Trovata correlazione
Il gusto così appetitoso delle patatine fritte è estremamente invitante. Si sa. Si sa pure quanto, un consumo esagerato di tale prodotto possa provocare effetti dannosi alla salute. Quello che non si sapeva ancora con certezza era il rapporto tra i cibi fritti e l’ansia.
Sotto stress si tende, di solito, a prediligere cibi scrocchianti. Il nostro cervello deve scaricare la tensione e il rumore dello scricchiolio del cibo aiuta in questo.
Quindi abbiamo, da un lato, la ricerca di cibi scrocchianti per abbassare i livelli di stress, e dall’altro uno stimolo all’ansia. Un circolo vizioso sicuramente poco salutare.
Le ricerche da poco pubblicate dimostrano come una dieta dove i cibi fritti siano molto presenti, abbia una incidenza sull’insorgere di problematiche come il diabete, il cancro, cardiovascolari, la demenza e soprattutto, come prodomo, l’ansia e depressione.
La causa di tutto sembra essere associata agli zuccheri, al sale e ai grassi. Solo pochi giorni fa i ricercatori cinesi hanno pubblicato la loro ricerca dove si evince che il consumo frequente di cibi fritti è fortemente associato a un rischio più elevato sia di ansia che di depressione. Le percentuali di incidenza sulle problematiche mentali sono state valutate in un rischio maggiore di depressione del 7% e un rischio maggiore di ansia, in chi mangiava cibi fritti, del 12% rispetto a coloro che non mangiavano cibi fritti.
La popolazione presa in esame per lo studio ha visto coinvolte 140.728 persone e queste sono state seguite per 11 anni. Ciò che è emerso nelle variabili è particolare. Benché tutti i cibi fritti siano comunque la base per lo stabilirsi di ansia e depressione, il primato in assoluto lo hanno conquistato le patatine fritte. In effetti queste ultime sono capaci di incidere, da sole, per un 2% in più sul rischio di insorgenza di ansia e depressione. In più si è notato che ad essere maggiormente suscettibili a tale insorgenza sono i giovani, di entrambi i sessi, e gli uomini adulti. Le donne molto meno.
Ma cosa potrebbe scatenare tale risultato? La ragione di questo sarebbe causato da una sostanza presente quale risultato della cottura. La sostanza in questione è la famigerata acrilamide. Una sostanza già divenuta famosa per la sua incidenza sull’insorgere del cancro. Tale sostanza si crea previa cottura degli alimenti ad alta temperatura. Quella parte bruciacchiata della pizza, o quella crosticina scura sugli alimenti, è acrilamide. Tale sostanza, benché non si presenti con il suo caratteristico colore bruno scuro, è stata rilevata nelle patatine fritte.
Lo studio di per sé quindi denota quanto sia correlato lo stato emotivo, depressione – ansia, con il mangiare cibi fritti.
Si sa che l’acrilamide ha un forte impatto sull’organismo in senso negativo. Altresì si sa che quando siamo stressati cerchiamo le patatine fritte. La domanda ora che si pongono i ricercatori è: siamo tristi perché mangiamo più cibi fritti, o mangiamo più fritti perché siamo tristi?
Di sicuro saranno altre ricerche a dircelo.
Ma una cosa sono sicuri i ricercatori cinesi. La migliore dieta contro ansia e depressione è la dieta mediterranea. E questo ci fa onore.