
Allergie e asma ammorbano milioni di persone, tra cui miriadi di bambini.
Tutte le trasmissioni televisive, ora che si và verso l’estate, parlano di siccità, eventi estremi e ondate di calore.
In questi giorni abbiamo anche sentito che le malattie allergiche e respiratorie starebbero crescendo del 30% a causa del cambiamento climatico.
Secondo “Legambiente” “l’aumento generalizzato delle temperature globali provoca l’estensione delle stagioni polliniche e l’incremento della concentrazione di CO2 stimola una maggior produzione di polline“.
Il polline che si protrae per lunghi periodi crea, in chi ne è allergico, uno stato infiammatorio e rinitico molto preoccupante.
A lanciare l’allarme la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP) che, citando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dice che “nel 2050 la metà dell’intera popolazione mondiale sarà colpita da allergie. E a pagarne il prezzo più alto sono, e saranno, i bambini“.
Il Past President di SIAIP, professor Gianluigi Marseglia, ha detto che “le concentrazioni di polline di ambrosia, ad esempio, sono quadruplicate negli ultimi trent’anni e continueranno a crescere. Inoltre, la durata della stagione pollinica è aumentata mediamente di venti giorni“.
Chi ha bambini piccoli, in età scolare, chi ha neonati allergici ha il terrore di questa evoluzione climatico-pollinica perché, come ben spiegato il professor Marseglia, “si stima che nei bambini sotto i quattro anni vi sia stato un incremento a livello globale del 17% nei casi di asma correlati a questo fenomeno“.
La percentuale è assai alta. Anche perché asma e allergie sono fastidiose e talvolta pericolose quando combinate assieme.
Il professor Marseglia, poi, ha sottolineato come “secondo i dati di Save the Children, in Italia l’8,4% dei piccoli tra i 6 e i 7 anni soffre di asma correlata all’inquinamento dell’aria, in particolare pm2,5 e pm10 che penetrano profondamente nei tessuti respiratori. L’81,4% di essi vive in zone inquinate da polveri sottili, il 100% in otto regioni: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Trentino e Veneto“.
Sull’inquinamento bisognerà per forza fare qualcosa.
Non è possibile avere dati così rilevanti, conoscere il problema, aver analizzato la situazione, e non fare comunque nulla per porre una qualche forma di rimedio.
Allergologi, pneumologi, tisiologi, pediatri, … da anni esprimono forti perplessità sul futuro e sull’evoluzione delle patologie allergiche.
La politica dovrà fare qualcosa e dare qualche risposta per arginare, se non eliminare, il problema.
Purtroppo invece di intervenire in senso positivo le nostre autorità cosa fanno?
Hanno incarcerato Enrico Gianini che da tempo denuncia l’inquinamento causato dalla geo ingegneria e secondo me anche da tanti vaccini che indeboliscono il sistema immunitario e poi la colpa viene data al cambiamento climatico….mah!!!
Io sono diventata allergica da nonna e devo dire che ho parecchie fastidiose allergie. Si dice che anche i cani o i gatti provochino allergia, ma, mi è stato spiegato che essa non dipende dal pelo in sé, ma dagli acari che stanno sul pelo; infatti, avendo l’abitudine di spazzolare molto la mia amatissima gatta e anche di passare sul pelo salviette umide, non ho disturbi; ne ho molti di più se alzo polvere maneggiando i tappeti ecc. Ad ogni modo non caccerei mai di casa la mia Mimì, me la terrei ben cara