Incontrando la dottoressa Elisabetta Bo si ha l’impressione di trovarsi in presenza di una ragazzina dai mille interessi, l’entusiasmo di chi ha le idee chiare e nessuna intenzione di subire soprusi di alcun genere… poi ci si accorge che la sua laurea risale al 1985, con una specializzazione in neurologia sotto l’egida del professor Lodovico Bergamini e che la sua formazione testimonia la professionalità ai massimi livelli in diverse specialità: agopuntura (con frequentazione di corsi all’Università di Shangai); omeopatia (con George Vithoulkas in Grecia) e, perché no, grafologia destinata a chi vuole conoscere il paziente a livello profondo, dove nel gesto grafico noi non possiamo nascondere le dinamiche inconsce delle nostre personalità: splendori e miserie, tutte le doti più umane.
I suoi ideali di uomo vengono riassunti nella figura di Federico II di Svevia per la sua grandissima curiosità intellettuale, la fervida immaginazione, iniziativa, coraggio e autorevolezza; non di meno Luigi Einaudi, padre della Repubblica e della Costituzione perché mostra quell’onestà intellettuale, quel pragmatismo e la stessa versatilità che emerge dall’intervistata.
La dottoressa Elisabetta Bo si candida come consigliera del direttivo dell’OMCEO, l’Ordine dei medici e odontoiatri della provincia di Torino, con altri quattordici colleghi (la notevole presenza femminile è rassicurante, iniziando dalla capolista dr. Maria Piera Mano) nella lista MOLE (C.M.)
Quali motivazioni l’hanno spinta a candidarsi per la lista MOLE?
I recenti, durissimi anni mi hanno fatto riflettere a lungo sul ruolo del medico, sui suoi margini di autonomia e sulla gestione dell’Ordine professionale; sono arrivata alla conclusione che urge un cambiamento di quest’ultimo e che è giunto il tempo di impegnarsi per cercare di arginare la deriva etica e deontologica, che è sotto gli occhi di tutti.
Il rapporto tra medico e paziente può essere ripristinato dal cambiamento nell’Ordine dei medici?
Questo è uno dei principali obiettivi del nostro programma. A tal fine auspico che il nuovo Ordine sostenga i medici nelle loro rivendicazioni (incremento dei posti nelle varie specialità, modifica delle tempistiche delle visite, snellimento della burocrazia e dei formalismi, non di competenza del medico).
Parallelamente è necessario promuovere la formazione degli studenti universitari e l’aggiornamento dei medici anche in senso umanistico, approfondendo tematiche relative alla relazione terapeutica e alla connessione empatica, fondamentale per il processo di cura.
Ritengo anche prioritario sostenere in ambito universitario lo studio e la pratica della semeiotica medica (disciplina che ha per oggetto il rilievo e lo studio dei segni che orientano la diagnosi). Tale pratica fondamentale è oggi spesso trascurata a causa dell’ipertecnologia dilagante e della medicina difensiva.
Come definisce il nuovo codice deontologico?
Direi “problematico”. Il nuovo Codice deontologico, modificato e corretto, non è ancora stato reso noto, ma, da alcune dichiarazioni rilasciate in convegni e corsi, c’è da temere che tali modifiche vadano in senso repressivo: nella direzione cioè di una riduzione progressiva della libertà di scelta terapeutica e di critica del medico, a scapito del dibattito scientifico e della progressione della scienza medica. I provvedimenti disciplinari, cioè sospensioni e radiazioni, nei confronti dei medici critici verso il vaccino anti-Sars COV 2 o verso gli altri vaccini, oppure nei confronti di medici che non ottemperano alle circolari ministeriali, vedi le disposizioni relative al fine vita… ne sono testimonianza diretta.
Quali sono gli obiettivi programmatici essenziali della lista MOLE?
L’obiettivo primario è la difesa dell’indipendenza del medico dalle logiche politiche ed economiche, parallelamente alla difesa dell’etica della professione e del Codice deontologico.
Altrettanto importanti sono poi il recupero del rapporto medico-paziente, il sostegno della sanità pubblica e l’integrazione tra Medicina ospedaliera e quella del territorio. Altro punto fondamentale è il cambiamento dell’ENPAM, la grande cassa previdenziale dei medici.
La FNOMCEO, ossia la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, è infatti lo strumento attraverso il quale si entra in ENPAM.
Tale cambiamento deve passare attraverso la modificazione dello statuto, il controllo oculato degli investimenti e la riduzione dell’organico, delle spese e dei compensi. Occorre poi restituire dignità alla professione medica anche dal punto di vista economico, per scongiurare l’abbandono del SSN e le fughe all’estero dei giovani laureati.
In che cosa la lista MOLE si differenzia dalle altre liste, e in particolare dalle liste “alternative”?
Intanto la lista MOLE rappresenta e sostiene in modo trasversale tutte le categorie mediche con le loro problematiche: medici ospedalieri, medici di medicina generale e specialisti territoriali, libero professionisti, universitari/ricercatori, specializzandi.
Molto importante è poi il fatto che la nostra lista non si identifica con “schieramenti precostituiti, sindacalmente o politicamente orientati” (cito le parole illuminanti della recente lettera dell’ex presidente dell’OMCEO di l’Aquila, il dottor Mario Giannoni). Inoltre, anche in ragione della composizione della nostra lista, che ha una prevalenza di donne, tra cui la capolista, valorizziamo il ruolo delle donne medico chirurghe/odontoiatre, ormai la maggioranza della categoria.
Infine, un nostro obiettivo programmatico è la collaborazione e il confronto tra l’Albo dei Medici Chirurghi e quello degli Odontoiatri, in quanto arricchente e avvantaggiante la professione medica e la salute in generale.
Che cosa pensa della vaccinazione per il Covid 19 e di tutte le polemiche che ha suscitato?
Per quanto riguarda la vaccinazione anti Covid 19, noi siamo per la libertà di scelta del medico, che ha attentamente analizzato la situazione tenendo conto del rapporto costo-beneficio, includendo nell’analisi anche il diritto di autodeterminazione del paziente, al fine di un trattamento sempre centrato sull’individuo.
Nella valutazione occorre tenere conto di tutti gli aspetti: la perdita di virulenza del virus con il tempo, la praticamente nulla mortalità nei bambini/giovani, il fatto che il vaccino non evita il contagio e che è efficace per breve tempo, la controversa sicurezza, le possibili controindicazioni, come le malattie autoimmuni o certi tipi di neoplasia o i pazienti a rischio tromboembolico.
Qual è la vostra posizione riguardo alle linee guida e ai protocolli terapeutici?
La Medicina non è una scienza esatta ma piuttosto un’arte, perché si applica alla persona umana, nella sua singolarità e unicità.
Pertanto il processo decisionale del medico, attraverso una valutazione precisa clinica e strumentale, deve essere svolto in piena libertà e autonomia di giudizio fino alla diagnosi e alla terapia.
Le linee guida, i protocolli, la letteratura sono strumenti utili e preziosi a supporto del medico, ma non possono limitarne l’autonomia decisionale, portando ad un’applicazione acritica delle direttive, ad una omologazione dei trattamenti e ad una medicina difensiva.
La libertà di espressione è uno dei valori più alti insiti nell’uomo: il tentativo di censura è destinato a fallire?
Viviamo in un periodo di decadenza, a rischio di eclissi sociale dell’etica e dei diritti umani. Ciononostante ritengo che la potenza straordinaria della Verità, che va a braccetto con la libertà di espressione, stia tuttora agendo grazie a uomini e donne coraggiosi e di buona volontà, e che sia destinata a prevalere dopo questo periodo buio.
Infine le chiediamo: qual è il peccato capitale che aborre e quello che non giudica un peccato?
Quanto al primo, sono indecisa tra l’Avarizia e l’Accidia. Sono indulgente nei confronti della Gola (che è una dipendenza) e dell’Ira, che ogni tanto ci vuole.
Sì, Avarizia e Accidia indicano la preclusione a un equilibrato fluire nel rapporto con gli altri, una caratteristica assolutamente contraria alla professione medica.
La gola, che può significare desiderio di divorare il Sapere e una sana e buona ira connotano perfettamente la leonessa (non solo per segno zodiacale) con artigli pronti in difesa dei “fragili”, quelli veri che sono diventati tali e molti in questi ultimi anni in cui è stato punito che voleva lavorare in scienza e coscienza.
Un augurio di tutto cuore a questa professionista e ai suoi colleghi in questa impresa tutt’altro che facile! (C.M.)
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Assolutamente d’accordo!