La fallace memoria dell’uomo è una pessima contabile. Non altrettanto può dirsi dell’ineffabile memoria del Tempo, che mantiene un rigorosissimo resoconto delle relazioni dell’uomo con i suoi simili e con tutte le altre creature dell’Universo, e lo obbliga a saldare i suoi conti ad ogni batter d’occhio, vita dopo vita e morte dopo morte.
Un fulmine non colpirebbe mai una casa se questa non lo attirasse a sé. La casa è tanto responsabile della propria rovina quanto lo è il fulmine.
Un toro non incornerebbe mai un uomo se questi non lo invitasse a colpire. Ed invero quell’uomo è la causa del proprio ferimento più di quanto non lo sia il toro.
Colui che dev’essere assassinato invita la spada dell’omicida, ed il colpo fatale viene inferto da entrambi.
Chi dev’essere derubato dirige le mosse del ladro, ed il furto viene perpetrato da ambedue.
Già, prima l’Uomo invita le proprie calamità, poi protesta contro i molesti ospiti dimenticando come, quando e dove egli ha compilato e spedito gli inviti. Ma il Tempo non dimentica, ed il Tempo consegna, nella stagione propizia, ogni invito al giusto indirizzo; ed il Tempo accompagna ogni invitato alla dimora dell’anfitrione………..
Nel Tempo e nello Spazio non c’è alcun evento accidentale, poiché tutto è ordinato dal Volere Supremo, che non commette errori né trascura cosa alcuna.