Il Vaticano, mediante “Civiltà Cattolica”, si attacca l’utero in affitto. Chissà che ne penseranno Emma Bonino e la Lobby LGBT.
In modo del tutto inaspettato in quel del Vaticano si è detto qualcosa di cattolico e, precisamente, che “un figlio deve essere il frutto di un patto d’amore”.
La rivista più celebre della Compagnia di Gesù, “Civiltà Cattolica”, nell’ultimo numero ha scritto: “Non basta che il bambino trovi un ambiente che si prende cura di lui, ma è importante che le due persone di riferimento siano pure coloro tramite le quali egli è in relazione con la propria origine”.
Parole di assoluto buon senso, specialmente se si considera che solo pochi giorni fa Jorge Mario Bergoglio è andato a trovare Emma Bonino, paladina dell’utero in affitto e dei capricci della Lobby LGBT.
Nell’articolo, che “Civiltà Cattolica” ha pubblicato nella sezione “Chiesa e Spiritualità”, Carlo Casalone scrive: “Per questo le varie forme di gestazione “per procura” non corrispondono al senso più profondo della generazione, ben espresso dal termine ‘procreazione’”.
Il Governo Meloni, grazie all’impegno e alle pressioni dell’Associazione “ProVita & Famiglia”, ha determinato che la maternità surrogata diventa reato universale, facendo imbestialire il mondo LGBT, “+Europa”, “Alleanza Verdi Sinistra” e “Partito Democratico”.
Il 16 ottobre scorso, infatti, la legge è stata approvata in via definitiva dal Senato ed “interviene sulla perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da un cittadino italiano”, come ben spiega l’avvocato Laura Biarella.
L’avvocato Biarella, che patrocina nella città di Perugia, parlando di questa legge, ha specificato che “Si aggiunge un nuovo periodo alla fine del comma 6 dell’articolo 12 della Legge numero 40/2004, per sottoporre alla giurisdizione italiana le condotte poste in essere dal cittadino italiano, riferibili al delitto di surrogazione di maternità, pure se commesse in territorio estero”.
Per una volta i Gesuiti sono d’accordo con il Governo di Destra. Nella loro prestigiosa rivista hanno infatti puntualizzato: “Il bambino rischia così di essere percepito e compreso non tanto come frutto del patto d’amore, della comunione e della promessa di un uomo e di una donna, quanto piuttosto come risultato di un atto (ri)produttivo e quasi gestibile come tale”.
La Chiesa Cattolica, nel suo lungo e corposo Magistero, ha più volte condannato pratiche aberranti come quella dell’utero in affitto ma stavolta, anche se non in un atto magisteriale, ha sostenuto in modo chiaro e palese che “l’interazione della gestazione non è riducibile a un processo solo biologico, ma è anche un primo legame di cura che fa parte del significato umano della generazione, che realizza un’irripetibile e dinamica unicità”.
Papa Benedetto XVI, grande teologo e mirabile pontefice, parlando ai partecipanti all’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita e al Congresso Internazionale “L’embrione umano nella fase del preimpianto”, il 27 febbraio 2006, nella Sala Clementina, disse: “Cari ricercatori e studiosi, vi auguro che riusciate sempre più non solo ad esaminare la realtà oggetto delle vostre fatiche, ma anche a contemplarla in modo tale che, insieme alle vostre scoperte, sorgano pure le domande che portano a scoprire nella bellezza delle creature il riflesso del Creatore”.
La Pontificia Accademia per la Vita, da sempre impegnata nella difesa e nella tutela dell’umana esistenza, dovrebbe impegnarsi maggiormente nel contrastare derive relativiste che portano a mettere al centro della società il capriccio degli uomini e delle donne che, pur non potendo procreare, vogliono avere bambini.
Il Santo Padre Benedetto XVI non ha inteso inventare o aggiungere nulla alla Parola di Dio ma ne ha dato semplice spiegazione. Nel Salmo 138, infatti, si legge: “Anche l’embrione i tuoi occhi l’hanno visto/ e nel tuo libro erano tutti scritti/ i giorni che furono formati/ quand’ancora non ne esisteva uno”.
La speranza che molti cattolici hanno è che Jorge Mario Bergoglio, magari spronato dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Matteo Maria Zuppi, e dal Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, inizi a dire qualcosa di cattolico, in linea con il Magistero di Santa Romana Chiesa, e smetta di avere frequentazioni ambigue con Emma Bonino, padre James Martin, e vari soggetti della galassia LGBT.
A volte ci sono divergenze di opinioni piuttosto…. notevoli direi!
La speranza è l’ultima a morire…. Infatti se ieri abbiamo ascoltato le parole blasfeme del predicatore Pasolini ( sostituto di Cantalamessa) che parlava di transizione di genere, ecco che oggi Bergoglio dice qualcosa di cattolico per controbilanciare, come fa esattamente ogni volta: un colpo al cerchio e uno alla botte, in classico stile gesuitico. C’è solo da mettersi i tappi nelle orecchie; anzi, meglio di no affinché passi alla storia il terribile e nauseante momento storico che la massoneria vaticana ci sta imponendo
In realta’ e’ tutto un teatrino delle parti! Bergoglio non e’ papa cosi’ come Zuppi e Parolin non sono cardinali, cosi’ come la chiesa guidata dal vicario di satana, sempre bergoglio, e’ la falsa chiesa, la quale pero’ stupida non e’; quindi per non rivelarsi mai totalmente dopo la bonino doveva uscire una dichiarazione “cattolica”, perche’ il gregge, ignorantemente accomodante, rimanga nell’inganno!