Oltre Settanta opere di artisti nazionali e internazionali esposte in cinque sezioni per illustrare l’arte del numero tra il XX e XXI secolo al Museo Archeologico Regionale, fino al 20 ottobre 2024
Il Museo Archeologico Regionale di Aosta presenta al pubblico una mostra particolare,”ArteNumero. Gli artisti e il numero tra il XX e XXI secolo”, a cura di Angela Madesani, le opere esposte gettano uno sguardo sul panorama dell’arte degli ultimi sessant’anni attraverso il numero.
Il numero non solo aritmetica, interrogato diventa arte. L’esposizione, disponibile fino al 20 ottobre 2024, è promossa dall’Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione Autonoma Valle d’Aosta ed e prodotta da Nomos Edizioni.
Jean-Pierre Guichardaz – Assessore Ai Beni e alle attività culturali, della Regione Autonoma della Valle d’Aosta “Si tratta di un progetto espositivo e originale, che arricchisce l’offerta culturale nella nostra regione e che offrirà al visitatore un curioso e interessante viaggio nella storia dell’arte degli ultimi sessant’anni, in cui il tema del numero diventa elemento centrale nella riflessione creativa”.
Daria Jorioz “La mostra ArteNumero ci introduce in un universo immaginifico in cui alcuni artisti italiani e stranieri tra il XX e XXI secolo ci invitano idealmente a intraprendere con loro un viaggio di iniziazione la cui complessità viene variamente declinata”.
Oltre settanta opere di importanti artisti italiani e internazionali divise in cinque sezioni, in un percorso trasversale interroga con linguaggi tematici, pensieri della storia in cui il numero diviene momento fondamentale di riflessione sia per l’artista che per l’osservatore.
Angela Madesani, curatrice della mostra, ” In un modo o in un altro, quotidianamente i numeri fanno parte delle nostre vite: dai conti della spesa ai calcoli più arditi di natura astronomica con tutto quello che ci sta in mezzo. Molti gli artisti che hanno utilizzato i numeri all’interno delle loro opere. Abbiamo, per questo, cercato di creare delle sezioni, sia nel testo che in mostra, in cui dividiamo per sommi capii lavori che qui abbi amo raccolto”.
Nella prima sezione, è dedicata al rapporto tra il numero e il tempo, sono esposti i lavori di alcuni fra i più importanti artisti dell’ambito concettuale internazionale come On Kawara, con libri e cartoline in un a dimensione di natura esistenziale fra il personale e il collettivo.
La grande opera di Luca Pancrazzi 24 ore su 24 è un omaggio alla pratica del disegno, esercizio quotidiano di cura, di dedizione nei confronti del proprio operare. Il numero è strettamente legato alla dimensione temporale anche nelle raffinate opere di Elena Modorati.
Di Alighiero Boetti sono esposti due arazzi di diverse dimensioni, calendari, libri e cartoline a tema. “Un minuto di fotografia” di Franco Vimercati è una sorta di manifesto in cui l’artista dichiara il punto nodale della sua ricerca: il tempo e la sua misurazione.
La seconda sezione, sviluppa il legame tra numero e narrazione. Esposta, una Linea di Piero Manzoni, con cui l’artista crea un patto con lo spettatore, accettare quanto da lui dichiarato: la lunghezza della linea stessa. Nelle due opere in mostra Elisabeth Scherffig il numero serve a contare i frammenti di pietra di una cava spagnola e i calchi numerati delle firme ritrovate nella grande moschea di Cordova.
“In 1,2,3,4” del 1974 di Antoni Tàpies lo utilizza per raccontare la storia delle tragiche vicende del suo paese natale, la Spagna. Il calcolo numerico, inoltre, diventa storia personale nella “Via Crucis” laica di Elisabetta Casella realizzata con la scagliola sul cui retro sono piccole immagini fotografiche. La terza sezione è costituita dalla relazione tra numero e spazio.
Essa ospita la documentazione dell’opera performativa “Per un otto coricato”, dell’artista milanese Cioni Carpi, che fu proposta alla Settimana della Performance bolognese del 1977. Nella quarta sezione il numero si rapporta con segno e immagine, è utilizzato nella sua accezione semiotica e indicale: dalle opere pop di Ugo Nespolo alla fotografia di Luigi Ghirri, di cui è presente uno degli ultimi lavori realizzati , appartenenti al ciclo di Piazza Betlemme, al mondo concettuale di Maurizio Nannucci, sino alle raffinate sculture di Robert Tiemann, che fanno parte della prestigiosa Panza di Biumo.
Il rapporto tra il numero e aritmetica è il tema della quinta è ultima sezione, dove sono presenti opere di artisti concettuali, come Bernard Venet e Mel Bochner. In mostra, anche l’opera con neon di Mario Merz, della serie dedicata alla sequenza di Leonardo Fibonacci, tre lavori di Vincenzo Agnetti.
Nel percorrere le sale possiamo renderci conto che nelle mani degli artisti il numero, entità creata dalla mente umana per misurare la realtà, il tempo e lo spazio, da strumento diventa riflessione, elemento concettuale e segno grafico, nozione astratta ma anche oggetto concreto, offrendoci visioni del mondo a volte ludiche e rassicuranti, più spesso sottilmente inquietanti e drammatiche.
Le opere degli artisti presenti sono di :
Vincenzo Agnetti, Mel Bochner, Alighiero Boetti, Pietro Bologna, Cioni Carpi, Elisabetta Casella, Daniela Comani, Hanne Darboven, Peter Dreher, Luigi Ghirri, Laura Grisi, Mimmo Jacopino, On Kawara, Edward Kienholz, Joseph Kosuth, Piero Manzoni, Andrea “Bobo” Marescalchi,Vincenzo Merola, Mario Merz, Elena Modorati, Maurizio Nannucci, Ugo Nespolo, Roman Opalka, Luca Pancrazzi, Beatrice Pasquali, Paolo Pessarelli, Ed Ruscha, Elisabeth Scherffig, Antoni Tàpies, Robert E. Tiemann, Carlo Valsecchi, Bernar Venet e Franco Vimercati.
La strepitosa mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italiano-francese pubblicato da Nomos Edizioni, con testi di Angela Madesani e Daria Jorioz.
Descrizione immagini:
Foto copertina catalogo
Foto 1 Ugo Nespolo “Numeri” 1993 Tempera su cartoncino, 68×48,6cm Courtesy collezione privata, Busto Arsizio
Foto 2 Luigi Ghirri “San Giovanni in Persiceto(BO) dalla serie piazza Betlemme”, 1991-1992, stampa cromo genica da negativo, 36x24cm, Courtesy collezione privata, Milano
Foto 3 On Kawarra “I GOT UP” 1977, Timbro su cartolina, 10,6x15cm Courtesy Alessandro Pasotti, Fabrizio Padovani, Bologna
Foto 4 Alighiero Boetti “oggiundicesimomeseannomillenovecentottantanove”, 1989 Ricamo su tela, 102x113cm Courtesy Fondazione Ghisla Art Collection, Locarno
Foto 5 Franco Vimercati “Un minuto di fotografia”1974 Stampa ai Sali d’argento, tredici fotografie 11x16cm ciascuna, Courtesy Archivio Franco Vimercati, Milano e Galleria Raffaella Cortese, Milano Albisola
Foto 6 Andrea “Bobo” Marescalchi “Ghiaccio on the rocks” 2008 Inchiostro su tela 120x104cm Courtesy Archivio Andrea Marescalchi
Foto 7 Mel Bochner “Counting Alternatives: Double Cross (B) 1972 Pastelli su carta 80x60cm Courtesy Alesandro Pasotti, Fabrizio Padovani, Bologna
Foto 8 Elisabetta Casella “Via Crucis” 2022 Scagliola, ferro, fotografie su carta, quattordici ovali 36x27cm ciascuno Courtesy Elisabetta Casella
Foto 9 Locandina della manifestazione
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal catalogo della mostra:
“Artenumero. Gli artisti e il numero tra XX e XXI secolo” a cura di Angela di Angela Madesani, fino al 20 ottobre 2024, Aosta Museo Archeologico Regionale , Piazza Roncas 12,Orario tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00.
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