
COME SE LA VOLONTÀ DEI CITTADINI NON SI FOSSE MANIFESTATA
La nuova legislatura del Parlamento europeo inizia da dove era finita la precedente.
Il primo atto del nuovo parlamento europeo – informano tutte le agenzie – è ribadire il sostegno dell’Ue a Kiev. Anzi, di aumentare il sostegno militare all’Ucraina “per tutto il tempo necessario e in qualsiasi forma necessaria”. Durante la prima sessione di voto della nuova legislatura l’Europarlamento ha approvato una risoluzione con 495 voti favorevoli, 137 contrari e 47 astensioni, che ribadisce il costante sostegno degli eurodeputati verso l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale.
Il Parlamento europeo votati una La risoluzione nella quale definisce la prima posizione ufficiale del neoeletto Parlamento europeo sulla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Nel testo, si ribadisce il costante sostegno dei deputati verso l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Si invita l’Ue a mantenere ed estendere la sua politica di sanzioni nei confronti della Russia e della Bielorussia, a monitorarne e rivederne l’efficacia e l’impatto e ad affrontare sistematicamente la questione dell’elusione delle sanzioni da parte di imprese con sede nell’Ue, di terze parti e di paesi terzi.
“Pur ribadendo la loro ferma convinzione che la Russia debba compensare finanziariamente la distruzione che ha causato in Ucraina, i deputati sostengono i recenti sforzi dell’Ue per dirigere le entrate provenienti dai beni russi congelati verso il sostegno dello sforzo bellico ucraino. Si chiede, inoltre, un “regime giuridico solido per la confisca dei beni di proprietà statale russi congelati dall’Ue”.
“Il Parlamento sostiene, infatti, anche l’esito del recente vertice della Nato e ribadisce la sua posizione secondo cui l’Ucraina è su un percorso irreversibile verso l’adesione alla Nato. I deputati chiedono all’Ue e agli Stati membri di aumentare il loro sostegno militare all’Ucraina per tutto il tempo necessario e in qualsiasi forma necessaria. Invitano inoltre la Commissione europea a proporre un’assistenza finanziaria a lungo termine per la ricostruzione dell’Ucraina, basandosi sull’esperienza del nuovo strumento per l’Ucraina”.
Inoltre ce n’è anche per il tentativo di mediazione sulla guerra russo-ucraina effettuato dal premier ungherese Orban.
Il Parlamento ha anche condannato “il barbaro attacco missilistico della Russia contro l’ospedale pediatrico Okhmadyt di Kiev e la recente visita del primo ministro ungherese Viktor Orbán nella Federazione russa, che non rappresenta l’Ue e costituisce una palese violazione dei trattati dell’Ue e della politica estera comune e ritiene che a tale violazione dovrebbero seguire ripercussioni. Dato che la cosiddetta “missione di pace” del primo ministro ungherese è stata immediatamente seguita dall’attacco all’ospedale pediatrico di Okhmadyt, nella risoluzione si afferma che ciò dimostra l'”irrilevanza” dei presunti sforzi di pace di Orbán”.
Si impongono alcune considerazioni, più da “uomo della strada” che da politologo.
Non sarebbe il caso che l’UE adottasse un approccio più dialogante per favorire un negoziato che porti alla fine delle ostilità e, quindi, alla fine della morte di migliaia e migliaia di soldati ucraini?
Viene da chiedersi inoltre se non venga fatta una riflessione sull’irrilevanza politica dell’ Unione Europea, non una sola iniziativa di pace è partita dall’ UE, il solo timido tentativo di Orban, forse più caratterizzato dalla voglia di prime pagine che non dalle possibilità di riuscita, e’ stato stroncato sul nascere.
Ma soprattutto, davvero nessuno si rende conto che definire irreversibile il percorso dell’ Ucraina verso la NATO equivale a definire irreversibile il nostro percorso verso la guerra con la Russia?
Forse il vero problema è la mancanza, per sopraggiunti limiti di età, di leader che abbiano conosciuto l’orrore della guerra, per questo si parla con tanta facilità di armi missili come se si stesse giocando coi soldatini .
Luigi Cabrino
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