
Per la Polizia Penitenziaria si auspica un 2025 ricco di soddisfazioni.
La Polizia Penitenziaria si appresta ad entrare nel 2025, portando sulle spalle la gloriosa e pesante storia, iniziata il 18 marzo 1817 quando furono promulgate le Regie Patenti del Regno di Sardegna.
Ad accompagnarli in questo passaggio di consegne fra il 2024 e il 2025 quello che sino a venerdì 20 dicembre era il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – DAP, Giovanni Russo.
E’ bene dire che il dottor Giovanni Russo ha lasciato il suo incarico al DAP, dopo averlo ricoperto dall’11 gennaio 2023, probabilmente per incompatibilità di vedute con il Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, “Fratelli d’Italia”.
I dissidi, secondo le malelingue, sarebbero sorti rispetto alla vicenda del detenuto Alfredo Cospito, l’anarchico che pose un ordigno esplosivo all’esterno della Scuola Allievi Carabinieri di Fossano (Cuneo).

La questione è finita in tribunale e, a quanto riporta la Redazione di “Servicematica”, i dissidi fra Russo e Delmastro Delle Vedove sarebbero legati al fatto che il Capo del DAP ha dichiarato in Aula “che i documenti del Gruppo operativo mobile e del Nic inviati a Delmastro erano “a limitata divulgazione” e che, pertanto, non avrebbero dovuto uscire dall’amministrazione, né finire nelle mani del deputato Giovanni Donzelli, il quale poi ne aveva divulgato il contenuto alla Camera”.
Ciò nonostante, prima di lasciare il suo incarico, Giovanni Russo ha scritto una lettera agli uomini e alle donne che indossano la gloriosa divisa della Polizia Penitenziaria, dicendo loro: “Voglio rivolgere un pensiero di sentito ringraziamento a tutti voi, donne e uomini dell’Amministrazione Penitenziaria. Una squadra di quarantamila persone che fin dai miei primi passi al Dipartimento, ormai due anni fa, ho iniziato a conoscere ed ascoltare quotidianamente”.
Parole molto belle di un alto dirigente di Stato che ha voluto valorizzare e ringraziare il personale che opera, nascosto ed ignorato, per la sicurezza della popolazione e la custodia dei detenuti.
La lettera prosegue con accorati ringraziamenti: “Grazie di tutto. Per il vostro impegno professionale, per lo spirito di attaccamento e dedizione dimostrato, per la passione che ognuno di voi, quotidianamente e ciascuno nel proprio ruolo, ha dimostrato di voler mettere in campo per onorare un lavoro difficile e complesso all’insegna del mandato che la nostra Carta Costituzionale ci ha consegnato”.
“Civico 20 News”, da sempre vicino al personale della Polizia Penitenziaria, sposa le parole del Capo del DAP quando dice che gli Agenti hanno il mandato di “garantire la sicurezza di tutti i cittadini e quello di restituire a nuova vita le persone che [gli] vengono affidate”.
Gli italiani non parlano mai della Polizia Penitenziaria e, quando lo fanno, ne parlano male, accusandola di vessazioni sui detenuti, maltrattamenti nelle Sezioni detentive, o, addirittura, torture e violazioni dei diritti umani.
Vergognoso è come certi organi di stampa, quasi sempre legati ad editori di Sinistra, spendono decine di battute per imbrattare articoli carichi di livore e disprezzo nei confronti della Polizia Penitenziaria.
Bisognerebbe, invece, che gli organi d’informazione si adoperassero per scrivere e narrare ciò che davvero fanno gli Agenti della Polizia Penitenziaria.

Questi Servitori dello Stato di blu vestiti infatti svolgono “un compito notevole, un “peso” notevole, per il quale è richiesto un impegno non comune, una professionalità e una dedizione non da tutti. Un lavoro per il quale qualsiasi ringraziamento non sarebbe mai abbastanza”, come ha sottolineato e chiosato il dottor Giovanni Russo.
Nel ringraziare davvero, e di cuore, gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria diamo il benvenuto all’attuale Vice Capo del DAP, Lina Di Domenico, che sarà la prima donna a dirigere il Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria.
Al contempo facciamo i nostri migliori auguri a Giovanni Russo che passa dal Ministero della Giustizia al Ministero degli Affari Esteri, dove sarà Consigliere Giuridico.
L’auguro che molti nostri lettori si fanno è che il 2025 sia un anno migliore per il sistema carcerario, di investimenti per l’edilizia dei luoghi di detenzione ma, soprattutto, di miglioramento delle condizioni lavorative e di servizio del personale di Polizia Penitenziaria.
Concordo che la polizia penitenziaria debba essere trattata meglio, non solo economicamente, ma deve essere aumentata di numero. Soprattutto si dovrebbero fare onesti articoli di giornale, interviste televisive e filmati per far capire ai buonisti che stanno sempre dalla parte dei criminali quanto sia difficile e rischioso il lavoro in carcere; per i poliziotti è praticamente una vita di detenzione