
Il ruolo della radio nella società italiana analizzato da tre diverse prospettive di studio e di analisi
L’anno che si sta concludendo è stato l’anno del centenario della nascita della radio, molte le celebrazioni , tra cui molte pubblicazioni, una di queste è stata”La radio in Italia. Storia, industria, linguaggi”,nella nuova edizione, curata da Tiziano Bonini e Marta Perrotta edita da Carocci editore – Quality Paperbacks. La radio in Italia compie 100 anni e questo libro racconta la storia, l’industria e i linguaggi in una edizione completamente aggiornata.
Gli autori, studiosi e professionisti della radio descrivono le differenze tra radio pubblica, privata e comunitaria, ne ripercorrono le vicende e l’attuale stato di salute, basandosi su una lunga serie di dati di ascolto e di tipo economico, anche in chiave comparativa con i principali paesi europei. “Il pregio di questo volume , scrive nella prefazione Enrico Menduni, è, tuttavia, anche quello di spingersi, esplicitamente, oltre le colonne d’Ercole di una digitalizzazione ormai compiuta”. Il testo, con molte novità, presenta una panoramica dei generi del linguaggio radiofonico, dai formati giornalistici ai talk di intrattenimento, fino ai formati musicali , e contestualizza il rapporto della radio con il podeasting e con le piattaforme di streaming musicale, restituendo l’immagine di un mezzo nel guado tra l’epoca del broadeasting e quella delle piattaforme digitali.
“Con il nostro libro – scrivono i curatori – vogliamo contribuire a una riflessione sul mezzo che dia al lettore – studente di media e comunicazione, professionista o semplice appassionato – la possibilità di conoscere le varie sfaccettature della cultura della radio, per come è composta, per come si è trasformata in senso digitale e per il valore che riveste nella nostra società”. Il libro, presentato nella nuova edizione – la prima avvenne nel 2013 – analizza il ruolo della radio nella società italiana e presenta uno studio del mezzo radiofonico da tre diverse prospettive: una storica, una incentrata sui modelli produttivi e una sui linguaggi.
Il volume di 365 pagine si apre con il capitolo di Marta Perrotta, la quale compie una mappatura storica che divide i cento anni della radio in Italia in cinque fasi: la prima, dagli esordi agli anni del fascismo e della guerra (1924-1945): la seconda che è la fase della rinascita, dello splendore del mezzo, mentre all’orizzonte si affacciano le radio libere (1946-1975); la terza che vede lo sviluppo pieno della concorrenza radiotelevisiva (1976 – 1990); la quarta consiste in una graduale affermazione del digitale mentre il settore viene trasformato da grandi gruppi editoriali (1991-2011); infine, l’ultima fase, dal 2012 al 2024 , che comprende il completamento della digitalizzazione su tre linee di sviluppo – social, visual e on demand – in piena attuazione di una radio ibrida.
Seguono due capitoli di Tiziano Bonini, uno dedicato al pubblico della radio e l’altro alla radio di servizio pubblico. Nel quarto capitolo Andrea Veronese illustra la radiofonia privata e commerciale. Salvatore Scifo, racconta l’evoluzione della radio comunitaria la storia, i protagonisti e le prospettive le normative della legge Mammì , la legge Gasparri. Nel sesto capitolo Alessandra Zupi riempie un vuoto nella ricerca e nella letteratura sull’offerta della radio per gli italiani all’estero, raccogliendo evidenze da diverse fonti dedicate alla programmazione della radio della comunità italofona.
Nel settimo capitolo Giorgio Zanchini e Giulia Marziali trattano l’informazione radiofonica da Radio anch’io al Morning del “Post”; Rodolfo Sacchettini”Da radio e podcast”; Gaia Varon”Se la parola si fa spettacolo. Il talk nella radio italiana”; Gianni Sibilla “La musica pop nelle radio italiane”; Alessandro Gandini nel suo undicesimo capitolo riflette sul rapporto tra le piattaforme, i generi musicali e la fruizione da parte delle audience , focali rizzando le sfide aperte dallo streaming musicale al medium radiofonico. Albino Pedroia , con il suo saggio pone lo sguardo oltre i confini nazionali, con una panoramica sulla situazione dei principali gruppi radiofonici privati e dei servizi pubblici europei. Infine la Postfazione di Paolo Morawski chiude il libro scritto a più mani da autorevoli studiosi.
Autori:
Tiziano Bonini è professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università degli Studi di Siena. Si occupa di radio, piattaforme e culture digitali.
Marta Perrotta è professoressa associata di media digitali all’Università degli Studi Roma Tre. Si occupa di radio, televisione e culture produttive dei media. Coordina il network Donne in onda ed è tra i parter fondatori di WePod .
“La radio in Italia. Storia, industria, linguaggio”, nuova edizione, a cura di Tiziano Bonini e Marta Perotta, pp.365 , Carocci editore- Quality Paperbacks , 2024 Roma, €26.00.
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