Gli autonomisti risponderanno all’appello?
Le “forzate “dimissioni del Presidente della Liguria Giovanni Toti, dopo ottanta giorni di arresti domiciliari, stanno aprendo un dibattito tra costituzionalisti e forze politiche sul ruolo della Magistratura rispetto ai Poteri dello Stato e le scelte democratiche dei cittadini.
Pe intanto i liguri dovranno andare alle urne in autunno, quando il processo all’ex governatore non sarà ancora iniziato. I partiti e le coalizioni non sono ancora scesi in campo.
Il fonte largo o larghissimo pare orientato a proporre quale candidato un politico spezzino già sul viale del tramonto. Il centro destra al momento tace.
Nei giorni scorsi lo scenario partitico si è arricchito di una nuova proposta già nota in altre elezioni amministrative nel Nord Italia.
“La Liguria merita di meglio delle baruffe fra partiti che litigano solo per questioni di potere. E’ l’ora di una politica che esca dalla trappola dei grandi affari per far rinascere un vero orgoglio Ligure, con una nuova Autonomia regionale, non solo “xeneisecentrica” ma attenta ai bisogni di tutte le province”.
Lo hanno dichiarato nei giorni scorsi a Chiavari in una affollata conferenza stampa il segretario federale del neonato “Partito Popolare del Nord” Roberto Castelli, la vicesegretaria Francesca Losi ed il responsabile ligure, l’ex consigliere regionale Vittorio Mazza. La novità è di rilievo.
Il partito nordista intende presentare una propria lista caratterizzata dalla Croce di San Giorgio alle imminenti elezioni anticipate ed ha annunciato di farlo senza apparentamenti con altre formazioni, che giudica tutte legate a gruppi di potere e subalterne alle decisioni romane.
Se riuscirà a superare l’ostacolo di una onerosa raccolta di firme, il Partito ligure-nordista potrebbe raccogliere molti consensi soprattutto nelle da sempre dimenticate vallate montane dell’interno e nell’estremo Ponente rilanciando la forte tradizione di democrazia diretta e di collaborazione trans-frontaliera che appassiona dal dopoguerra con L’”Unione Intemelia” di Azzaretti e il sogno dell’”Alpazur” di Enrico Berio.
“L’obiettivo di un buon successo può essere a portata di mano, purché il nuovo soggetto politico riesca a dimostrare l’attualità delle idee federaliste. E resti fuori, come ha annunciato, dai blocchi ideologici, uno peggio dell’altro”.
Rimaniamo in attesa del programma e dell’esito della raccolta delle firme, per aggiornare i nostri lettori.
Se l’argomento è di interesse, ogni commento è gradito, e altrettanto la sua condivisione
© 2024 CIVICO20NEWS – riproduzione riservata