
Di Alessandro Mella
La Grande Guerra fu un dramma collettivo che spezzò la vita di migliaia e migliaia di persone nelle sue infelici trincee, nelle sue ridotte e fortezze, tra monti, cieli e mari.
Moltissimi caddero e non poterono rientrare presso le famiglie, le proprie città, le proprie vite ormai distrutte dalla furia del conflitto.
Gino Monico fu uno di loro. Nacque a Vicenza il 28 gennaio del 1881 in un’epoca in cui ancora era possibile udire le glorie ed i fasti del Risorgimento nelle voci dei veterani.
Giovanissimo, nel 1899 a soli diciotto anni dopo aver conseguito la licenza d’istituto tecnico, fu ammesso alla Scuola Militare di Modena. (1) Ne uscì sottotenente nell’ottobre del 1901. (2) Fu promosso tenente nel 1905 e nel 1914, alla vigilia della grande bufera europea, ebbe la terza stelletta di capitano.

Frattanto, ancora da tenente, nel 1908 era stato tra i soccorritori a Reggio Calabria e Messina distrutte dal terremoto e dal maremoto che seguì. Ebbe per la sua opera la medaglia di benemerenza del sisma.
All’indomani dell’ingresso del Regno d’Italia nella Prima Guerra Mondiale fu tra i primi a varcare il confine guadagnandosi una medaglia d’argento al valore militare purtroppo conferita già dopo la sua morte:

MONICO Gino, da Vicenza, capitano reggimento fanteria. Con mirabile slancio, guidava la propria compagnia all’attacco di trinceramenti nemici e, dopo averne divelti i reticolati, se ne impadroniva, entrandovi fra i primi. Regione del Boeden See, 14-17 agosto 1915. (3)
Mesi dopo, era ormai ottobre, si trovò sul fronte dell’Isonzo, nella zona del Sabotino. Cadde drammaticamente mentre combatteva per la presa della Quota 188 nella giornata grigia del 24 novembre 1915:
VICENZA, 3. Sull’Isonzo è caduto il capitano di fanteria Gino Monico, figlio dell’ing. Vittorio di qui. (4)

Era stato un valoroso, un uomo pieno di coraggio, ma questo non bastò a salvarlo dal piombo nemico. A Vicenza sua moglie Ugolina Ruggeri, i suoi figli, i fratelli ed i genitori furono scossi e devastati dal dolore. Furono tra le prime famiglie a portare il drammatico lutto di guerra. Purtroppo, non le sole. Oggi di Gino Monico, come di migliaia e migliaia di caduti, resta solo un tenue ricordo da difendere e custodire.
Alessandro Mella
NOTE
1) Circolare 177 in Giornale Militare Ufficiale, Dispensa 51, Parte 2, 16 dicembre 1899, p. 616.
2) Ministero della Guerra, Giornale Militare Ufficiale, Bollettino delle Nomine, Dispensa 37, 14 settembre 1901, p. 503 e Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, 223, 18 settembre 1901, p. 4485.
3) Ministero della Guerra, Bollettino Ufficiale, Dispensa 55, 28 giugno 1916, p. 2829.
4) Corriere della Sera, 336, Anno XL, 4 dicembre 1915, p. 5.
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