Prosegue l’attività del Comitato pro zona franca extradoganale Valle Susa
Abbiamo già avuto la possibilità, nelle scorse settimane di illustrare ad un anno dalla nascita, i presupposti e le motivazioni che hanno determinato la costituzione del comitato volto all’Istituzione della zona franca extradoganale in valle Susa, ma l’incontro svoltosi mercoledì sera a Caprie, ha evidenziato altre importanti tappe.
I relatori della serata hanno dimostrato, quali amministratori esperti ed avvezzi le potenzialità per confortarsi con i palazzi del potere, avendo padronanza della materia.
Si sono alternati la presidente Michelle Folcat, la tenace sindaca di Mattie Marina Pittau, comune della Valle di Susa, ed un amministratore di lungo corso, il dr. Giovanni Baccarini, già vice sindaco di Susa che ha affrontato, tra altri argomenti, con dovizia di particolari la situazione delle strutture sanitarie della valle.
La sindaca Pittau ha ripercorso, la triste realtà di molte zone alpine non solo piemontesi, con particolare attenzione a quel che è capitato in valle Susa negli ultimi quarant’anni, evidenziando le seguenti tappe.
Chiusura o forte ridimensionamento della attività produttive dovute a diverse circostanze, senza il contrasto o l’individuazione delle cause da parte della regione Piemonte o dello Stato. Conseguenze limitazione dei servizi essenziali per i cittadini (Uffici pubblici e giudiziari, strutture assistenziali ed ospedaliere), diminuzione drastica della popolazione attiva (oltre trentamila unità).
Le uniche iniziative pubbliche realizzate o in corso di realizzazione, A 32 traforo del Frejus e seconda canna, Tav, ecc. nonostante le promesse di Stato e regione, non hanno determinato la caduta positiva sull’imprenditorialità e l’occupazione nei comuni della Valle. Ai Valsusini son rimaste le servitù ed in più è determinante la spaccatura tra comuni beneficiati dal turismo e da elargizione pubbliche erogate ad hoc e tutti gli altri.
Da qui sono nate le istanze e, come ricordato dalla Presidente del Comitato Michelle Folcat, si è giunti alla nascita ufficiale del Comitato Pro zona Franca, che ricalca iniziative già in corso in altre zone alpine oltre alle regioni a Statuto speciale.
Cioè un riconoscimento fiscale ai residenti e a coloro che a titolo diverso investono sul territorio. Gli effetti sarebbero presto dimostrati. Incremento della popolazione residente e forse di conseguenza l’ampliamento dei servizi pubblici. In quest’anno di attività il comitato ha elaborato e diffuso un documento di richiesta dell’istituzione di una zona franca extradoganale nella Valle di Susa, in particolare dal comune di Caselette fino ai comuni di Sestriere, Claviere e Bardonecchia per la durata di 99 anni rinnovabili prevedendo per i residenti le seguenti misure:
- a) esenzione condizionata dalle imposte sui redditi;
- b) esenzione condizionata dall’imposta regionale sulle attività produttive;
- c) esenzione dall’imposta municipale propria;
- d) esonero condizionato dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.
- e) esonero parziale IVA
- f) esonero parziale accise
- g) esenzione dell’imposta doganale su tutti i beni necessari e utili per il fabbisogno della ZFEM
- h) esenzione tassa Monopoli di Stato
- i) esenzione bolli e valori bollati
- l) esenzione tasse di proprietà
- m) riconoscimento ai Comuni della ZFEM del 30olo del valore sui prelievi effettuati dal Servizio Acque (cfr. SMAT)
- n) utilizzo diretto o monetizzato del 307o dell’energia elettrica prodotta in Valle dai Comuni della Valle stessa
- o) esenzione dei pedaggi autostradali per i residenti
- p) ripristino di tutte le attività ospedaliere e ambulatoriali presso ospedale di Susa
Con tali misure si intende in primis rilanciare l’economia del territorio, evitando che i valligiani siano costretti a trasferirsi a Torino oppure ad attraversare il confine, attirati da prezzi e condizioni economiche più vantaggiose nell’acquisto di beni.
Il Comitato intende tutelare il territorio della Valle di Susa che sta vivendo da troppi anni un lenta agonia, con le nuove generazioni costrette a sopravvivere in un territorio da anni totalmente de-industrializzato, trasformato dalle molteplici infrastrutture non utili e assolutamente prive di ogni ricaduta costi / benefici sui residenti, tutelare e salvaguardare tutte le attività esistenti, oltre a promuovere e valorizzare anche le attività innovative delle piccole e medie imprese ancora presenti in valle.
Il Riconoscimento dei Comuni della Valle di Susa come ”Zone franche extra-doganale ” con tutto ciò che questo comporta di positivo, ci sembra costituire quasi un atto dovuto dallo Stato a favore della Valle di Susa, del suo territorio martoriato e delle popolazioni che vi abitano e risiedono.
E’ stato inoltre depositato ed approvato in data 30 maggio 2023 l’ordine del giorno 1182 da parte del Consiglio Regionale del Piemonte che richiamandosi a misure già studiate ed in atto nella comunità Europea, impegna il governo italiano “affinché valuti l’istituzione di una zona franca nelle aree territoriali della valle di Susa, o in subordine ogni provvedimento utile al fine di consentire a quest’area geografica, di fondamentale importanza per i collegamenti tra i Paesi Europei, di risollevarsi dallo stato di crisi economica in cui versa da tempo, dando anche il giusto riconoscimento ai sacrifici, umani ed economico, compiuti, nel tempo, dai suoi cittadini”.
Questo ODG, il 14 settembre 2023, fu inoltrato dal presidente della regione Piemonte al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i ministri Raffele Fitto (Affari europei) e Giancarlo Giorgetti (Economa e Finanza)
Al Senato il 25 gennaio 2024 è stato presentato il disegno di legge “Istituzione di una zona franca extradoganale montana per lo sviluppo economico della Valle di Susa” che sta seguendo l’iter previsto nella Commissione Finanza e Tesoro.
Com’è noto in val di Susa, alcuni comuni saranno interessati tra pochi mesi dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco.
L’incontro di Caprie ed altri che a breve seguiranno in valle, sono anche finalizzati a “convincere i cittadini a presentare la propria canditura, facendosi portavoce dei principi di equità fiscale enunciati dal Comitato. L’appello è rivolto agli aderenti al Comitato di manifestare la propria disponibilità a candidarsi nelle liste Pro zona franca in valle Susa per mandare a casa gli attuali amministratori partitocratici, inattivi, inoperosi inerti dinanzi ai cambiamenti che, da trent’anni hanno trasformato negativamente l’economia e la vita dei valligiani, è un dovere civico di ognuno di Noi per non essere considerati in futuro complici di questa cronica inefficienza”.
E’ un impegno che si colloca nella garanzia del perseguimento del “Bene comune” che dovrebbe caratterizzare il principio ispiratore per ogni amministrazione.
E’ un obiettivo meritevole e Civico20News continuerà a seguire gli sviluppi.
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Le uniche ultime iniziative pubbliche : A32/traforo del Freyus/ seconda canna per ora hanno portato solo tantissimo inquinamento e anche questo deve essere controbilanciato con la zona franca .