
Jorge Mario Bergoglio si è spento e ha rimesso l’anima nelle mani del Creatore. La storia ha un’altra data da commemorare.
Alle 7:35 di questa mattina, 21 aprile 2025, Lunedì dell’Angelo, Jorge Mario Bergoglio ha rimesso l’anima nelle mani del Creatore.
Il docente di Geopolitica Vaticana dell’Università degli Studi Link di Roma, Piero Schiavazzi, in diretta con il TG4, in Edizione Straordinaria, ha definito Bergoglio come “Papa dell’ospedale da campo” e ha detto che il suo ritorno in mezzo alla gente “accelerava il tempo del peggioramento” della guarigione.
Come chi legge sa, chi scrive non ha mai riconosciuto in Jorge Mario Bergoglio il Romano Pontefice, in quanto, come più volte sottolineato, egli fu eletto in un Conclave del 2013 nel quale entrarono Cardinali scomunicati latae sententiae, dopo aver fatto parte della “Mafia di San Gallo”.

Lascia perplessi la posizione del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha prontamente scritto: “Una notizia che ci addolora profondamente, perché ci lascia un grande uomo e un grande pastore. Ho avuto il privilegio di godere della sua amicizia, dei suoi consigli e dei suoi insegnamenti, che non sono mai venuti meno neanche nei momenti di prova e di sofferenza”.
“Un grande pastore” è stato Benedetto XVI che ha difeso con energia e forza il Magistero, la Dottrina della Chiesa Cattolica e la Teologia Dogmatica.
Lascia molto perplessi anche la posizione del Segretario di “Forza Nuova”, Roberto Fiore, da sempre vicino al mondo della Tradizione e dei “Lefebvriani” che scrive: “Questo è il Papa della Consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore di Maria. Roma locuta est. Causa finita est”.
Con la locuzione latina, Fiore sottolinea come “Roma ha parlato. Il caso è finito”. Peccato che, al di là delle ipocrisie e dei discorsi di circostanza, Bergoglio non era il Papa.
Il Cardinale Camerlengo della Città del Vaticano, Kevin Joseph Farrell, consacrato vescovo dal Cardinale Theodore Edgar McCarrick, condannato per pedofilia, sul profilo X di “Vatican News” ha scritto: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”.
A conclusione dei commiati, non possiamo non citare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, durante la sua convalescenza post-operatoria, ha scritto: “La morte di Papa Francesco suscita dolore e commozione tra gli italiani e in tutto il mondo. Il suo insegnamento ha richiamato al messaggio evangelico, alla solidarietà tra gli uomini, al dovere di vicinanza ai più deboli, alla cooperazione, alla pace nell’umanità”.
Il gossip non è nel nostro stile, ne abbiamo sempre fatto a meno, ma non possiamo non sottolineare come sia già partito il “toto nomi” in vista del prossimo Conclave. Mai come questa volta vi sono Cardinali provenienti dall’Africa e dall’America Latina.
Il successore di Jorge Mario Bergoglio, con molta probabilità, proverrà dal Terzo Mondo. Molti fanno il nome del Cardinal Luis Antonio Tagle, filippino, Arcivescovo emerito di Manila, che è stato uno dei prediletti di Bergoglio.
Come cronisti non possiamo dare un giudizio sull’anima e sulla coscienza di Jorge Mario Bergoglio; quello spetta al Padre Eterno. L’unico giudizio che si può – e si deve – dare è quello storico.
Un giudizio storico che, certamente, è stato divisivo ed ha creato due fazioni ben distinte e delineate: il Popolo Santo di Dio pellegrino verso la Gerusalemme del Cielo e i Cattolici che hanno idolatrato il personaggio, mettendo in secondo piano la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa, e che hanno sperato nel presbiterato alle donne, nei preti sposati, nell’apertura alla Lobby LGBT, ecc…
Non parliamo poi di quei Cattolici che hanno incensato la visita di Jorge Mario Bergoglio alla politica abortista Emma Bonino a cui l’Inquilino di Casa Santa Marta portò “cioccolatini e fiori”.
La stessa Emma Bonino, il 14 febbraio 2025, quindi dopo i suoi melensi incontri con Bergoglio, scriveva: “Sul fine vita i vescovi italiani possono affermare ciò che ritengono. Che ai vescovi piaccia o no le leggi non possono rimanere ostaggio dello Stato etico”.
Jorge Mario Bergoglio era questo. Un vescovo che voleva bene a quanti andavano contro il Vangelo e, più erano contro Gesù e il Suo insegnamento, più egli li stimava.
Nei prossimi giorni verrà indetto il Conclave, per eleggere il successore di Bergoglio.

Tale Conclave sarà valido solo se ad entrare nella Cappella Sistina saranno i Cardinali nominati dai Predecessori di Bergoglio, legittimi Successori di Pietro.
I Cardinali nominati dal 2013 in poi, non essendo Bergoglio il Papa, non hanno la potestà di Principi della Chiesa e, dunque, non possono eleggere il Vicario di Cristo in terra.
Migliaia di Cattolici sentono un umano cordoglio per la morte dell’88enne Jorge Mario Bergoglio ma, al contempo, non sentono il dolore e la sofferenza che hanno sentito quando sono tornati al Padre i radiosi Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, giganti della Fede e strenui difensori della Sacra Dottrina.
Seguiranno aggiornamenti.
Caro Andrea, come sai sono un laico integrale, ma comunque interessato ai destini della Chiesa in quanto portatrice di un messaggio spirituale. Non ho mai apprezzato la figura di papa Bergoglio, che della Chiesa ha fatto una semplice Onlus umanitaria, e di se stesso un oggetto mediatico. Oggi ne rispetto l’umano destino di uomo anziano e sofferente, ma mi auguro che il suo successore sia di nuovo un pilastro di cultura e spiritualità in grado di farsi ammirare, o anche solo rispettare, dai non credenti dotati di intelligenza e sensibilità religiosa, come le grandi figure che l’hanno preceduto.
Credo che su questo possiamo essere d’accordo.
Elio Ambrogio
Caro Elio, come ho scritto, il giudizio sull’anima di Bergoglio non spetta al giornalista ma a Dio.
Il giudizio della storia sarà, credo, inclemente nei confronti del Vescovo argentino che ha stravolto la Sana Dottrina Cattolica.
W Putin! Fino alla vittoria!