
Creare o distruggere?
Mai come in questo periodo di buio e violenza l’arte di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio emerge dall’inconscio collettivo.
Michelangelo, il nome-impronta dell’Arcangelo, che in ebraico significa “Chi come Dio”, rappresentato come combattente, con la spada nella mano destra mentre schiaccia sotto i piedi il dragone, simbolo di Satana, sconfitto ma non ucciso in battaglia, in quanto funzionale all’evoluzione dell’umano.
E se vogliamo considerare le tradizioni vicine all’ermetismo cristiano, lo consacriamo nel ruolo di equilibrato regolatore del sistema solare e dell’uomo, simboleggiato dalla bilancia nella mano sinistra: i pianeti principali raffigurerebbero le funzioni psichiche e della personalità, attributi non molto dissimili dalla versione greca e latina delle divinità.
Un angelo preposto alla cacciata dal Paradiso, la Legge, la spada di Dio… e bisogna dire che il Merisi è partito da molto lontano per realizzare qui sulla terra la vibrazione del suo nome, visto che l’alternanza di spada e pennello si sono succeduti con una certa frequenza!
Michelangelo Merisi, personaggio scomodo, tanto amato quanto odiato, tanto osannato quanto vituperato, tanto geniale quanto ripetitivo nel trovarsi in problemi giudiziari, fu uomo del suo tempo, un’epoca in cui omicidi per le strade, duelli e sicari erano all’ordine del giorno; una realtà non così diversa da quella che stiamo vivendo noi, fatta eccezione per l’incrocio di spade all’alba dietro la chiesa, con eleganti padrini, sostituiti oggi da improbabili “suicidi” di persone altrettanto scomode.
Caravaggio ci ha lasciato opere potenti, drammaticamente descrittive di quell’atmosfera poco elegiaca nella quale si aggirava, risucchiato dalla volontà di sperimentare tutto, spinto da una sete di sapere e vedere oltre le maschere degli interlocutori.
Ricordo di aver letto poco tempo fa la confessione di una di quelle tre ragazzine che, non sapendo cosa fare, volevano assaporare quale emozione si provasse a uccidere una persona: l’ignara suora che aveva avuto la malaugurata idea di rispondere alla richiesta di un appuntamento delle giovani, era stata accoltellata più volte, fino alla morte, così, senza un motivo reale, solo per soddisfare la curiosità di tre decerebrate, risultate in sede di processo capaci di intendere e volere.
Piuttosto che decerebrate, però, le definirei senza anima, come nel 1917 Rudolph Steiner aveva predetto sarebbero nati bambini, in una società priva di etica: molto intelligenti, però senza quella parte di collegamento con il divino che presiede alla nostra evoluzione nella materia, entro un codice morale che ci fa cittadini degni di tale nome.
Ieri come oggi si direbbe che la vita umana non abbia valore, ma mentre Caravaggio era preso da un abnorme furore artistico, le tre ragazzine semplicemente si annoiavano…
Nessuna luce illumina oggi le immagini della violenza, mentre nei dipinti – di un realismo esasperato – è possibile cogliere persino un soffio, un pensiero di devozione verso l’Invisibile, come se queste scene volessero dirci che solo attraverso la dissoluzione della materia è possibile andare oltre, raggiungere la fusione con l’Uno.
Ognuno, però, sceglie le modalità nell’abbandono del legame con la materia: non necessariamente attraverso ferocia, crudeltà, brutalità e aggressività…
Ribelle innovatore senza mezzitermini, pronto alla rissa e all’omicidio, iracondo e inaffidabile, ma protetto per la sua arte da famiglie potenti, Caravaggio oggi si troverebbe bene in certe zone della terra, dove si è persa completamente la misura: l’idea di poter commettere qualsiasi atto per realizzare il proprio progetto, che sia una tela o un elegante resort sulla terra altrui deportandone gli abitanti, il concetto è lo stesso per una certa tipologia che umana non si può definire.
Oggi avrebbe potuto sperimentare luoghi particolari in cui veder soffrire e seviziare innocenti, banchettare con carne non proprio vegana, vivere scene orribili raccontate da testimoni terrorizzati oppure immergersi in quel magma di esagerazione con gusto macabro: dipingerebbe eleganti banchieri con una luce particolare sulla valigetta recante segreti inconfessabili?
Rappresenterebbe il Lolita express – l’aereo che portava vittime e carnefici sull’isola di Epstein – come un raggio luminoso in un cielo plumbeo con scintille di sangue grondante dai bordi?
O coglierebbe il realismo del bel panorama di Gaza fatiscente con la luce polarizzata su il barattolo di Nutella che il coraggioso operatore di pace porge al bambino affamato, accovacciato fuori dalla tenda?
Viviamo tempi terribili con un sentimento di impotenza esasperante: le immagini che vediamo sono “censurate” per farci credere e vedere realtà distorte: quando su Wikipedia viene fatta sparire la spiegazione del Boccaccio quanto mai attendibile (attestata storicamente) del passo dantesco sulla reale storia di Paolo e Francesca… direi che abbiamo raggiuto un buon livello di costrizione, figuriamoci su quello che sta succedendo realmente nel mondo.
In ogni caso è facile vedere nella tela David con la testa di Golia (1610) – il terribile autoritratto di Caravaggio realizzato nella testa del gigante che emerge dall’ombra con il volto tumefatto e lo sfregio sulla fronte – una specie di testamento, la percezione di essere in bilico tra la vita e la morte: quasi una richiesta di perdono incisa nella spada “L’umiltà uccide la superbia” dato che ben conosceva tanto il proprio valore quanto la propria arroganza, distruttiva e non controllabile.
Oggi basta essere un capo di stato dall’ego ipertrofico per decidere che la morte di milioni di persone non conta nulla in confronto al proprio tornaconto nell’investire in un riarmo demenziale le risorse necessarie per la sanità, l’istruzione, per l’agricoltura ecc. ecc.?
Arroganza, protervia, spocchia, superbia, supponenza, tracotanza, insolenza, prepotenza, sfacciataggine, sfrontatezza: in che misura ciascuno dei rappresentanti dei nostri Stati ne è impregnato?
Fino a quando il Burattinaio dei vari Macron, Zelensky, Starmer (primo ministro di un paese che non fa parte dell’Europa) e fra tutti quello della Von der Leyen ci impedirà di vivere tranquillamente senza guerre e senza ricatti?
Il fatto è che la maggior parte di noi nega l’esistenza del dominio di quella élite convinta di essere onnipotente e di avere il diritto – in base al proprio denaro o appartenenza a una determinata congrega (meglio dire “setta”) – di non rispettare i codici preposti a un buon ordinamento sociale.
È sufficiente considerare la posizione del presidente francese che, nonostante la debacle elettorale, continua a dirigere un paese dichiaratamente in contrasto con le sue linee guida europeiste e, nel suo delirio, forse aspira a diventare capo di un esercito sostitutivo della Nato, non più supportata dagli Stati Uniti.
Chi è in realtà Emmanuel Macron?
Secondo la biografia ufficiale Emmanuel avrebbe conosciuto Brigitte quando era soltanto un 15enne studente al liceo de La Providence di Amiens nel quale la donna era una 40enne insegnante di lettere.
La relazione inizia e prosegue neanche tanto nascostamente, senza che alcunché venga addebitato alla seduttrice, anche quando il giovane è trasferito al Liceo Franklyn di Parigi.
Un liceo particolare da dove escono i rampolli della classe dirigente del paese: roccaforte della famiglia Rothschild in Francia, è uno dei luoghi dai quali i banchieri ebrei originari di Francoforte iniziano a selezionare gli uomini che in un domani saranno al loro servizio.
Rothschild… ah ecco, la N M Rothschild & Sons Limited (più comunemente nota semplicemente come Rothschild) una banca d’investimento della famiglia tedesca Rothschild, fondata nella Città di Londra nel 1811, attualmente una società globale con oltre 40 uffici in tutto il mondo.
Ecco dunque aprirsi – misteriosamente – le porte della banca d’affari dei Rothschild di Parigi quando il giovane ha appena terminato gli studi universitari.
Chi prende sotto l’ala protettrice il giovane Emmanuel è Jacques Attalì – l’economista francese nato ad Algeri nel 1943 e strettamente legato alla famiglia Rothschild – dal curriculum impressionante ed eminenza grigia dei diversi presidenti francesi come Mitterand, Chirac, Hollande, Sarkosy
E ci stupiamo se la presidente della Commissione Europea, rieletta nonostante le pendenze penali (ora evaporate per magia), oggi cerca di imporre uno stanziamento di 800 miliardi di euro nel riarmo per la difesa?
Da dove proviene questa cascata di denaro (naturalmente da restituire una volta raggiunto lo scopo… non ancora ben definito) per l’acquisto di nuove armi? Nuove tasse? Che cosa è il risparmio privato ventilato? Siamo pronti per tagli ulteriori alla sanità, alle scuole e ad altri servizi indispensabili? Solo per l’acquisto di carri armati?
Siamo nuovamente sull’orlo del baratro in quanto all’indomani del Consiglio europeo straordinario su Ucraina e difesa, i vertici delle istituzioni europee, Antonio Costa, Ursula von der Leyen e l’alta rappresentante per gli Affari esteri, Kaja Kallas, “si sono confrontati” con i leader di Regno Unito, Turchia, Canada, Norvegia e Islanda per fare il punto della situazione e i cinque extra Ue hanno sostanzialmente appoggiato i risultati del vertice.
Si tratterebbe di una “emergenza esistenziale” dichiara Ursula, invocando l’articolo 122 e scavalcando così il parlamento, per un consiglio di maggioranza qualificata: sarebbe la difesa contro l’invasione di un nemico che difficilmente ha intenzione di appropriarsi dei territori europei, visto che anche dell’Ucraina ha invaso solo territori russofoni, provvisti di terre rare.
È stato comunque approvato venerdì 14 marzo il progetto di riarmo con una maggioranza che ha votato il consolidamento del suddetto articolo, quindi auto-delegittimandosi… non c’è altro da dire!
Tutto ciò rimanda tristemente al protocollo usato per imporre le demenziali misure di sicurezza contro la SarsCovid2, ormai svelate come primo tentativo di dittatura globale chiamato “emergenza sanitaria”.
Si parla di militarizzazione, un termine che ricorda assai la definizione del siero magico, “coperto da segreto militare” e risultato ormai ampiamente dimostrato essere arma biologica…
Siamo sicuri di non voler finire come in Georgia, in Romania ecc. dove le libere elezioni sono ormai un “sogno” diventato un incubo quando i risultati non sono graditi a Bruxelles?
Possiamo tornare ad avere il gas pagato equamente e non tre volte tanto dai generosi dispensatori, quelli che nel 2014 hanno provocato il colpo di stato in Ucraina, con le conseguenze che viviamo oggi noi tutti senza alcun comprensibile motivo?
Le domande sarebbero tantissime, ma il triste è che risposte non ci sono o meglio, non ci vengono date…
Quale è stata la causa della morte del Caravaggio?
Pare sia stata una lesione conseguita durante la solita rissa, poi infettata e quindi foriera di una setticemia da Staphylococcus aureus: così dice un nuovo studio, pubblicato da un team di ricercatori delle Università di Bologna, Verona e Aix-Marseille sulla rivista The Lancet.
Prima o poi anche i signori della guerra saranno costretti a raggiungere l’Oltre e rendersi conto della loro limitatezza: le risposte dovranno darle nel giudicare se stessi.
Civico20News
Chicca Morone
Editorialista
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stupenda ricerca, molto interessanti i parametri storici e i personaggi
Grazie…
Brava Chicca:scritto con la testa e col cuore!
gli articoli di Chicca sono sempre appassionati ,come lei,e si fanno amare per questo slancio e passione che esprime sono più “sturm und drang” che “scuola logica di Chicago”
Il Romanticismo ha la sua logica…
Ottimo articolo, da leggere, rileggere e meditare… decisamente ispirato il parallelo con la figura del Caravaggio. Concordo totalmente con le riflessioni sulla sciagurato riarmo per la “difesa”. Purtroppo temo che anche stavolta la stupidità naturale vincerà sull’intelligenza artificiale. Mala tempora currunt (sed peiora parantur!).
… intanto Polonia e Finlandia hanno iniziato a dare segni di insofferenza agli ordini di una presidente non eletta…
Bellissima analisi👍😍❤️👍😍❤️
Grazie mille