Tutti predicano la pace, ma nei fatti costruiscono la guerra
Un tempo c’era l’aggressore e l’aggredito, poi vennero le coalizioni, iniziavano con matrimoni reali e finivano con conquiste, bottini e sangue versati da quelli che con la guerra poco o nulla avevano a che fare.
Poi venne l’atomica, che di fatto cambiò le guerre che divennero regionali, si fa per dire, dietro c’erano sempre i soliti, fornivano armi, denari e persino motivazioni.
Attualmente sono in corso due conflitti apparentemente regionali, il primo ormai un classico, arabi contro israeliani, arabi si fa per dire, in realtà il mondo arabo da tempo ha abbandonato l’ostilità diretta contro Israele, anche per le batoste ricevute, ora lo fa attraverso i palestinesi usati come cavie, finanziati non per migliorare la loro condizione di vita, ma perché combattano ora e sempre gli odiati sionisti.
Hamas, il depositario di quasi tutti gli aiuti, anziché spenderli per fare della striscia di Gaza un paese moderno ed attrezzato, ha scavato infiniti tunnel per ordire attentati, per armarsi fino ai denti, per corrompere compiacenti presunti pacifisti, per addestrare attentatori suicidi dando casa e finanziamenti alle famiglie dei martiri. Di fronte alla sproporzionata reazione Israeliana anziché assoluto biasimo è riuscito ad ottenere considerazione internazionale che strategie e crimini progettati ed eseguiti non meritavano.
Altro caso che purtroppo ci coinvolge è l’aggressione Russa all’Ucraina, aggressione, provocata e programmata, erano anni che gli anglo americani addestravano, preparavano l’Ucraina e il suo governo compiacente a provocare la reazione dell’ex compagno federato.
Tutto è iniziato undici anni fa dopo l’annessione pacifica della Crimea alla Russia, con elezioni vere e corrette, mai accettate dalla comunità internazionale, chissà perché, la Crimea storicamente Russa nel 1954 era stata trasferita alla repubblica russa dell’Ucraina, affare interno tra federati non provincia di stato sovrano come si vuol far credere.
La strategia comprendeva le provocazioni alle enclave russofone con l’abolizione della lingua russa su tutti i documenti e nell’insegnamento, poi l’addestramento e l’approvvigionamento di tecnologie belliche, seguite al suggerimento di richiedere l’annessione alla Nato e all’Europa, qui veniamo in causa noi, fautori entusiasti della richiesta pronti ad accoglierla e votarla, da dove venisse tutto quell’entusiasmo ancora non riesco a capirlo, per mesi l’informazione dei media occidentali prevedeva l’aggressione Russa che poi finalmente è arrivata, per gli strateghi s’intende.
Poi l’inizio delle sanzioni che hanno allontanato un ottimo fornitore e munifico cliente forse per sempre, sanzioni contro lo stato di diritto, come si possano requisire immobili, barche, asset regolarmente pagati, acquisti spesso da noi sollecitati, ora costosamente e improduttivamente manutenuti per chissà quanto tempo.
L’attuale dirigenza ucraina, istruita da potenze straniere, dopo aver licenziato i dissenzienti destituendoli, bloccato le prerogative democratiche, fatto demolire il paese al costo di migliaia di vite umane, e con danni economici inimmaginabili, che oggi sono già costati ai sostenitori 150 miliardi, ed è solo l’inizio, oggi vorrebbe coinvolgerci militarmente, proposta che sembra prende corpo con le affermazioni dei paesi Baltici, della Norvegia e della Polonia, oltre alle incredibili uscite del segretario della Nato e del presidente francese Macron che si è detto pronto ad intervenire; premesso che la Francia non si è mai distinta militarmente, fatto salvo quel genio di Napoleone che però era corso, la Corsica nell’anno mille era dei Pisani poi dal 1200 fu dei Genovesi che poi la cedettero alla Francia nel 1768 l’anno dopo nasceva Napoleone, genovese con radici a Sarzana, il sangue non mente.
Quanto scritto non deve far pensare che la Russia sia vittima di un complotto internazionale, la Russia è un aggressore imperialista antidemocratico, a differenza degli Usa che sono un paese imperialista democratico, e noi europei cosa siamo? Dei gregari pronti a pagare senza mai decidere autonomamente.
La Russia deve incolpare la sua intelligence di non essersi accorta di cosa da anni avveniva in Ucraina e i suoi generali che hanno illuso il Presidente Putin che l’aggressione sarebbe stata una passeggiata.
La guerra in corso, prima che si trasformi in un disastro mondiale deve essere assolutamente fermata, non con nuove armi anche offensive che produrrebbero solo maggiori distruzione e morte, si deve trovare un compromesso equilibrato, che consenta all’Ucraina l’ingresso nella Nato e nell’UE senza ulteriori ritorsioni Russe, e alla Russia i territori russofoni, se approvati da un referendum democratico, per ciò che riguarda la Crimea, un corso obbligatorio di storia.
Scendendo più nel dettaglio, perché gli Usa ed i loro aggregati sono così accaniti contro la Russia più della normale competizione tra potenze? La causa va ricercata in due eventi: il primo, l’intromissione Russa nell’aggressione americana alla Siria, gli Usa pensavano che il medio oriente fosse affar loro, vedi Iraq, le connivenze con Arabia Saudita, Turchia Nato, Egitto aiuti economici, Libia disarmata proprio quando non era più pericolosa ecc..
Il secondo, l’intensa attività di Putin per realizzare un polo di potenze alternative all’occidente, i Brics con Cina, India, Brasile, Sudafrica e potenziali altri paesi, polo alternativo economicamente oltre che politicamente, disgiunto dal dollaro con la nuova moneta R5.
Gli Usa che si ritenevano unti dal Signore dopo che Nixon aveva ricusato la parità aurea, sancita nel 1944 nella conferenza di Bretton Wood, non potevano tollerare che il dollaro, ormai moneta unica mondiale con il quale poteva condizionare l’economia globale, potesse essere messo in discussione da alternative proposte da altri, meglio una guerra, se poi dietro le quinte e in concorso con altri, un vero successo.
Questo a mio giudizio è il vero motivo, l’Ucraina centra poco e non giustifica tutta la demonizzazione dell’aggressore che ora è addirittura accusato di tramare incendi dolosi un po’ dappertutto, infatti da noi o in California gli incendi sono rari, mai dolosi, soprattutto d’estate.
Le guerre sono sangue e morte e tutti sono coinvolti, chi le finanzia, chi fornisce le armi, i consulenti e gli istruttori militari, i servizi segreti e i mercenari ufficiali o ufficiosi, la ridicola manfrina su quali armi usare e dove è offensiva per le menti libere, anche se poche.
Le guerre cesseranno quando i burattinai decideranno che è giunto il momento perché i risultati progettati sono stati ottenuti.
Non è la soluzione giusta, perché poi riprenderanno li o altrove, sempre in ossequio agli interessi superiori, forse è giunto il momento di cambiare radicalmente il paradigma, annullare il profitto ad ogni costo, la propaganda e i suoi strumenti per destituire e annullare i competitori, le falsità ideologiche e religiose, abbattere ogni prevaricazione, stabilire il rispetto per tutto e di tutti, avere l’ambizione di essere noi stessi e non i falsi modelli di successo proposti dalla società inquinata.
Chi ritenesse utopia quanto da me scritto, sappia che un pensiero è un’energia, miliardi di pensieri sono il paradigma che può far cambiare, duemila anni fa un predicatore in parte ci riuscì ma l’umanità non era pronta e il suo pensiero venne nel tempo snaturato e mal gestito.
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