
Suor Tiziana Merletti, abruzzese, ai vertici di uno dei Dicasteri più importanti della Curia Romana. Leone XIV, come Bergoglio, non tollera i Cardinali.

Come siamo a dire ormai da settimane, Robert Francis Prevost, Leone XIV, ha iniziato con vigore la riforma del Vaticano, per continuare l’opera di smantellamento e demolizione iniziata dal suo predecessore Jorge Mario Bergoglio.
La nomina che sta facendo discutere – e molto – è quella del Segretario del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.
In questo delicatissimo incarico, Prevost ha nominato suor Tiziana Merletti, appartenente alla Congregazione delle Suore Francescane dei Poveri, una delle realtà più moderne e moderniste dell’intero panorama del terz’ordine francescano.
Suor Merletti, dal 2004 al 2013, è stata Superiora Generale delle Suore Francescane dei Poveri, nel 1984 ha conseguito la laurea in Giurisprudenza nella sua Teramo, in Abruzzo. Nel 1992 ha conseguito un Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense a Roma.

Al momento della nomina, suor Merletti è docente di Diritto Canonico presso la Pontificia Università “Antonianum” di Roma e collabora con l’Unione Internazionale delle Superiore Generali per quanto concerne il Diritto Canonico.
Ciò che lascia estremamente perplessi è che al Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica vi è già la modernista suor Simona Brambilla, delle Suore Missionarie della Consolata, che è stata nominata da Bergoglio in qualità di Prefetto.
Non era mai accaduto che una donna ricoprisse l’incarico di Prefetto in un Dicastero della Curia Romana e la cosa strana è che lei, in Piazza Pio XII, a Palazzo delle Congregazioni ai Propilei, è più importante ed autorevole del Cardinale Angel Fernandez Artime, proveniente dai Salesiani Don Bosco.
In Vaticano, tra non molto, arriveremo a vedere Cardinali che baciano la pantofola a portinai, gendarmi o impiegati amministrativi.
Jorge Mario Bergoglio, prima, e Robert Francis Prevost, ora, stanno desacralizzando i Sacri Palazzi, stanno smantellando tutte le impalcature del sacro e della tradizione per far spazio a modernismo, sincretismo ed eresia.
Il tempo è galantuomo e la storia si impone da se stessa. Ne vedremo delle belle e, come sempre, le narreremo.
Non ho parole