
Le richieste pare che abbiano ottenuto un primo risultato
Donald Trump ha fatto fin da subito la voce grossa sul canale di Panama; lo stato centro americano che aveva ricevuto il controllo del canale dagli USA non rispettava gli accordi presi e, negli ultimi anni, ha ceduto alle lusinghe cinesi avvantaggiando la potenza asiatica…. Le richieste di Trump pare che abbiano ottenuto un primo risultato.
Panama cede alle minacce degli Stati Uniti e annuncia il mancato rinnovo del memorandum d’intesa con la Cina, siglato nel 2017; è quanto afferma Byoblu in una nota.
L’accordo con la Cina sarebbe quello relativo alla Belt and Road Initiative (la Nuova via della seta), il progetto commerciale avviato da Pechino con diversi Paesi nel mondo: qualcuno lo ricorderà perché anche l’Italia lo aveva sottoscritto nel 2018, per poi non rinnovarlo con il governo Meloni.
Anche Panama si muove in questa direzione. Il presidente José Raúl Mulino- come riporta Byoblu – ha annunciato il mancato rinnovo dell’accordo commerciale, economico e infrastrutturale con la Cina. Mulino ha anche ipotizzato di concludere l’intesa in anticipo rispetto alla scadenza.
I tempi dell’annuncio non sono casuali ma arrivano a seguito della visita del segretario di Stato americano, Marco Rubio.
“L’influenza della Cina sull’area del Canale di Panama è una minaccia. Servono cambiamenti, altrimenti gli Stati Uniti adotteranno misure per proteggere i propri diritti”: queste le parole di Rubio, che ha citato la possibile violazione del trattato di neutralità di Panama.
Il trattato era stato firmato dal presidente americano Jimmy Carter nel 1977 e prevedeva la fine del controllo di Washington su Panama nel 1999. In mezzo, nel 1989, gli Stati Uniti avevano invaso Panama, su cui esercitano un’influenza fin dall’inizio del ‘900, dopo aver tolto il controllo della zona alla Colombia.
Donald Trump ha criticato Carter per la firma del trattato: il presidente ha ricordato che il Canale era stato costruito per i militari americani, che gli Stati Uniti ne hanno bisogno per la loro sicurezza economica (considerando la posizione strategica del Canale) e che l’influenza della Cina nell’area va fermata.
Al momento, Panama conclude l’intesa con Pechino, anche se il presidente Mulino ha sottolineato che la sovranità di Panama non è in discussione. Intanto, però, ha accontentato Washington e Trump dice: “Riprenderemo il controllo del Canale“.
Alle minacce di fuoco e fiamme del presidente Trump fanno seguito le armi fortunatamente meno sanguinose e più efficaci della pressione economica e commerciale e, come successo la settimana scorsa con la Colombia, funzionano.
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Non sono un fanatico sostenitore di Trump e delle sue idee. I cinesi – però – hanno un’idea solo favorevole a loro di come deve essere impostato il commercio internazionale. Vanno benissimo le pressioni di Trump e l’interruzione panamense degli accordi privilegiati con i cinesi, come ha fatto bene questo governo italiano a non progredire sulla “via della seta”