Le ultime ricerche spiegano il perché.
Tutti, chi più, chi meno, abbiamo avuto a che fare con il pensiero insinuante e fetente del: “dovrei perdere un po’ di peso”. Oppure: “dovrei mettermi a dieta”. Per molti, nella doccia, appoggiando il mento sullo sterno, guardando in basso e vedere solo la punta degli alluci, invece che il piede, fa comprendere che è ora di dimagrire. Tuttavia, il primo pensiero che nasce dopo questa consapevolezza è di solito una sentenza dichiarativa che cita: “sì, vabbè, ma è difficile”. Perché diciamo questo?
La scienza ha cercato di scoprire la cause della difficoltà del perdere peso. Ci sono persone che affermano di essersi messe a dieta molte volte, di avere fatto sacrifici per mesi senza ottenere buoni risultati, o altre che, avendo avuto dei risultati soddisfacenti con la dieta, poi, a distanza di pochi mesi dall’aver ridotto il controllo spasmodico sul cibo, si ritrovano ad aver riacquistato tutti i kili persi o addirittura averne presi più di prima.
Cosa accade al nostro organismo? Perché è così difficile dimagrire?
Nel mondo con l’alimentazione dilagante carica di zuccheri o di manipolazioni aromatiche in grado di sensibilizzare le papille gustative al punto da rendere una non patatina, fatta con farine e fecola, al sapore di pancetta, il sovrappeso e l’obesità sono in aumento. Sta diventando un problema sociale molto serio.
A tal fine stanno nascendo nel mondo centri per il controllo del peso. Ma cosa c’è dietro a questa difficoltà nel perdere peso? Una ricerca promossa dalla rivista Everyday Health su oltre 3.000 persone ha dimostrato quanto, oltre il 50% delle persone intervistate fosse, in fondo e realmente, poco motivata.
“Abbiamo una spinta fisiologica verso il recupero del peso”, afferma Adrienne Youdim, MD , professoressa a contratto di medicina presso il Cedars Sinai Medical Center di Los Angeles e autore di Hungry for More. “Anche se non è colpa loro, la società fa vergognare le persone quando riprendono peso, al punto che questo viene spesso visto come un fallimento morale.”
Queste sono le implicazioni sentimentali, emozionali e sociali riferite all’argomento. Ma la questione è un po’ più complessa. Cosa la rende complessa? È il fatto che le varie strategie cosiddette convenzionali per la perdita di peso, stanno via via diminuendo la loro efficacia a causa un interessamento degli ormoni al fenomeno.
Già gli ormoni. Noi abbiamo due ormoni regolatori dello stimolo della fame e del suo finire. Due ormoni ritenuti fondamentali nella capacità di perdere peso. Questi sono:
- leptina, che dice al tuo corpo quando sei pieno
- grelina, che è stata soprannominata l’ormone della fame
fino a qui si potrebbe dire: “bene. La Leptina mi ferma quando sono al punto di sazietà, quindi posso stare in tranquillità. Tanto ci pensa lei”. Magari fosse così semplice. Il fatto è un altro. La ricerca ha dimostrato che in alcune persone affette da obesità, livelli cronicamente elevati di leptina possono causare l’effetto opposto. Si sviluppa una resistenza alla leptina. Non si sente più il suo richiamo a smettere di mangiare. La Grelina non trova nessun inibitore che le segnali di diminuire lo stimolo e lei continua a inviare i segnali di mancanza di cibo.
In alcuni casi, il nostro corpo, credendo di non mangiare mai abbastanza, dovuto alla resistenza alla Leptina per sentirsi sazio, entra, per difesa del sistema, in una duplica modalità:
- continua a stimolare la fame
- e inizia a conservare energia, deve fare scorta, per la sopravvivenza, e per farlo brucia meno calorie,
risultato? Si rende la perdita di peso ancora più difficile.
Bene. Ma io non la resistenza alla Leptina. Quindi? Perché è difficile perdere peso?
Le ricerche hanno dimostrato un fenomeno particolare. Questo fenomeno si evidenzia durante la perdita di peso. Ogni volta che si perde grasso si perde anche leptina. Il messaggio in arrivo al cervello è legato alla perdita di riserve di grasso. Queste riserve stanno diminuendo. Il sistema, di contro, per difendersi, da questa carestia, dice al tuo cervello: “devi trovare cibo”. È un automatismo genetico per la sopravvivenza. Diventa così impossibile sostenere la quantità di grelina che viene rilasciata.
Ancora più sconcertante è che gli ormoni non tornano ai livelli normali nemmeno un anno, e in una ricerca si arriva a sei anni, dopo aver perso peso. “Non sono così disregolati come lo sono immediatamente dopo la perdita di peso, ma non tornano ai livelli pre-perdita di peso”, afferma Youdim.
Questo è il motivo per cui le persone sono sottoposte a un duro lavoro per mantenere il peso sotto controllo e, d’altra parte, perché un numero elevato di persone non riesce a farlo.