Di Aemi Bonifetto
Qualcosa anima il nostro corpo, la nostra epifisi è “rivolta verso l’alto”, riceve delle suggestioni e le trasmette all’ipofisi, la quale mette in moto verso il basso tutta una serie di reazioni ormonali che polarizzano il nostro intero organismo, finendo per orientare le nostre azioni.
Di che natura sono queste suggestioni? Da dove provengono? Sono sempre le stesse o variano, a seconda di momenti e situazioni diverse? Possiamo gestire – in qualche modo – queste influenze?
Una delle fiabe più popolari al mondo è senza dubbio “Pinocchio”, dove si narra il processo che porta un burattino (un essere senza consapevolezza, comandato da fili più o meno visibili) a ottenere la capacità di scelta tipica di un vero essere umano, il famoso “libero arbitrio”. Il suo cammino nella vita attraversa esperienze che gli mostrano i fili che lo comandano, e forse – se siamo fortunati – possiamo dire la stessa cosa di noi stessi e della nostra esistenza. Sapere di non essere liberi è il primo passo per potersi liberare.
Uno stormo di uccelli volteggia nel cielo, incredibilmente coordinato, in evoluzioni spettacolari che affascinano chiunque stia osservando.
I topi della metropolitana di Tokyo riconoscono (e scansano) le trappole messe in atto per catturare i topi della metropolitana di Parigi, dopo solo pochi giorni e senza alcun contatto tra loro.
“Qualcosa” li sta pilotando, informando. Sono energie invisibili che impregnano la Natura, comunicando in modo sottile con ogni specie al fine di proteggerne i componenti.
Accade così anche a noi, esseri umani? Vi sono energie invisibili che ci sovrastano e pilotano il nostro agire? E hanno il fine di proteggerci o di dominarci?
Un uomo mite e rispettoso guarda una partita di calcio tra tifosi ultras e si trasforma in un essere violento e irrazionale, come se fosse “posseduto”.
Un pacifico corteo di protesta sociale sfocia in un assalto alla qualunque, un branco di bulli si permette azioni che nessuno dei suoi componenti – da solo – oserebbe mai compiere, uno schieramento di militari marcia con il “passo dell’oca” …
E ancora … uomini e donne religiosi (di tutti i tempi e di ogni confessione) che si prodigano con spirito umanitario a tentare di compensare le ingiustizie del mondo, e altri (a volte gli stessi) che divengono intolleranti e violenti non appena viene messo in discussione qualche dogma della loro fede …
Ma anche uomini di scienza che proclamano grandi verità che verranno poi superate e a volte del tutto smentite da altre verità, ma che radiano dai loro ordini (cioè “scomunicano” in termini moderni) chi osa metterle di volta in volta in discussione.
Vogliamo parlare della pubblicità e dei suoi (perversi) rituali? Anche no, direte voi, già ce la dobbiamo sorbire continuamente … Purché siamo tutti consapevoli di non esserne indenni, che i simboli e mantram utilizzati dalle grandi aziende commerciali (telefoniche, automobilistiche, finanziarie, ecc …) evocano, riproducono e diffondono su di noi potenti energie. Anche quando (apparentemente) non le stiamo guardando con attenzione.
Sono tutte energie invisibili, ma – che esse siano naturali, morali (religione), concettuali (scienza) od occulte (pubblicità) – il Pinocchio in noi può e forse deve chiedersi: quanto sono dipendente da queste forze, nella mia esistenza quotidiana?
Per divenire veri e propri esseri umani ci spetta il compito di imparare a discernere cosa ci muove, come sono fatti i fili che ci pilotano, quando e perché vengono messi in movimento, cosa ci suggeriscono e cosa – sottilmente – ci impediscono. E attraverso questo sano discernimento, una presa di coscienza dopo l’altra, arrivare a conquistare quel libero arbitrio che ci illudiamo già di possedere per nascita.
In realtà nasciamo burattini. Tutti, chi più chi meno. Da un legno speciale, è vero, Geppetto se ne rende conto subito. Ma per trasformarci in esseri umani degni di questo (nobile) nome c’è una strada da percorrere, e nessuno può percorrerla al posto nostro.
PS.
Vorrei aggiungere una considerazione sulle energie che vengono a volte considerate “spirituali”. Ho usato appositamente la s e non la S, poiché lo Spirito che nobilita la nostra anima e la spinge a creare azioni armoniche con il Tutto NON fa parte di tutte le energie invisibili che abitano da padrone questa Terra. “Il Tao che può essere nominato (vale a dire descritto) non è il vero Tao”.
Tuttavia – ecco il Grande Paradosso – “ci è più vicino dei piedi e delle mani”, racconta il Vangelo cristiano, è qualcosa che vive “dentro di noi” ed è – al tempo stesso – “oltre noi”. Possiamo accedervi?
Sì.
È facile?
No.
È necessario?
Sì, se vogliamo conoscere e incarnare la Virtù misteriosa.
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