La scorsa settimana la serena cittadina di Cantalupa è stata protagonista, grazie all’ospitalità dell’hotel Tre Denti, dell’incontro “Voci e suoni dal vecchio Fila”, organizzato da Claudio Calzoni e Fabrizio Livio Pignatelli. La particolarità riguarda il fatto che da anni ormai Calzoni e Pignatelli si ritrovano con tifosi e calciatori, (vecchie e nuove glorie Granata) per celebrare la loro squadra del cuore e per trasmettere momenti di storia, ovvero registrazioni di poesie, canti, racconti registrati dagli organizzatori a Superga, nella scenografia del tremendo incidente che il 4 maggio 1949 spazzò via l’intera squadra di allora, oppure dentro lo stadio Filadelfia, prima dei lavori di ristrutturazione.
Le poesie e i racconti, in lingua italiana e in dialetto piemontese, sono un po’ malinconici e struggenti, così come deve essere, quasi in un flusso naturale, tutto ciò che riguarda il Toro, sottolineano i due oratori, e hanno il merito di far vedere e sentire al pubblico un periodo che non è più, dove forse il mondo sembrava andare più lento di quanto vada oggi.
Durante la conferenza Claudio Calzoni ha parlato a lungo del suo libro “I luoghi del Toro”, edizioni Yume, un testo particolare che ha il pregio di raccontare il quotidiano dei calciatori della squadra granata, soffermandosi sulle case dove abitavano a Torino, sui circoli che frequentavano, sulle loro vite, insomma.
L’autore mostra anche con orgoglio una cartina all’inizio del libro, che riproduce fedelmente tutti i luoghi di cui si parla nel libro; è a questo punto che i numerosi ex giocatori e fedeli sostenitori hanno preso la parola, raccontando le vicende poco conosciute, i segreti da spogliatoio, l’amicizia, la condivisione di spazi e tempi.
Uno dei giocatori presenti era Antonio Comi, classe 1964, che ha esordito nel settore giovanile nel 1983 per poi diventare Dirigente e nel 2011 Direttore Generale del Torino FC. Il racconto della scelta di lasciare la madre e i fratelli a soli tredici anni per cercare fortuna, ha commosso il pubblico.
La serata è stata densa di emozione, riuscendo a fare interessanti parallelismi tra il passato, il presente e soprattutto le storie di questi uomini che erano e sono visti come eroi. Spesso si sente dire che sui Granata hanno scritto talmente tanti libri che non c’è più nulla da dire, ma in questo caso, invece, è stato dimostrato che il famoso “dietro le quinte della storia” funziona sempre e la vita, quella vera, non smette di avere sensazioni, pensieri, gioie da condividere.
Forza Granata, allora! E a presto per altri incontri.
Grande Claudio, autentico cuore granata. Ti voglio bene
Claudio, sei il custode dei valori e della tradizione del Vero Cuore Granata.