
Sulle tracce di Ernest per le vie della nostra città con Francesco Nugnes, Angelo Toppino e le fotografie di Ana Maria Dinu
Nel 2024, il nostro giornale ha dato notizia delle ricerche intraprese da Francesco Nugnes e Angelo Toppino, ricerche che avevano portato a concretizzare il progetto per indagare il rapporto tra lo scrittore e Premio Nobel Ernest Hemingway e il capoluogo subalpino, visitato in almeno quattro occasioni dall’autore di “Addio alle armi” e di altri classici della narrativa. Queste ricerche, presentate a Torino, sabato 27 luglio, al Museo Ferroviario di Torino Porta Nuova, sono ora confluite nel libro “Hemingway a Torino. Sulle tracce di Ernest per le vie della città” (Gondour Edizioni, 2025).
Il libro, che si apre con uno scritto di Simone Fissolo, Consigliere comunale Città di Torino, intitolato “Con Ernest Hemingway nel centro geografico del Continente”, esplora il legame tra Ernest Hemingway e Torino, mettendo in luce aspetti poco conosciuti della vita dello scrittore americano nella città subalpina. Dopo una breve nota biografica dello scrittore (“Il cantore della vita e della morte”) è proposta la parte principale del libro: “Passeggiando con Ernest a Torino / Sulle orme di Hemingway nel cuore della città”. Viene esposto l’itinerario più strettamente legato al nostro, che si svolge soprattutto lungo la via Pietro Micca, in passato nota ai torinesi come la “Diagonale” con grande attenzione ai negozi, alle attività, ai caffè e agli alberghi che vi sorgevano e talora sono ancora presenti, come il Palazzo Bellìa. Punto focale della permanenza torinese di Hemingway è, infatti, la storia d’amore, al tempo della Prima Guerra Mondiale, con la crocerossina Bianca Bellìa, che rivive in Catherine Barkley protagonista femminile di Addio alle armi.
Per ripercorrere compiutamente i passaggi dello scrittore in Torino e nel Piemonte, vengono poi considerati altri luoghi cittadini (Porta Nuova, la Chiesa della Consolata, il caffè Al Bicerin in piazza della Consolata e la Basilica di Superga) mentre il capitolo “Hemingway in Piemonte” offre brevi schede sulle Isole Borromee e su Cuneo, dove la pasticceria Arione ricorda la sua visita nel maggio del 1954. Il libro si conclude con una nota di Marco Margrita, Direttore di Gondour Edizioni, dal titolo “Torino a pieno titolo nell’Italia di Hemingway”.
Il testo offre una panoramica storica di Torino all’inizio del Novecento, dipingendo un quadro di una città in trasformazione. La contrapposizione tra l’eredità monarchica e il desiderio di modernità, il passaggio dal Liberty alla memoria della Grande Guerra, crea un contesto ricco e sfaccettato che ben si presta a raccontare la vita di una figura internazionale come Hemingway.
L’approccio narrativo adottato dagli autori, Francesco Nugnes e Angelo Toppino, è quello di una “ricerca appassionata”, suggerendo una narrazione che va oltre la semplice biografia. L’idea di esplorare gli angoli di Torino, dai caffè storici alle strade eleganti, dà un senso di intimità e profondità al racconto. Il lettore è invitato a rivivere quei luoghi, come se potesse davvero “sentire” la presenza di Hemingway.
Torino emerge come un protagonista del racconto, non solo come sfondo geografico, ma come elemento che contribuisce a costruire l’identità di Hemingway in quel periodo. Le “suggestioni” della città, la sua architettura, e le sue atmosfere suggeriscono che la città stessa è parte integrante della storia del celebre scrittore, offrendo un’interpretazione unica del legame tra l’autore e il luogo. Un aspetto particolarmente interessante del testo è l’intreccio tra storia, letteratura e memoria. Non si tratta solo di un excursus su Hemingway, ma anche di una riscoperta di Torino, che emerge sotto una nuova luce. Il libro offre ai lettori una “chiave di lettura” che invita a scoprire la città non solo come luogo fisico, ma come spazio ricco di storie che si intrecciano con quelle letterarie.
Il libro si conclude con una riflessione sulla necessità di raccontare storie come quella di Hemingway a Torino. Questo sottolinea il valore di recuperare e rivisitare storie dimenticate, offrendo nuove prospettive e nuove interpretazioni sulla città e sul personaggio. La proposta è di andare oltre le narrazioni più conosciute per esplorare quella parte della storia che potrebbe essere sfuggita all’attenzione comune. “Hemingway a Torino” appare coinvolgente e stimolante, nell’invito che formula al lettore di compiere un viaggio che vada oltre la semplice visita turistica, per esplorare la città e la sua storia attraverso un racconto meditato.
Il legame tra Torino e Hemingway si trasforma così in un pretesto per riscoprire le sfumature nascoste di una città ricca di fascino.
Francesco Nugnes (Milano, 1982), è autore di testi di canzoni, di tre raccolte di poesie e componente della Nazionale Italiana Poeti. Nel 2024 ha pubblicato il libro ‘Incontriamoci a Torino’ insieme ad Angelo Toppino e Ana Maria Dinu: storia, poesia e fotografia per raccontare rare curiosità sul capoluogo piemontese.
Angelo Valerio Toppino, già bibliotecario del Sistema Bibliotecario Urbano di Torino, è docente alla Unitre di Torino. È autore dei libri: Questi Piemontesi, Unitre Torino, 2022; Questi Piemontesi 2, Unitre, Torino, 2024; Don Enrico Lotteri e l’Opera Pia, 2021; Clinica Santa Caterina da Siena, 2021; Leggere e scrivere in carcere: biblioteche e scuole nelle carceri di Torino tra Ottocento e Novecento, Torino 2022 ed è coautore di Incontriamoci a Torino, 2024.
Francesco Nugnes e Angelo Toppino
Hemingway a Torino. Sulle tracce di Ernest per le vie della città
Fotografie di Ana Maria Dinu
Gondour Edizioni, Cercenasco, 2025 – 126 pp. – 13 €