Panorama politico economico con un soffio di speranza di Stefano Gilaudo
Un articolo di Stefano Gilaudo
Prima Parte
Nel corso dei miei studi sul “Sistema” in cui viviamo mi ha sempre affascinato come vengono implementati i nuovi mezzi di controllo e coercizione, con quali presupposti di innovazione e miglioramento della qualità della vita e soprattutto con quali personaggi e tempistiche.
Se prendiamo ad esempio l’euro digitale, il personaggio “autorevole” è Christine Lagarde; il periodo della nascita è gennaio 2022 e la situazione di contorno è la piena crisi pandemica.
La prima cassa di risonanza, pubblica ma specialistica, e la “Conférence des organes spécialisés dans les affaires communautaries” con la motivazione “La Banca Centrale Europea sta facendo la sua parte per preparare l’Europa al nuovo scenario tracciato dal digitale, in particolare attraverso il progetto dell’euro digitale. Attualmente stiamo studiando le questioni chiave sollevate dalla sua progettazione e distribuzione. Quando questo lavoro si concluderà, le parti interessate compresi i membri del Parlamento europeo dovranno decidere la strada da seguire.
Un euro digitale darebbe alle persone l’accesso a un mezzo di pagamento semplice, affidabile e sicuro, emesso dalla Banca Centrale, garantito pubblicamente e universalmente accettato in tutta l’area dell’euro”.
La Lagarde inoltre puntava l’attenzione (non del pubblico in sala ma per i giornalisti che avrebbero rilanciato la notizia) sulle opportunità commerciali, sull’innovazione tecnologica che ne sarebbe derivata e sul miglioramento dei servizi, argomenti che fanno leva su burocrati e popolo.
Bisogna porre l’attenzione però a un passaggio che unisce i puntini e non è così innocuo come sembrerebbe: “La nostra risposta congiunta alla pandemia ha mostrato cosa possiamo ottenere quando agiamo insieme. Stiamo uscendo dalla crisi più forti e con solide basi su cui costruire. Ma c’è ancora molto da fare e non dobbiamo lasciare che la nostra determinazione svanisca con il passare dell’urgenza della crisi”. (fonte: corrierecomunicazione.it 14 Gennaio 2022)
Questo discorso inaugurava la partenza di una nuova fase del “programma” e attivava i personaggi subordinati della tecnocrazia dicendo “Da ora parte la fase n° “X” e, attenti, non vi adagiate, continuate a cavalcare gli aspetti della crisi pandemica a noi favorevoli (“la nostra determinazione”).
Ora se, dopo questa affermazione – che può sembrare arbitraria e “tendenziosa” – qualcuno potrebbe alzare un sopracciglio e vorrebbe andarsene, per trattenerlo ancora un po’ succede che il primo paese “europeo” a lanciare nel Dicembre 2021, un progetto di sperimentazione di una CBDC (Central Bank Digital Currency) è stato… l’Ucraina! A pensare male si fa peccato ma…
C’è un progetto di unificazione e dominazione mondiale in atto?
Mettiamola così, se non altro ci sono tracce di un’opera di propaganda sovrannazionale da parte di un gruppo di persone unite da una comunione di intenti che ha volontà di travalicare i confini e le differenze linguistiche, religiose e culturali.
Questo è realizzato tramite “formattazione” e “riprogrammazione”, usando “crisi programmate”.
Indimenticabile l’economista Mario Monti con “Le crisi servono…”. Oppure Hegel:” Tesi, antitesi e sintesi”. Per non parlare di Yuval Harari e delle sue tesi agghiaccianti sull’importanza della pandemia per abituare al controllo “sotto pelle” dei singoli.
Le crisi sono tutte pianificate e create a tavolino?
Difficile comprendere la difficoltà che hanno alcune persone ad accettare questa realtà: “In fondo se ho un piano di dominio (ambizione antica come l’umanità stessa), ho i mezzi materiali e umani per cercare di realizzarla, perché invece di aspettare il tempo propizio non dovrei propiziare i tempi?”
C’è un piano di dominio globale? Da parte di chi? È una “Cabala”? E cosa ha a che fare con le monete digitali?
Il vaso di Pandora è pronto.
C’è secondo una netta volontà di portare il mondo in una direzione che apre ad un futuro dove le élites mondiali possono mantenere il proprio potere ed esercitare un facile dominio.
Le élites moderne affondano le radici del loro potere nelle rivoluzioni dei Lumi, dove le finanze accumulate dalla gestione dei debiti di guerra (e non solo) del potere nobiliare occidentale, si è trasformato scientemente in una ideologia di progresso (benessere e diritti per tutti) in primis; poi ha foraggiato i giusti intellettuali e infine ha cavalcato il risentimento popolare.
Sintesi “grezza” di un periodo molto complesso ma aiuta a vedere alcune similitudini con i nostri tempi.
Alla prima domanda si può rispondere che sicuramente c’è una volontà di consolidamento e mantenimento del potere che si può anche chiamare “Dominio”.
Per quanto riguarda la “Cabala”, come durante l’Ancien Régime, i promotori ideologici e finanziari della rivoluzione, non erano un blocco unico: più per esigenza che per unità, erano trasversali perché anche alcuni nobili erano parte dei rivoluzionari.
Ai nostri giorni ci sono diverse “bande” che cercano di non danneggiarsi facendosi guerra ma lottano all’interno dei paletti fissati dal “programma”, cercando di conquistare il posto più vicino possibile al “capotavola del banchetto dei vincitori” (vicino al capotavola, perché per quel posto ci sono coordinate particolari).
Poi bisogna ricordare che quando c’è un cambio o un consolidamento di potere, seguono sempre delle epurazioni e ho paura che questo toccherà anche molti di noi alla base della piramide sociale (vedi Rivoluzione Francese, Rivoluzione Bolscevica, ecc…)
Torniamo alle CBDC. In genere si tende a vederne l’impatto su di noi e sulle nostre libertà o prospettive di vita, ma se si analizzano dal punto di vista del potere, è chiaro che sono un punto fondamentale per controllare tutto e tutti e impedire eventuali rivoluzioni.
Le motivazioni sono molteplici.
Controllare il flusso di denaro è da sempre un leitmotiv per queste élites, perché tramite il denaro hanno conquistato il Dominio e ne conoscono il potere ma anche i limiti.
Conoscono il potere del denaro perché da sempre lo esercitano corrompendo i funzionari pubblici, comprando gli intellettuali e controllando i grandi flussi, avendo nel corso del tempo accentrato tutta l’economia, le risorse strategiche e avendo anche il controllo delle borse mondiali tramite i grandi colossi come BlackRock.
Controllano anche le Banche Nazionali, che sono banche azionarie a maggioranza privata e di conseguenza anche la quantità di denaro in circolazione, il debito pubblico e privato e infine, con le adeguate pressioni, anche la quantità di risorse finanziarie a disposizione dei servizi segreti e delle forze armate delle nazioni.
Bisogna ammettere che è un sistema diabolico ma anche geniale.
Pensiamo ai media, ai sindacati, ai partiti, alle industrie e a caduta, noi tutti dipendiamo da questi flussi di denaro.
Ma ci sono anche dei limiti: in fondo il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
Uno dei limiti del denaro ironicamente è il denaro stesso sotto forma di contante.
Il denaro contante è difficilmente tracciabile e il risparmio è il principale nemico di chi cerca il dominio perché consente di esercitare da parte del singolo individuo libertà e diritti.
Domani Seconda parte
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