Un mosaico complesso e stratificato, forgiato da secoli di influenze geopolitiche e culturali contrastanti
Da un lato, il paese ha subito l’egemonia di imperi come quello russo e austro-ungarico, che hanno profondamente segnato la sua storia e il suo territorio. Dall’altro, ha sviluppato un senso di appartenenza ed orgoglio nazionale, spesso definito dalla contrapposizione soprattutto nei confronti della Russia, vista come un rivale storico ed esistenziale.
Vittimismo storico e dualismo geopolitico
Come la vicina Polonia, l’Ucraina ha coltivato un sentimento di vittimismo storico, alimentato dalla percezione di essere stata costantemente schiacciata tra potenze rivali più grandi e aggressive.
La dominazione russa da una parte e quella austro-ungarica dall’altra hanno lasciato un’eredità di sfruttamento e repressione, che ancora oggi nutre la narrativa nazionale ucraina. Questo dualismo ha contribuito ad un’identità percepita come unica e distinta, un ponte culturale tra l’Europa orientale e occidentale, che l’Ucraina rivendica con forza.
L’Eredità della Rus’ di Kiev e l’impostura russa
Un pilastro centrale dell’identità ucraina è la rivendicazione della Rus’ di Kiev, il potente stato medievale che si estendeva tra il IX e il XIII secolo. L’Ucraina si considera l’unica erede legittima di quella tradizione, mentre i vicini russi e bielorussi sono visti come “impostori etnici” che hanno distorto e appropriato il retaggio culturale della Rus’ per consolidare il proprio potere imperiale. Questa convinzione alimenta una narrazione che pone l’Ucraina come custode autentica della tradizione slava originaria, contrapposta ad una Russia imperialista ed usurpatrice.
L’Europeismo come maschera per la russofobia
L’adesione all’europeismo, per molti ucraini, rappresenta più di un orientamento politico ed economico: è una dichiarazione ideologica contro la Russia. L’identità europea e occidentale è abbracciata come un contraltare al mondo russo-sovietico, ricalcando le dinamiche del bipolarismo della Guerra Fredda. L’Occidente, simbolo di benessere e democrazia capitalistica, viene contrapposto al “mondo povero” dell’est, guidato dalla Russia, che l’Ucraina ha cercato di lasciarsi alle spalle.
Tuttavia, questo europeismo è spesso percepito da Mosca come una giustificazione per un odio profondo e radicato nei confronti della Russia. La NATO e l’Unione Europea, in questa logica, diventano alleati strategici nella costruzione di un’identità ucraina separata ed antitetica a quella russa.
La rivalutazione di figure controverse
Un aspetto controverso dell’identità ucraina moderna è la rivalutazione storica di personaggi come Stepan Bandera, figura legata a crimini di guerra e all’ideologia nazista.
L’esaltazione di Bandera e di altri simboli antisovietici si radica nel rigetto dell’eredità russa e sovietica, soprattutto negli anni ’90, quando gran parte dell’Europa dell’Est ha cercato di ridefinirsi dopo la caduta dell’URSS. Per l’Ucraina, celebrare queste figure significa anche riaffermare un’identità nazionale distinta, che rompe con la narrazione russo-sovietica dominante.
Nazione contro Impero: Patriottismo etnico contro Multietnicità
Il nazionalismo ucraino si pone in netto contrasto con l’approccio multietnico che caratterizzava l’impero russo prima, e l’Unione Sovietica dopo.
Kiev, sostenuta dall’Occidente e dalla NATO, promuove politiche russofobiche che mirano a separare l’Ucraina dalla comune tradizione culturale e storica condivisa con la Russia. Questo processo non si limita alla politica, ma permea anche la cultura e la religione.
Un esempio evidente è la chiesa ortodossa ucraina, che ha rimarcato la propria autocefalia, rompendo il legame storico con il patriarcato di Mosca. Questa indipendenza religiosa è un simbolo della volontà di una parte dell’Ucraina di affermare la propria specificità, anche a costo di dividere una tradizione spirituale condivisa per secoli.
Patriottismo militare e difesa culturale
Il patriottismo ucraino si manifesta anche nella resistenza militare contro la Russia. L’invasore è dipinto come una minaccia non solo alla sovranità territoriale, ma anche all’essenza culturale e identitaria dell’Ucraina. Questa retorica rafforza l’immagine di un popolo che lotta per la propria esistenza contro un oppressore storico, trasformando il conflitto in una battaglia per la salvaguardia della propria unicità etnica e nazionale.
La figura retorica della resistenza nazionale ucraina funge da leva emotiva sia sulla destra che sulla sinistra occidentale. Le quali rispettivamente hanno a cuore, gli uni l’identità dei popoli nazionali, l’altra la figura storica dei partigiani che resistono ad un’invasione nazionalista.
Conclusione
L’identità ucraina contemporanea è il risultato di secoli di contrapposizioni ed influenze contrastanti, ma soprattutto di una forte volontà di ridefinire sé stessa in opposizione alla Russia. Attraverso il nazionalismo, l’europeismo e la rivalutazione di figure storiche controverse, l’Ucraina cerca di emanciparsi da un passato comune che oggi considera una gabbia. Questa ricerca di una specificità nazionale, però, si inserisce in un contesto geopolitico complesso, dove l’affermazione identitaria si intreccia inevitabilmente con le tensioni tra est e ovest, usate e strumentalizzate rispettivamente dall’uno come dall’altro campo.
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