Una nuova imperdibile prima assoluta al Teatro Alfieri di Asti e – in replica – al Teatro Baretti di Mondovì
Nel mese di ottobre Asti sarà per la terza vlta in tre anni protagonista di un evento lirico di rilevanza nazionale. Infatti sabato 12 ottobre alle ore 21 il Teatro Alfieri – palcoscenico principale di Asti – ospiterà la prima esecuzione assoluta della versione italiana dell’opera #Folon del compositore contemporaneo torinese Nicola Campogrande e del librettista Piero Bodrato (ingresso: interi 15 euro; ridotti 10 euro).
Questa messa in scena viene realizzata dalla Fondazione Academia Montis Regalis, in collaborazione con l’Associazione Culturale I Musici di Santa Pelagia, l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, l’Amministrazione Comunale di Asti, l’AIAM e con il contributo del Ministero della Cultura, della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte, della Fondazione CRT, della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti.
Secondo la descrizione riportata nel frontespizio, #Folon è un’opera partecipativa – che cioè richiede a tratti il contributo attivo del pubblico presente in sala – per giovane pubblico, che affronta con gradevole leggerezza e divertita indulgenza il mondo degli adolescenti dei giorni nostri, che ha spesso al centro gli smartphone e il loro smodato utilizzo.
Un altro tema che viene bonariamente affrontato dal compositore e dal librettista è il diffuso – non generalizzato – disinteresse che molti studenti provano nei confronti dell’arte, un atteggiamento ostentato che durante la loro visita i giovani protagonisti dell’opera riservano alle opere esposte nel museo di Liegi intitolato al celebre artista Jean-Michel Folon.
Al centro dell’azione ci sono Orangine e Jean Petit Bleu, due studenti della III C che stanno vivendo la fase di passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza, un momento di crescenti responsabilità che lascia spazio a qualche rimpianto per la passata spensieratezza. Tra i due è sbocciato anche un certo interesse, che viene sottolineato da Marietta, amica-confidente di Orangine e forse un po’ gelosa del sentimento che unisce i suoi amici. Insomma, tutto molto simile a quanto avviene in ogni scuola.
La situazione surreale in cui si vengono ben presto a trovare è dovuta alla mancata osservanza di una indicazione fornita dal custode del museo, Alfonso Alfonso, personaggio austero e dai modi bruschi che esprime la lontananza che in quest’opera sembra separare i giovani e gli adulti.
Tuttavia, alla fine la situazione viene brillantemente risolta proprio da un adulto, il Professor Superbi, che a sua volta aveva disobbedito all’ordine di lasciare il suo cellulare all’ingresso, una scelta dovuta alla necessità di comunicare con la professoressa di filosofia, di cui è innamorato. Questo dimostra che giovani e adulti non si trovano in posizioni così contrapposte e che – se commesso da tutti – il peccato di tenere con sé il cellulare non è proprio un peccato.
La regia dell’allestimento astigiano è di Maria Paola Viano, che ha firmato molte regie soprattutto in ambito operistico sia in Italia sia all’estero, ponendo particolare interesse per la produzione degli autori contemporanei.
Le scenografie, i costumi e il trucco sono opera degli allievi e delle allieve dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, con il coordinamento e la supervisione dei docenti Massimo Voghera (Scenografia), Giovanna Fiorentini e Arminda Falcione (Costumi e Trucco).
La direzione musicale è invece affidata a Maurizio Fornero, cembalista di statura europea, direttore gestionale della Fondazione Academia Montis Regalis, direttore delle scuole di musica di Mondovì, Busca e Asti, nonché direttore artistico della rassegna concertistica Regie Sinfonie e dell’ensemble di strumenti originali I Musici di Santa Pelagia, con i quali ha tenuto molti concerti sia in Italia sia all’estero e ha registrato diversi dischi di grande interesse distribuiti sul mercato internazionale.
Ad accompagnare i cantanti solisti e il coro, in buca ci sarà l’Orchestra Sistema Scuole di Musica AMR una formazione di 32 elementi, che esprimerà la straordinaria ricchezza timbrica della partitura di Nicola Campogrande.
Concepita da Campogrande e Bodrato per un pubblico giovane, #Folon sarà interpretata da circa 30 ragazzi e ragazze del Civico Istituto di Musica “Giuseppe Verdi” di Asti (l’istituzione di didattica musicale più antica del Piemonte tuttora in attività, essendo stata fondata nel lontano 1825) e della Scuola Comunale di Musica di Mondovì, entrambe gestite dalla Fondazione Academia Montis Regalis, la prima in partenariato con l’Associazione Culturale I Musici di Santa Pelagia.
Tra i protagonisti si segnalano Anna Araghi, nel ruolo di Orangine, Margherita Scaramuzzino nei panni di Marietta, Samuele Di Leo nella parte del giovane Jean Petit Bleu, Antonino Arcileso in quella dell’arcigno Alfonso Alfonso e Valerio Giuseppe Zanolli in quella del Professor Superbi.
Per realizzare questo complesso evento, i ragazzi e le ragazze hanno frequentato per mesi le prove tenute sotto l’attenta direzione di Maria Rosaria Giraudi per il coro di Mondovì e per quello di Asti di Stefania Morando, docente del Civico Istituto di Musica “Giuseppe Verdi”, e alla fine di agosto hanno preso parte a quattro giorni di prove a Pamparato, bellissimo centro montano del Monregalese, dove i ragazzi e le ragazze dei diversi istituti hanno avuto modo di conoscersi, in un clima cordiale, divertente e molto produttivo sotto l’aspetto artistico e formativo.
Sotto questo aspetto, un sentito ringraziamento va rivolto anche ai numerosi genitori dei ragazzi e delle ragazze che, con la loro attenta ma discreta partecipazione, hanno offerto un contributo determinante a rendere possibile la buona riuscita delle numerose prove dell’opera.
L’allestimento astigiano sarà seguito domenica 13 ottobre alle ore 20.30 da una replica al Teatro Baretti di Mondovì.
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