A sostegno del dialogo con Mosca
Le elezioni rumene portano alla ribalta Georgescu, candidato sostenitore del dialogo con Mosca e dello stop alle armi all’Ucraina.
Calin Georgescu è in pole position, con il 22,94% dei voti, seguito da un’altra outsider, la poco conosciuta Elena Lasconi, sindaco di centro-destra di una piccola città. Il primo ministro Marcel Ciolacu si è piazzato al terzo posto con il 19,15% quando lo spoglio è arrivato al 99% delle schede scrutinate. L’eliminazione del premier dal ballottaggio dell’8 dicembre è ormai evidente.
È quanto si apprende da AGI.
Gli exit poll avevano inizialmente indicato il premier avanti con un comodo vantaggio.Georgescu è salito alla ribalta negli ultimi giorni con una campagna virale su TikTok che chiedeva la fine degli aiuti all’Ucraina. Ha anche espresso un certo scetticismo sull’adesione della Romania alla NATO. “Questa notte, il popolo rumeno ha gridato per la pace. E ha gridato molto forte, estremamente forte”, ha dichiarato domenica scorsa.
La situazione è molto delicata per la Romania, che, come osserva AGI, ha un confine di 650 chilometri con l’Ucraina ed è diventata più importante da quando la Russia ha invaso Kiev nel 2022. La nazione del Mar Nero ora assume, infatti, un “ruolo strategico vitale” per la Nato, poiché è una base per più di 5mila soldati e per il transito del grano ucraino, ha affermato il think tank “New Strategy Center” riportato dall’ agenzia.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che Mosca non sa molto di Georgescu: “Non posso dire che conosciamo bene la visione del mondo di questo candidato, per quanto riguarda le relazioni con il nostro Paese”.
Il ballottaggio dell’8 dicembre dirà chi sarà a guidare il paese, ma il dato incontrovertibile è che il popolo rumeno mostra insofferenza per l’atteggiamento ostile della Nato e dell’ UE verso la Russia.
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