La beffa e il calvario dell’utenza obbligata a rivolgersi al Servizio Sanitario Nazionale
Riceviamo e pubblichiamo la sconsolata segnalazione, giuntaci in data 24 agosto 2024, da una anziana signora, affetta da una grave patologia medica, che necessita di esami strumentali per il controllo della evoluzione della sua situazione clinica.
Per la tutela della “privacy” chiameremo la suddetta signora “Celestina Indignata” che, tutto sommato, ci sembra uno pseudonimo di fantasia azzeccato alla realtà in atto.
I fatti: la signora “Celestina Indignata”, da tempo è in cura presso ematologi ospedalieri, specializzati in malattie emorragico-trombotiche, in quanto affetta da eventi trombotici agli arti inferiori. Pertanto è sotto trattamento farmacologico anticoagulante specifico. La prassi terapeutica prevede il controllo della situazione clinica con periodici esami la di laboratorio ematologici e strumentali.
Mentre per gli esami ematologici non ci sono problemi di attesa significativi, per l’esame strumentale (Ecodoppler arti inferiori) si parla di luglio 2025 presso centri ospedalieri della Regione Piemonte, benché la prescrizione del medico di base fosse di agosto 2024.
Ovviamente il problema sarebbe immediatamente superabile se la “molto” paziente “Celestina Indignata” si rivolgesse alla Sanità Privata.
Ci sarebbe da ridere se questa fosse una “barzelletta sanitaria” presentata da qualche buon tempone in vena di scherzi, ma purtroppo c’è motivo per piangere nel prendere atto che si tratta di una cruda e triste realtà.
Questa risulta essere la situazione attuale della Liste d’attesa della Regione Piemonte e lo stato d’ abbandono dei pazienti che si trovano coinvolti in questo assurdo e ingiustificato girone infernale.
Il cittadino utente, obbligato ad affidarsi alla Sanità Pubblica per motivi di reddito, davanti a questa realtà irrimediabilmente sinistrata, si sente umiliato e disorientato. Ha il diritto di avere chiarimenti e risposte concrete da chi ha la responsabilità politica di questa paradossale e fallimentare gestione.
Tuttavia è necessario esaminare, per capire le contraddizioni della situazione sanitaria attuale, quanto segue:
1)- Il cittadino utente paga con le tasse (stabilite dalle Regioni e dai Governi) il diritto costituzionale alla Sanità pubblica. E questo è totalmente disatteso.
2)- E’ accettabile, sempre dal punto di vista costituzionale, contribuire fiscalmente ad un Servizio Sanitario che non viene erogato in tempi accettabili per le necessità terapeutiche vitali del paziente?
3)- La Sanità Piemontese è gestita dalla Regione i cui Governi, che si sono succeduti in questi anni, hanno prodotto disastri e sprechi ingiustificati che sono sotto gli occhi di tutti. Pertanto che credibilità possono ancora avere i partiti e i “politicanti” che si sono e che continuano ad alternarsi nei Governi, quando il principio informatore è sempre stato quello di privilegiare la mediocrità, il vincolo di appartenenza partitica, la persona meno concorrenziale verso il manovratore correntizio e, nella peggiore delle ipotesi, la tacita connivenza alle ruberie, come la Magistratura ha ampiamente dimostrato?
4)- E’ evidente il disegno mascherato, ma oramai evidentemente palese, che il disastro della Sanità Pubblica favorisce sempre di più la rampante e invasiva Sanità Privata. Tutto questo è dovuto alla naturale dinamica della domanda-offerta sanitaria, oppure fa parte di un perverso disegno politico sostitutivo che tradisce gli interessi della collettività?
5)- Dall’attuale Assessore alla Sanità abbiamo sentito roboanti parole che dovrebbero taumaturgicamente risolvere il problema delle Liste d’attesa. Intanto resta di difficile attuazione la disposizione circa il diritto del cittadino di ricorrere alla sanità privata in caso di lunga attesa nella prenotazioni. Una situazione disorientante e intricata che chiama in causa il saggio proverbio che ci ricorda che “dal dire al fare c’è di mezzo il mare”. E sembra che il mare in questione sia di dimensioni oceaniche ….
Orbene il problema della signora “Celestina Indignata” potrebbe costituire un primo banco di prova e di verifica delle intenzioni e capacità del nuovo massimo Responsabile della Sanità pubblica regionale.
Attendiamo speranzosi risposte concrete e immediate, ma se saranno solo parole di insulsa ed irritante propaganda, i sentimenti di rabbia e le intenzioni di rivolta di troppi cittadini potrebbero trasformarsi in qualcosa di pericoloso e non da sottovalutare.
Si è sempre constatato che la sopportazione alle vessazioni della gente comune, dei ceti meno abbienti, si è dimostrata incredibilmente senza limiti.
In fondo le manifestazioni spontanee, di questi cittadini-utenti che legittimamente protestano, non hanno mai spaventato il “potere politico” in quanto questo “malessere sociale” si è sempre esaurito in un “vociare inconsistente” e senza ripercussioni significative.
Tuttavia la storia ci ricorda anche che, in particolari situazioni di esasperazione, quello che poteva essere il limite invalicabile può essere travolto e che, superata questa soglia, le conseguenze potrebbero diventare imprevedibili e ingovernabili.
A chi deve capire: “ … meminisse iuvabit …” (m. b.).
© 2024 CIVICO20NEWS – riproduzione riservata
E’ una tragedia silenziosa, in progressiva espansione . Il fallimento di una organizzazione sociale . Da almeno trent’anni è iniziato l’assedio alla Costituzione , partendo proprio dai livelli governativi più alti , per fare spazio a iniziative private , non in regime di libera concorrenza, ma riducendo progressivamente le potenzialità realizzate dalla Sanità Pubblica. E’ sbagliato non andare a votare, ma purtroppo inutile farlo, restando in ambiti di comportamento civile. Civico News è un sostegno coraggioso dei principi costituzionali traditi.
Grazie.