
Bergoglio continua la sua opera di demonizzazione di quanti restano fedeli alla Bimillenaria Tradizione della Chiesa Cattolica. Per lui resta importante il sincretismo del quale è latore insigne.
Nell’Udienza Generale di mercoledì 4 dicembre, la prima dall’inizio dell’Avvento, Jorge Mario Bergoglio ha attaccato i sacerdoti che, a differenza sua, fanno omelie dense di significato e di argomenti spirituali.
Non è la prima volta che Bergoglio se la prende con i sacerdoti pii e devoti ma stavolta ha proprio superato se stesso.

Rifacendosi ad una parola di san Paolo apostolo che si rivolge ai Cristiani di Corinto, Bergoglio dice: “A volte ci sono predicazioni lunghe, 20 minuti, 30 minuti… Ma, per favore, i predicatori devono predicare un’idea, un affetto e un invito ad agire. Oltre gli otto minuti la predica svanisce, non si capisce”.
Intanto va detto che l’omelia deve essere attinente alla Parola di Dio e deve commentare quanto proclamato nelle letture poco prima. Grave è quando questa diventa occasione per fare bizzarri show all’ambone o quando diventa propizia per fare campagna elettorale a questo o quel candidato.
E’ piuttosto grave che Bergoglio metta l’orologio al polso dei sacerdoti, criticandone la modalità di predicazione. Cosa significa che la predicazione dev’essere “un’idea”, “un affetto”? Ma come si può ridurre la vita pubblica di Gesù ad “un’idea” o ad una mera questione affettiva?
Ma l’Inquilino di “Casa Santa Marta” continua: “A volte vediamo gli uomini che quando incomincia la predica vanno fuori a fumare una sigaretta e poi rientrano”. Sarebbe interessante sapere che chiese ha frequentato Bergoglio ma una cosa simile in molti non l’hanno mai vista. Poi perché proprio gli uomini uscirebbero a fumare? Le donne sono tutte pie e devote ascoltatrici delle omelie?
Mai si sarebbe pensato che il Vaticano potesse cadere tanto in basso, proferendo banalità e chiacchiere che definire “da bar” è eufemistico.

Bergoglio, poi, forse rendendosi conto della sterilità delle sue parole, ha chiosato: “Mi limito a un’applicazione particolare di tale esigenza. Non volere predicare sé stessi implica anche non dare sempre la precedenza a iniziative pastorali promosse da noi e legate al proprio nome, ma collaborare volentieri, se richiesto, a iniziative comunitarie, o affidateci dall’obbedienza”.
Un chiaro e “velato” invito ai sacerdoti a parlare di lui nelle omelie e ad esortare i fedeli a seguire le iniziative vaticane che, com’è ormai noto, vanno deserte.
Bergoglio sa bene che il prossimo Giubileo 2025 andrà malissimo.
Tante sono le parrocchie che non si sono neppure informate per andare con i fedeli a Roma. Tanti sono i sacerdoti che non ne hanno neppure fatto cenno.
I fedeli sentono che in Vaticano non c’è più l’autentica fede cattolica.
Il fatto che i diversi momenti di approfondimento teologico, preghiera ed amministrazione dei Sacramenti tenuti da don Alessandro Maria Minutella, e dal “Sodalizio Sacerdotale Mariano”, siano sempre partecipati, quando non gremiti, la dice lunga sul pessimo operato della “falsa chiesa”.
L’Avvento è uno dei tempi liturgici definito “forte” per la grande concentrazione di spiritualità che deve condurre il fedele ad accogliere nel suo cuore, e nella sua vita, il Bambinello Gesù, che si incarna nel seno della Vergine Maria, si fa uomo, ed accolla su di sé tutta la sofferenza del genere umano.
Il fedele vuole sentirsi spiegare la grandezza del “sì” di Maria, l’importanza dell’Annunciazione, il mistero dell’Incarnazione. Che nella prima Udienza Generale d’Avvento Bergoglio si metta a parlare di tempistiche della predicazione fa cadere le braccia.

Il “Sodalizio Sacerdotale Mariano”, con indicibili sforzi, gira l’Italia e l’Europa per catechizzare un “popolo santo di Dio” sempre più spaesato, sperduto ed abbandonato a se stesso.
Da quando in Vaticano siede Jorge Mario Bergoglio, definito da fra Celestino della Croce “capolavoro di Satana”, le chiese sono sempre più vuote, in seminario non entra più nessuno, le comunità religiose sembrano praterie desolate e la fede ha assunto un ruolo di semplice comparsa.
Elementi che stanno portando i fedeli a porsi delle domande e a fare scelte collaterali. Le comunità ortodosse sono in crescita, molti cattolici sono passati al mondo evangelico e pentecostale, c’è una crescita – che non si registrava da anni – tra i Mormoni e i Testimoni di Geova.
Dalle parti di Borgo Pio, di Porta Sant’Anna, di Piazza San Pietro, qualcuno si è posto la questione o tutto va bene così com’è?