
L’Analisi di Marco Rabellino
Doveva essere la partita che poteva valere la stagione con tanti punti recuperati finora sui vertici della classifica ed invece segna la fine dei possibili sogni per una squadra costantemente molle e incapace di lottare quando necessario.
Che la Juve non scenda in campo lo si nota sin da subito quando al 2’ scalda i guanti a Di Gregorio. L’Atalanta crea e i bianconeri si chiudono tentando i tiri da fuori. Al 22’ ancora Lookman testa i riflessi di Di Gregorio.
Al 26’ Cambiaso mette giù Cuadrado che lo salta nettamente e sulla punizione Mckennie salta a braccia aperte in area regalando il rigore ai nerazzurri che Retegui non sbaglia.
La Juve si spezza e vacilla, salvandosi solo grazie a un super Di Gregorio che salva tre volte la porta della Juventus. Nella ripresa ti aspetti una reazione e invece arriva il tracollo. La squadra subisce subito il 2-0 di De Roon che calcia al volo e trova il bersaglio.
La Juve cambia uomini e cerca di creare qualcosa ma crea solo lo spazio per il terzo gol nerazzurro con Zappacosta che viene lasciato libero di tirare e trafiggere Di Gregorio.
Nel finale i bianconeri lasciano esultare anche Lookman che tanto aveva impegnato il portiere bianconero non trovando la gioia della rete. Slalom tra birilli e tiro deviato in rete tra i complimenti dei difensori bianconeri fermi a guardare.
Gli ultimi 5 minuti di secondo tempo dove l’Atalanta lascia attaccare la Juventus sono imbarazzanti.
Stasera si salva solo Di Gregorio che tiene su una baracca che poteva prendere come minimo 7 gol.
Gatti tenta di mantenere la difesa compatta e ci riesce anche con ottimi interventi. Esce stanco al 54’ e la Juve muore lì.
Weah in difficoltà sulla fascia. Ha qualche occasione prontamente sprecate. Soffre e lascia posta a Alberto Costa che non trova ritmo.
Cambiaso non in serata. troppi errori in avanti e messo in difficoltà da Cuadrado.
Kelly è l’uomo che stasera affonda i bianconeri. Palla persa malamente e secondo gol regalato.
Locatelli e Thuram bene finchè la Dea non prende le misure macina gioco. Spariscono dal gioco.
Yldiz male. Poco visto dai compagni e pochi movimenti. Una serata molto negativa. Lascia spazio ad un altro pezzo pregiato dello scacchiere di Motta, Koopmeiners, che se lasciato in panchina frutta molto di più.
Gonzales ancora in campo e ancora senza anima. Non si capisce quando gioca perche fatichi a vederlo nelle azioni bianconere. Più errori che cose buone.
Mckennie viene punito per il braccio alto ma non conta la presunta spinta ai suoi danni. Si inserisce e aiuta la squadra.
Kolo Muani anonimo. Non incide e fatica a crearsi spazi. Lascia posto a Vlahovic dal 75’ che completa il disastro bianconero scivolando nel controllo palla e lanciando il contropiede che vale il 4-0 finale.
Ora, questa squadra ha dei limiti molto evidenti, mancano le cosidette “palle” richieste a gran voce dai tifosi allo Stadium. Manca una costruzione di gioco che non permetta all’avversario di disintegrarti in ogni reparto come successo questa sera e manca un allenatore capace di spronarti nei momenti bui.
Con stasera addio definitivo allo scudetto, se mai ci fosse stata la piccola possibilità. E complimenti ai ragazzi che, tralasciando l’allenatore, hanno messo in campo uno spettacolo imbarazzante lasciandosi ridicolizzare dall’avversario.
(immagini Juventus FC)
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