La necessità di negoziare la pace tra Kiev e Mosca: Uno sguardo al conflitto e alle diserzioni
Il conflitto tra Ucraina e Russia continua a estendersi senza una fine in vista, e la situazione sul campo sembra peggiorare con il passare del tempo. Mentre il flusso di armi verso l’Ucraina e le discussioni sulle “linee rosse” sembrano suggerire una nuova fase di escalation, emergono segnali preoccupanti all’interno dell’esercito ucraino. Secondo diverse fonti, le diserzioni tra i nuovi arruolati sono in aumento, mettendo in luce un problema morale e logistico che potrebbe influenzare l’intero corso della guerra.
La Diserzione tra le nuove leve: Un segnale importante
Negli ultimi mesi, la questione delle diserzioni all’interno dell’esercito ucraino è diventata sempre più pressante. Secondo un report della CNN, in soli quattro mesi i procuratori ucraini hanno aperto quasi 19.000 procedimenti penali contro soldati che hanno abbandonato le loro postazioni o che sono fuggiti. Questo dato allarmante, che rappresenta solo una parte del fenomeno, rivela le crescenti difficoltà che l’esercito ucraino affronta nel mantenere alto il morale delle sue truppe.
Nonostante alcuni successi sul fronte, come le operazioni a Donetsk e l’offensiva a sorpresa a Kursk, molte delle nuove reclute si trovano impreparate e disilluse di fronte alla realtà brutale del conflitto. Un comandante di Pokrovsk ha riferito che molti nuovi arrivati, dopo essere stati esposti ai pericoli dei droni nemici e dell’artiglieria, decidono di non tornare in battaglia. Alcuni abbandonano le postazioni, altri si rifiutano di combattere o cercano di lasciare l’esercito.
Le Radici del Problema: Mobilitazione e Resistenza
A differenza dei volontari che si arruolarono all’inizio della guerra, molte delle nuove reclute non hanno avuto scelta. Sono state richiamate secondo le leggi di mobilitazione imposte dal governo ucraino, e spesso non immaginavano di dover affrontare un conflitto così prolungato e devastante. Questi giovani, costretti a combattere in un contesto sempre più logorante, si trovano ora a confrontarsi con una guerra di trincea che ricorda i drammi narrati dagli scrittori della Prima Guerra Mondiale, come Erich Maria Remarque.
Il Generale Inverno e la prospettiva di una Guerra Lunga
Con l’arrivo dell’inverno, la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare. Le dure condizioni climatiche che caratterizzano il fronte orientale metteranno a dura prova entrambe le fazioni. Questo fattore, noto come “Generale Inverno”, storicamente ha influenzato molti conflitti in questa regione e potrebbe accelerare il desiderio di una tregua o di un cessate il fuoco.
La pressione internazionale per i negoziati di pace
La necessità di negoziare una soluzione diplomatica è ormai riconosciuta da molti attori internazionali. La scorsa settimana, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha ribadito che il conflitto in Ucraina “verrà risolto definitivamente al tavolo dei negoziati“. Tuttavia, la tempistica di questi colloqui rimane incerta. Gli Stati Uniti sembrano voler garantire che l’Ucraina si presenti alle trattative in una posizione di forza, continuando a fornirle supporto militare e finanziario.
Si prevede che i primi tentativi di negoziazione possano iniziare a novembre, forse con l’obiettivo di influenzare le elezioni presidenziali statunitensi. Un eventuale successo diplomatico potrebbe rappresentare un colpo significativo per l’amministrazione Biden, consolidando il ruolo degli Stati Uniti come mediatori globali. Viceversa, con l’arrivo di Trump la situazione internazionale potrebbe cambiare radicalmente. Portando gli Stati Uniti a ritirarsi da molteplici scenari internazionali. La stessa Nato potrebbe essere sciolta, e di conseguenza, l’Unione Europea potrebbe essere ridiscussa nel suo insieme, se non sciolta anch’essa.
Le Armi e la Difficile Ricerca di una Svolta
Nonostante i significativi investimenti in armamenti e tecnologie militari, appare sempre più evidente che nessuna “arma decisiva” potrà determinare la fine del conflitto. L’Ucraina ha ottenuto da tempo missili da crociera britannici e altre capacità di attacco a lungo raggio, ma tali strumenti non hanno ancora prodotto un impatto decisivo. Washington stessa è cauta nel concedere ulteriori armi avanzate, come i sistemi missilistici Atacms, ritenendo che non sarebbero sufficienti a ribaltare la situazione sul campo.
Il segretario Austin ha chiarito che, nonostante il continuo flusso di armi, “nessuna arma specifica potrebbe cambiare le regole del gioco”. Ciò suggerisce che, nonostante l’aumento delle capacità militari, la guerra si sta impantanando in un’impasse sempre più difficile da sbloccare.
Conclusione: La necessità occidentale di una soluzione diplomatica
Mentre il conflitto si prolunga e le diserzioni aumentano, la necessità di trovare una soluzione diplomatica diventa sempre più evidente. Il morale delle truppe, sia ucraine che russe, è in caduta, e l’inverno imminente potrebbe ulteriormente inasprire le difficoltà sul campo. I negoziati tra Kiev e Mosca potrebbero essere l’unica via d’uscita, soprattutto se si vuole evitare un conflitto prolungato che continui a devastare l’Ucraina.
Se i tentativi di negoziazione inizieranno davvero a novembre, come alcuni analisti prevedono, la comunità internazionale dovrà essere pronta a sostenere un processo diplomatico che porti a una pace duratura, allentando la pressione della NATO sull’Europa orientale ed evitando che la guerra si protragga oltre con costi umani e sociali incalcolabili.
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