l’ipotesi di Federico Faggin
Dopo aver descritto, a sommi capi e in modo necessariamente incompleto, il punto di vista della scienza ufficiale sulle origini dell’universo, proporremo ora una nuova proposta che allarga gli orizzonti della discussione.
Nel suo libro “Silicio – Mondadori 2019”, Federico Faggin tratta l’argomento delle origini dell’universo inserendo i concetti di Coscienza e Libero Arbitrio.
Apparentemente questa originalissima proposta potrebbe sembrare discutibile e difficilmente dimostrabile, tuttavia la profonda conoscenza del problema da parte del notissimo scienziato e imprenditore italiano che ha trasformato completamente la tecnologia digitale, appare credibile e rivoluzionaria.
Faggin riprende le parole del noto fisico John Wheeler: “Lo spazio-tempo dice alla materia come muoversi; la materia dice allo spazio-tempo come curvarsi”.
Lo spaziotempo, nel senso einsteiniano, è curvato sia dalla massa che dall’energia, e anche dalla luce in quanto composta dai Fotoni che non possiedono massa ma possiedono energia elettromagnetica.
Quindi la curvatura dello spazio-tempo induce a modificare le traiettorie dei pianeti e della luce, che, anche se priva di massa, possiede energia che interagisce con la massa di stelle a altri pianeti. Il mutamento della traiettoria della luce e dei corpi celesti è dovuta alla curvatura dello spazio-tempo che noi conosciamo come Gravità. L’attrazione gravitazionale è solo la conseguenza del fatto che i corpi si muovono in uno spazio curvo.
Torniamo per un momento ad un concetto fondamentale descritto in un precedente articolo: il Vuoto Quantistico.
“La meccanica quantistica postula il moto perenne di creazione-annientamento probabilistico di particelle elementari dal vuoto quantistico”. … “descrive un universo che è iniziato da una fluttuazione del vuoto quantistico, da cui sono emersi lo spazio-tempo e i campi quantistici che rappresentano la materia-energia nella sua rapida espansione” (F. Faggin-Silicio)
Come spiega il fisico italiano, stiamo parlando del Big Bang, ovvero di quella singolarità di densità e temperature quasi infinite che, espandendosi, hanno originato l’universo attuale.
Teniamo presente un elemento determinante: quando parliamo di Vuoto quantistico parliamo di un Ente che non si manifesta nello Spazio, per il semplice fatto che lo Spazio non esisteva ancora e si creò contemporaneamente all’espansione stessa.
Lo Spazio nasce simultaneamente con i campi quantistici e risulterebbe essere una proprietà del Vuoto quantistico.
Oltre Faggin scrive che: “Spazio è il contesto comune degli stati prodotti dai campi quantistici che compongono il nostro mondo fisico.”
Il concetto di “Vuoto quantistico” può generare delle vertigini in chi tenti di visualizzarlo. “Rappresenta il più grande miracolo di tutti”… “E’ quella parte della realtà da cui emergono interi universi; una realtà che non è ancora concepibile in dettaglio e non è misurabile nel nostro universo fisico”… “il Vuoto quantistico è il nome che diamo a tutte le organizzazioni gerarchiche di unità di consapevolezza che non sono visibili nel nostro universo”. (F. Faggin-Silicio)”.
Una visione straordinaria di un concetto nuovo di Realtà che sembra prendere origine da una lucida consapevolezza, o meglio da una coscienza.
Difficile non indulgere in visioni mistiche o legate ad una spiritualità di matrice non necessariamente religiosa.
Attribuire coscienza e libero arbitrio ai campi quantistici significa escludere un algido determinismo di natura materialista, ovvero significa cambiare radicalmente la visione corrente del pensiero positivista.
Faggin prosegue verso una visione olistica del Tutto, proponendo di immaginare che la consapevolezza preceda la materia del nostro mondo fisico.
Gli stessi concetti di spazio-tempo, materia-energia perderebbero la dignità di enti presenti all’inizio dei tempi, caratteristica che ora sarebbe delegata alle “unità di consapevolezza”.
Quindi l’opinione comune che vede la consapevolezza e il libero arbitrio come “epifenomeni” di un certo grado di complessità della struttura cerebrale di un individuo, lascerebbe spazio ad una opposta teoria: coscienza e libero arbitrio sarebbero le ragioni che diedero origine ai campi quantistici, determinando la nascita dell’universo visibile.
La visione olistica del mondo esclude che gli esseri, le particelle e i campi quantistici possiedano una indipendenza definita dal resto dell’ambiente. Un esempio potrebbe essere quello dell’individuo uomo che possiede la certezza di essere un elemento separato dal cosmo. L’uomo mangia, beve, respira, espelle sostanze… in altre parole interagisce continuamente e completamente con il resto dell’ambiente, al punto che risulterebbe impossibile definire un confine netto tra quello che è il corpo e il resto del mondo.
Inoltre, come precisa Faggin: “Un sistema completamente olistico è un sistema che è un tutt’uno, cioè che non ha parti identificabili e separabili. Si può fare un’analogia con un oceano infinito dove parti continuano ad emergere, cambiare e scomparire senza lasciare traccia”… “ L’universo descritto dalla fisica quantistica è un sistema fatto di parti che sono identificabili, ma al tempo stesso sono anche inseparabili. Questi sono i campi quantistici”.
Le considerazioni che abbiamo raccolto fino ad ora sono solo dei frammenti di una visione completamente nuova che Federico Faggin e Giacomo D’Ariano hanno elaborato in un modello che descrive un nuovo approccio al concetto di coscienza.
Sempre interessante, mi piacerebbe parlarne de visu