La memoria e il suo funzionamento
In ogni istante della giornata il nostro cervello cataloga, immagazzina, discrimina le informazioni. Soprattutto ritine delle informazioni che, a suo dire, sono per noi utili. Questo processo si chiama memoria.
Ma come mai il cervello sceglie alcune informazioni e le trasforma in elementi duraturi?
Se paragonato ad un computer, il cervello, mantiene solo ciò che risulta in linea con i programmi inseriti. Vediamo i punti chiave del suo operare.
Punti chiave:
- Il più recente elemento scoperto dalla scienza è la neuroplasticità. Questa qualità è l’essere capace, grazie alla vitalità neuronale, di modificare, cambiare, riorganizzare le sue connessioni, e tra queste, nell’ippocampo, la capacità di mantenere informazioni, ossia, ricordare le cose
- Da questa attività, i neuroni, le cellule primarie del cervello, hanno il compito di formare la memoria attraverso la trasmissione ed elaborazione delle informazioni. Per farlo la meglio, essi creano nuove connessioni e, di conseguenza, immagazzinando ricordi nel cervello.
- Un’ altra capacità del cervello è quella di essere in grado di imparare e di adattarsi continuamente all’ambiente circostante e agli stimoli. Questa attività permette di formare e conservare nuovi ricordi per il resto della nostra vita.
Formazione di nuovi ricordi
Dare una definizione di come il cervello possa attivare tutte le operazioni necessarie per la formulazione e il mantenimento dei ricordi è abbastanza complesso. Per cui, qui di seguito una piccola vetrina di come il cervello forma nuovi ricordi:
- Istantanea. Quando sperimenti qualcosa di nuovo, il tuo cervello scatta una “istantanea” dell’esperienza e la memorizza come ricordo.
- Connessioni. Il tuo cervello crea connessioni tra la nuova memoria e le memorie precedenti, collegando la nuova memoria alle tue conoscenze ed esperienze.
- Organizzazione. Proprio come organizzare una biblioteca, il tuo cervello organizza e classifica il nuovo ricordo in modo che sia facilmente accessibile in futuro.
- Richiamare. Quando vuoi richiamare un ricordo, il tuo cervello “cerca” il file di memoria e lo recupera dalla libreria.
In tutto questo processo i neuroni, le cellule nervose del cervello, sono attivate per realizzare il nostro archivio mnemonico personale. Come lo fanno?
Ecco come:
- Comunicazione. Gli impulsi elettrici e chimici consentono ai neuroni di interagire tra loro. Quando sperimenti qualcosa di nuovo, questi segnali viaggiano tra i neuroni e aiutano a formare un nuovo ricordo.
- Formazione di nuove connessioni. Man mano che i segnali viaggiano tra i neuroni, si formano nuove connessioni (o percorsi). Questi percorsi sono come strade che consentono di accedere facilmente alla memoria in futuro.
- Rafforzamento delle connessioni. Più pensi a un ricordo o lo rivivi, più forti diventano le connessioni tra i neuroni. Questo rende la memoria più facile da ricordare e la aiuta a diventare una memoria a lungo termine.
La memoria è un fenomeno complesso. Quindi il cervello deve processare le informazioni in modo tale da rendere immediatamente disponibili le stesse informazioni immagazzinate. Tutto avviene in fasi distinte. Queste fasi sono anch’esse dei tipi di memoria.
La prima fase è definita come: Memoria sensoriale. Quando stiamo sperimentando qualcosa di nuovo il cervello crea uno piccolo spazio, come un hardisck esterno dove collocare il file esperienziale. È come mettersi davanti allo specchio e guardarsi.
La seconda fase vede attivarsi la Memoria a breve termine. Quando l’esperienza è coinvolgente e dura quel poco in più che basta per attirare attenzione, il cervello passa il file nella memoria a breve termine. Dallo specchio ci si è allontanati ma si ricorda l’immagine.
L’ultima fase è quella dove il cervello salva l’esperienza direttamente, se fosse un pc, nella partizione C., ed è definita Memoria a lungo termine. Se continui a pensare a ciò che hai vissuto. Esempio, davanti allo specchio hai visto una piccola macchiolina sul volto, o un brufolo appena nato, questo ricordo rimane impresso nel tuo intimo.
Creazione della memoria – un esempio:
Per comprendere le fasi della creazione della memoria è bene fare un esempio concreto.
- Codifica. Immagina una persona che cerca di imparare come cambiare un rubinetto. Guarderà i video tutorial per assimilare le varie possibilità di azione. Codificherà i vari passaggi secondo la situazione che potrà trovare sotto il lavandino.
- Consolidamento. Dopo aver visionato i filmati e preso gli appunti, alla persona in questione va letto. È risaputo che durante il sonno il cervello consolida le esperienze più significative della giornata precedente. Quindi anche i questo caso accadrà così. i neuroni, duranti il sonno creeranno legami stabili di quanto appreso dai filmati.
- Magazzinaggio. Il giorno successivo, la persona può iniziare a cambiare il rubinetto. Nel suo cervello si sarà stabilizzata la memoria a lungo termine. Può avere dei dubbi. Ma sente di sapere. In effetti già sa.
- Recupero. Successivamente, quando la persona si mette al lavoro agisce con maggiore sicurezza in quanto il cervello apre il file di quanto appreso e guida le mani e dà i suggerimenti atti a compiere il lavoro al meglio.
In questo esempio, sono descritte le fasi per codificare, consolidare, immagazzinare e recuperare la memoria. Se tutti i passaggi sono stati effettuati la meglio significa che la persona ha attraversato con successo tutte le fasi della creazione della memoria.
Sappi poi che, per migliorare nettamente la memoria sono necessari due ingredienti opzionali: attenzione ed emozione. Noi ricordiamo più facilmente le cose a cui diamo attenzione e ci danno molta emozione. Mettendo insieme questi due fattori, difficilmente ci dimenticheremo di quella situazione, episodio, oggetto, persona, e così via.