Mi sono sempre chiesta come fosse possibile che così tante persone possano aver temuto le “streghe” e non coloro che dopo averle perseguitate, torturate e bruciate sul rogo, risultavano assai più pericolosi e legittimati a tale scempio.
È chiaro che in generale fa più paura il pericolo irrazionale piuttosto di quello ben visibile, quello che possiamo affrontare a viso aperto, anche se a volte l’inganno è ben nascosto per cui non facilmente individuabile.
Abbiamo vissuto il terrore di un virus che ormai è stato dimostrato essere curabilissimo e tutt’altro che letale.
Dall’OMS iniziano ad arrivare notizie poco rassicuranti su una prossima pandemia e ci sarà ancora chi sarà travolto dalla paura, vittima del martellamento mediatico a 360°.
Chi non cadrà in un simile tranello è una coraggiosissima neo laureata in lettere all’Università Telematica Pegaso Alessandra Riggio, con una tesi dal titolo accattivante “Persecutio. Storie di streghe e di untori”.
La dottoressa è una delle tante danneggiate dalla vaccinazione anti Covid- 19 che però non ha esitato ad analizzare il comportamento umano in caso di avvenimenti avversi, mettendo in risalto le analogie ricorrenti durante l’Inquisizione e la recente epoca di pandemia.
Obbligata alla vaccinazione in quanto personale scolastico non ha potuto esimersi, ha dovuto subire il ricatto, avendo due figli a carico.
Gli effetti del siero genico sperimentale (perché tale è stato confermato dalla casa produttrice) si sono manifestati subito, non solo a livello psicologico per la violenza subita, ma anche per il bruciore diffuso in tutto il corpo, seguito dall’insorgere della peri-miocardite e in seguito dall’impossibilità di controllo sulle gambe.
Sull’argomento è bene rivedere il filmato del dottor Cingolani:
risalente a quel periodo in cui spiega che è possibile iniettare nel sangue un microscopico strumento in grado di raggiungere le “cellule malate” sulle quali si può alzare la temperatura e… nessuna “cellula malata” può resistere, per cui scompare insieme alla malattia.
La dottoressa da buona guerriera non si è arresa, nonostante la mancanza di sostegno da parte dello stato.
Il suo intento è stato quindi quello di salvare dagli effetti avversi quanti ancora potessero esser colpiti a causa dell’ignoranza e della informazione fuorviante, perché taciuti dalla martellante propaganda.
Così flagellata da una situazione terribile lei stessa ha dichiarato dalla dottoressa Paola Fara – che l’ha intervistata lungamente – “Trovandomi a vivere un periodo tanto difficile e delicato non potevo permettere al dolore e alla paura di avere la meglio su di me, dovevo reagire alla paura della morte che mi ha accompagnata in questi due anni e mezzo e canalizzare le mie energie in qualcosa di edificante, bello, vitale e immensamente positivo”.
Buttatasi a capofitto nello studio, ha portato a termine il progetto da troppo tempo accantonato, con un fine ben chiaro: dare un messaggio che aiutasse a denunciare una realtà scomoda in un contesto dove la dissidenza è silenziata con ogni mezzo.
“Nonostante le varie corse al Pronto Soccorso e le terrificanti diagnosi, rivelatesi fortunatamente errate, il 9 luglio 2024 sono stata finalmente proclamata dottoressa in Lettere”.
L’argomento trattato nella tesi ha un unico filo conduttore lungo epoche diverse: la ricerca di un colpevole su cui riversare rabbia e frustrazione, e relativa persecuzione come l’elemento cardine.
“La recente pandemia ha visto, ad un certo momento, l’opinione pubblica dividersi tra favorevoli e contrari al vaccino e verso questi ultimi si è generata una campagna d’odio di considerevoli proporzioni: ciò ha istillato in me il desiderio di comprendere l’umano agire quando la paura prende il sopravvento e di confrontare il presente con simili accadimenti verificatisi in passato, come la caccia alle streghe e quella agli untori, di cui ho riportato diverse storie.
Le analogie con la peste manzoniana e il tempo presente sono moltissime soprattutto analizzando li luoghi in cui si è scatenato il contagio, il paziente zero, la quarantena, le zone rosse, il green pass, la psicosi collettiva, gli untori accusati di diffondere il virus, le persecuzioni e le vessazioni, gli errori medici e quelli politici, la propaganda, la spirale del silenzio a cui tutti i dissenzienti sono stati ridotti e persino una terribile similarità con i carri militari di Bergamo.
Molte sarebbero le cose da raccontare, ma come sempre la censura ci aspetta dietro l’angolo…
La coraggiosissima neo dottoressa è uno dei guerrieri che non ha esitato a raccogliere – nell’ultima parte della tesi – le testimonianze di altri danneggiati dal non aver voluto sottoporsi al vaccino tra i quali vale la pena ricordar Raffaele Varvara, redattore di ComeDonChisciotte, un’associazione che ha per motto “Alla ricerca della verità”.
Siamo in molti che cerchiamo la verità, il diritto di scelta, la capacità di rivendicare quanto ci è dovuto, anche a costo di rinunciare a tutto, dallo stipendio alle proprie abitudini.
Le ferite inferte a coloro che non hanno voluto adeguarsi alla narrazione ufficiale non si rimargineranno tanto facilmente soprattutto in chi porta nel corpo i segni di tutti gli abusi perpetrati: adesso che sta emergendo senza il minimo dubbio quanto sia stata orchestrata la pantomima e le parole sempre dell’allora ministro Cingolani risuonano agghiaccianti nella loro crudezza “il pianeta è progettato per 3.500.000.000 persone” non possiamo ricadere in un simile tranello.
Guerrieri si può diventare, combattendo con l’unica valida arma a nostra disposizione: l’intelligenza con la quale Paola Fara, Michelangelo Catricalà e i molti amici del Comitato Ascoltami, diffondono informazioni di mutuo soccorso tra chi ha subito reazioni avverse post “vaccino”.
Bellissima iniziativa scrivere una tesi così importante e ricca di significato
Faccio il medico sarei felice dì poterla leggere e conoscere questa meravigliosa creatura
Fatemi sapere
Dottssa Paola Palesa
La ringrazio moltissimo Dottoressa, le sue parole mi hanno commossa! Le ho inviato una copia della tesi, sperando di farle cosa gradita.
Un abbraccio
Alessandra Riggio
Una pantera di donna direi. Alessandra è un esempio che da pensare e combattere quando troviamo difficoltà
Grazie, cara Sonia, per le sue belle parole, mi danno ancora più grinta.
È davvero splendida piena di allegria e spirito altamente comico,io la conosco molto bene,il suo ammirevole coraggio rompe tutte le trame della menzogna costruita a fare soldi e provare le reazioni della gente ,una prova sociale che dimostra ke debolezze umane in casi di problemi di sopravvivenza, conosco Alessandra il marito e i figli perché lei è mia nipote degna di tutti la pubblicità che si fa attorno a lei,ciò che lei descrive è realtà dei fatti essendo io un dissidente ho vissuto in prima persona l’accanimento
Trovare un tuo commento mi ha riempito il cuore di gioia, ti voglio bene zio ❤️
Grazie!
Piccola storia triste ormai le masse sono “bollite” e credono a tutto quello che il mainstream propina. Sono convinto che in molti hanno perfino applaudito alla Senna pulita ed intanto i giornali cominciano già a raccontare della nuova variante. Chi ha il ben dell’intelletto deve continuare a dare informazioni corrette. Complimenti alla neo dottoressa. Never forget!!
La ringrazio moltissimo Fabrizio.
7
Complimenti, dottoressa! Leggendo l’articolo mi è sorta la forte curiosità di sapere come il docente relatore prima e la commissione di laurea poi hanno accolto la tesi. Nessuna polemica? Nessuna disapprovazione? Da parte mia, io le avrei dato la menzione anche solo per avere avuto il coraggio di affrontare l’argomento.
Gentile Gabriella,
la mia tesi è stata valutata 7 punti,
(la scala di valutazione andava da 0 a 7), quindi mi ritengo più che soddisfatta! Nessuna mensione, ma poco importa, la risonanza che sta avendo mi ripaga più di ogni valutazione accademica! Il mio elaborato non è stato modificato di una virgola, la relatrice era entusiasta, nessuna censura ed anche questo è stato per me motivo di orgoglio, ho capito che stavo andando nella direzione giusta.
La ringrazio per la sua generosità.
Un caro saluto.
Alessandra Riggio