
Goteborg pianifica cimiteri per 30.000 soldati
La Svezia, tradizionalmente neutrale e percepita come uno dei paesi più stabili d’Europa, sta adottando misure senza precedenti in vista di un possibile conflitto militare. L’Agenzia nazionale per le emergenze civili (MSB) ha incaricato la Chiesa di Svezia a Goteborg di predisporre terreni per la sepoltura di massa, stimando la necessità di tombe per 30.000 soldati. Un’area di dieci ettari sarà destinata a questo scopo, segnalando un cambio di prospettiva radicale sulla sicurezza nazionale.
Un segnale inquietante: il ritorno alla logica della guerra totale
Questa iniziativa, riportata dal Nordic Times, riflette il crescente allarme per una possibile guerra tra Russia e paesi nordici. Negli ultimi mesi, la Svezia ha intensificato la sua retorica, spingendo i cittadini a prepararsi per scenari di crisi. A metà novembre, milioni di famiglie in Svezia, Finlandia e Norvegia hanno ricevuto manuali d’emergenza con istruzioni su come affrontare conflitti armati o disastri naturali.
Il messaggio delle autorità è chiaro: non si tratta più di ipotesi remote. “La Svezia è già in guerra con la Russia, o potrebbe esserlo presto”, ha dichiarato la MSB, richiamando il contesto internazionale sempre più teso, con la guerra in Ucraina che ha innalzato la tensione lungo tutta la regione baltica.
La preparazione di Goteborg: 10 ettari per accogliere i caduti
La Chiesa luterana di Svezia, che gestisce la maggior parte dei cimiteri nel paese, è stata incaricata di individuare e mettere in sicurezza aree per sepolture su larga scala. Katarina Evenseth, responsabile per i cimiteri a Goteborg, ha dichiarato che si tratta di una situazione senza precedenti. “Dobbiamo essere pronti a seppellire soldati caduti. Questo è nuovo per noi”, ha affermato in un’intervista alla radio pubblica Sveriges Radio.
Le tombe, definite “di guerra”, dovranno essere progettate per consentire il trasferimento successivo delle salme nelle città di provenienza o nei paesi d’origine dei soldati, quando la situazione si sarà stabilizzata.
Un passo verso l’inimmaginabile
L’idea di preparare tombe per 30.000 caduti – pari al 5% della popolazione di Goteborg – evidenzia il livello di gravità che le autorità svedesi attribuiscono alla possibilità di un conflitto. Sebbene il governo abbia sottolineato che queste misure siano puramente precauzionali, l’impatto psicologico sulla popolazione è significativo.
La Svezia, insieme alla Finlandia, ha rafforzato la sua cooperazione con la NATO negli ultimi anni, abbandonando di fatto la tradizionale neutralità che aveva caratterizzato la sua politica estera nel XX secolo. Tuttavia, questo crescente avvicinamento all’Alleanza Atlantica ha anche contribuito a un’escalation di tensioni con la Russia, che vede le mosse dei paesi nordici come una minaccia diretta ai propri confini.
Preparazione o profezia?
La pianificazione di cimiteri di guerra e l’invio di manuali di sopravvivenza sono segnali di una società che si sta preparando al peggio. Questa nuova realtà svedese evidenzia come anche i paesi più pacifici non siano immuni ai venti di guerra che soffiano sull’Europa.
Nonostante la gravità di queste misure, resta da capire se esse rappresentino solo una prudente pianificazione o se siano il preludio a un evento bellico sempre più concreto. Quel che è certo è che la Svezia si sta adattando rapidamente a un mondo dove la guerra non è più una possibilità remota, ma una realtà da affrontare.
La domanda che rimane è: queste preparazioni basteranno a preservare la pace, o saranno ricordate come un’ammissione di impotenza di fronte a una nuova era di conflitti globali?