
A Torino l’Arcivescovo Repole ha stabilito numerosi luoghi per lucrare l’indulgenza giubilare.
A Roma, nelle scorse settimane, Jorge Mario Bergoglio ha avviato il Giubileo 2025 al quale moltissimi non prenderanno parte in quanto egli non è il Papa, a norma del Canone 332§2 del Codice di Diritto Canonico e della Costituzione Apostolica “Universi Dominici Gregis” di Giovanni Paolo II.
Ciò nonostante, in tutte le diocesi del mondo, milioni di Cattolici desiderano vivere “l’Anno Santo” e rafforzare la fede, in unione con quella che è sempre stata la Chiesa, per ottenere l’indulgenza e il perdono dei peccati.

Nei giorni scorsi, precisamente il 29 dicembre, l’Arcivescovo di Torino, Cardinale Roberto Repole, ha tenuto un’omelia tutta incentrata sul Giubileo 2025 ed ha ricordato ai fedeli che l’anno santo è quel “periodo in cui il Papa concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che si recano alle porte sante di Roma o compiono particolari pratiche religiose. L’indulgenza plenaria, invece, per i credenti, è la remissione dei peccati dinanzi a Dio”.
Chiaramente chi ha capito che Bergoglio non è il Papa ha anche chiaro che le indulgenze da lui concesse non hanno valore in quanto, come detto, solo il Papa può indire e benedire un anno santo.
Diverso è il discorso delle indulgenze concesse per “particolari pratiche religiose”.

Per chi, ad esempio, è devoto del Sangue di Cristo e ne riconosce la Pienezza di Vita, dall’11 ottobre 1980 è possibile lucrare l’indulgenza plenaria nelle feste del Preziosissimo Sangue (1 luglio), dell’Esaltazione della Santa Croce (14 settembre), della Beata Vergine Maria Addolorata (15 settembre), della Madonna del Preziosissimo Sangue (24 maggio), di San Gaspare del Bufalo (21 ottobre), di Santa Caterina da Siena (29 aprile), e di Santa Maria de Mattias (4 febbraio).
Questa forma di indulgenza è valida in quanto stabilita dalla Penitenzieria Apostolica, nella persona del Penitenziere Maggiore, Cardinale Giuseppe Paupini, durante il pontificato lecito e legittimo di Giovanni Paolo II.
La Chiesa ha stabilito che può lucrare l’indulgenza anche chi non può raggiungere Roma e, dunque, non può passare sotto la porta santa. In tal caso sono stati messi a disposizione dei luoghi, in tutte le diocesi, che per chi crede, hanno lo stesso significato e la medesima efficacia.
Nella diocesi di Torino, l’Arcivescovo Repole, ha deciso che siano “chiese giubilari” la Cattedrale di San Giovanni Battista, il Santuario della Consolata, il Santuario di Maria Ausiliatrice, la Parrocchia di Santa Rita da Cascia, il Santuario di Nostra Signora di Lourdes e la Chiesa del Monte dei Cappuccini.

Al di fuori di Torino, invece, lo saranno il Santuario di Santa Maria di Belmonte (Valperga), la Parrocchia Santi Giovanni e Martino (Cirié), il Santuario di Nostra Signora di Lourdes (Giaveno), il Santuario Madonna dei Fiori (Bra), la Collegiata dei Santi Pietro e Paolo (Carmagnola), la Collegiata di Santa Maria della Scala (Chieri), la Cattedrale di San Giusto (Susa), la Chiesa dei Santi Pietro e Andrea (Novalesa) e la Sacra di San Michele.
Tutti questi luoghi avranno valenza e titolarità giubilare sino al 28 dicembre 2025 quando le Diocesi di Torino e Susa daranno conclusione all’anno santo 2025.
“Civico 20 News” augura a tutti i suoi lettori e a quanti sono appassionati di tematiche religiose un buon anno santo e un pellegrinaggio di fede sereno e ricco di soddisfazioni.