Un prezioso libro della Chiara Frugoni edito da il Mulino per comprendere l’imminente apertura dell’Anno Santo, quale scopo indusse papa Bonifacio VIII ad indire il primo Anno Santo del 1300
L’avvicinarsi dell’apertura della Porta Santa in san Pietro per l’Anno Santo 2025, la casa editrice il Mulino , pubblica un interessante libro di Chiara Frugoni “Due Papi per un Giubileo. Celestino V, Bonifacio VIII e il primo Anno Santo “. Il testo del libro rispetto alla prima edizione avvenuta nel 2000, è immutato salvi minimi adattamenti, mentre l’apparato iconografico è stato arricchito, così scrive la figlia della compianta professoressa Chiara Frugoni , scomparsa due anni or sono.
«Il 1300 era già un anno speciale, che chiudeva il secolo; papa Bonifacio VIII lo rese specialissimo facendolo diventare l’Anno Santo. Accordò l’indulgenza plenaria, cioè il perdono di tutte le pene ancora da scontare per i peccati commessi a coloro che, assolse le colpe mediante la confessione, avessero visitato lungo tutto quell’anno le basiliche degli apostoli Pietro e Paolo per una serie di giorni stabiliti».
Che cosa spinge una moltitudine di pellegrini a mettersi in cammino, sfidando pericoli e dure prove fisiche, per riversarsi in san Pietro nel 1300? Cosa aveva reso così seducenti le voci e le speranze di una grazia imminente, la concessione di una specialissima indulgenza?
Chiara Frugoni, nelle trecento pagine del libro, arricchito da 44 immagini, spiega molto chiaramente l’istituzione di questo anno giubilare. Nel testo – la professoressa Frugoni che ha insegnato storia medievale nelle Università di Pisa, Roma e Parigi – analizza un affresco, che rappresenta lo straordinario evento dell’anno centesimo, e che dimostra come il significato che papa Bonifacio VIII volle dare all’evento fosse eminentemente politico.
A quella data, profondi mutamenti della società sia economici sia politici (l’emergere dei Comuni, la nuova figura del cittadino) avevano ormai investito anche la sfera religiosa. Se nei secoli precedenti il giudizio universale era sentito come un grande evento collettivo della fine dei tempi, era la geografia dell’aldilà doveva rispondere alle esigenze degli individui, preoccupati più per la propria salvezza che per quella di tutti.
Ecco allora la nascita del purgatorio, per il peccatore una consolante alternativa fra i tormenti eterni dell’inferno e il miraggio irraggiungibile del paradiso: ecco l’evolvere delle pratiche penitenziali, e il pellegrinaggio come strategia per lucrare indulgenze, ovvero sconti di pena.
Interrogando testi e immagini Chiara Frugoni racconta le origini e il contesto politico del primo Giubileo vero e proprio, dalla complessa vicenda dell’eremita Pietro da Morrone , quel Celestino V, oscillante tra ambizione e ascetismo, che pochi mesi dopo l’elezione al soglio pontificio abdicò, alla Roma turbolenta del successore Bonifacio VIII, tra famiglie rivali, cardinali e re.
Le origini del Giubileo affondano le radici nel primo Testamento, il termine deriva dal latino jubilum col significato di giubilo, gioia, festa, gaudio; i latini hanno solamente nel trascrivere l’ebraico Jobel che indicava “il corno dell’ariete trasformato in strumento musicale in una tromba che veniva suonata dalle colline e dai monti per annunciare l’inizio e la fine dell’anno giubilare e di altre solennità straordinarie come la visita di un re o imperatore , la nascita del figlio del re, o una vittoria, un censimento.
Oggi il suono del corno che segnava l’inizio dell’anno giubilare è sostituito dall’apertura della Porta Santa da parte del Papa. L’apertura della porta santa costituisce l’inizio ufficiale dell’Anno Santo. Il libro della Chiara Frugoni è una narrazione vivacissima un prezioso viatico per comprendere il Giubileo 2025.
Descrizione immagini:
Foto copertina libro
Foto 1 “Cristo Risorto”. Autun, cattedrale di Saint- Lazare, timpano del portale ovest, sculture di Gisleberto, 1130 ca.
Foto 2 “L’arcangelo Michele pesa meriti e colpe”
Foto 3 “Pellegrini di ogni ceto sociale si avviano verso Roma percorrendo la via Francigena”
Foto 4 “I francescani spirituali e papa Celestino V, XV sec., Roma Biblioteca Vittorio Emanuele, ms 1167, f.57v.
Foto 5 Il cardinale Jacopo Stefaneschi offre la sua opera a Celestino V rappresentato in veste eremitica, XIV sec., Città del vaticano, BAV,cod.129 C, f 123r.
Foto 6 Bonifacio VIII benedice la folla e mostra la bolla che esclude i nemici della Chiesa dai benefici del giubileo, affresco mutilo, dopo il 1300, Roma San Giovanni in Laterano
Foto 7 L’incoronazione di papa Bonifacio VIII, da Jacopo Stefaneschi. De coronazione, prima del 1303, Città del Vaticano, BAV, ms. Vat. Lat. 4933, f.7v.
Foto 8 Papa Bonifacio VIII benedice la folla(Effigies, Bonifacii Papae VIII a Giotto expressa in antiqua Lateranensis Basilicae porticu), incisione da A. Ciacconio, Vitae et res gestae Pontificium Romanorum, Roma, 1677
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal libro:
“Due Papi per un Giubileo Celestino V, Bonifacio VIII e il primo Anno Santo”, di Chiara Frugoni pp.299, 44 ill. Società editrice il Mulino, 2024 Bologna € 29.00
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