L’esordio della scrittrice Danila Moll …
Danila Moll, classe 1948, è un’artista milanese laureata in filosofia che ha lavorato negli ambienti della moda, del cinema e della politica.
“Ho deciso di scrivere un manuale per condividere la mia esperienza personale con coloro che hanno dovuto affrontare il dolore per la scomparsa di un proprio compagno di vita”, con queste parole Danila si racconta in prima persona, chiarendo il fine del proprio progetto editoriale.
Il libro affronta con sorprendente leggerezza il doloroso argomento della vedovanza, descrivendo ogni aspetto del lento processo di guarigione, di cui è stata protagonista.
Danila Moll descrive le varie fasi e gli aspetti, a volte, contradditori che hanno caratterizzato l’elaborazione del proprio lutto.
Quello che colpisce di più il lettore è la battaglia che l’Autrice conduce contro il dolore della separazione dall’Uomo che ha amato per tutta una vita.
La morte del marito le ha strappato una parte essenziale, obbligandola ad effettuare una serie infinita e quotidiana di dolorosi cambiamenti, per lenire in qualche misura l’angoscia della vedovanza.
Scorrendo con attenzione le pagine del libro si possono individuare “momenti chiave” che descrivono i vari passaggi orientati alla “guarigione dell’Anima”.
Danila dimostra una rara capacità dialettica che le consente, sempre, di sfuggire alle trappole dell’autocommiserazione.
A tutti gli effetti, lo afferma anche il titolo, il libro è una forma di manuale dedicato a tutti coloro che, avendo vissuto una vedovanza o un abbandono, si sono trovati quasi orfani in un mondo sconosciuto, irto di pericoli, di falsi amici, se non addirittura di approfittatori privi di scrupoli, pronti ad avvantaggiarsi delle sofferenze altrui.
Ogni capitolo si conclude con una sorta di elenco di consigli su cosa fare o non fare per evitare di commettere errori che possano rallentare il processo di ritorno ad uno stato di equilibrio; compresi quei comportamenti di parenti, amici e conoscenti che scatenano in noi reazioni dolorose.
Inoltre sono molto interessanti le analisi effettuate sulla propria persona, su cosa passa per la mente, sulle idee ossessive che sembrano voler riproporre, masochisticamente, un dolore ormai acquisito e ben radicato. A queste analisi seguono le ricette per imparare a reagire e a ricostruire il nostro essere, attraverso nuove abitudini, nuove frequentazioni e nuove attività.
Danila affronta anche la possibilità di nuovi incontri con uomini che potrebbero diventare buoni compagni di vita. Su questa possibilità avverte il Lettore sui pericoli di varie forme di sciacallaggio sentimentale, e non solo. Prima di avviarsi su un nuovo sentiero, mano nella mano con un nuovo partner, è indispensabile aver raggiunto un determinato livello di forza interiore e di distacco, per non cadere nelle fin troppo note trappole per ingenui…
I consigli su come agire con le persone che si decide di frequentare intimamente, sono saggi, calibrati e ricchi di buon senso. Danila parla anche di tempistica e di dinamiche che sembrano seguire un filo conduttore piuttosto comune.
L’amore per il nuovo compagno non deve necessariamente scattare subito, sarebbe ingenuo pensare di poter sostituire rapidamente chi abbia trascorso con noi una vita intera, consolidando abitudini, gusti, affinità su tutti i piani, e condividendo momenti di grande intimità e complicità emotiva.
Inoltre non si sentano frustrati neppure coloro che “subentrano” nella sfera affettiva di una persona, e, soprattutto evitino di commettere il più stupido tra gli errori: entrare in competizione con chi non c’è più…
Come afferma Danila, nelle conclusioni del libro, “…sono perfettamente consapevole del fatto che ognuno di noi è diverso e che molte riflessioni, che sono state utili per me, potrebbero esserlo di meno per altri e che molte idee, che qui non sono state prese o suggerite, potreste darle voi…”.
Quindi nulla di assertivo, nessun consiglio arrogante o fuori luogo.
Solo considerazioni lievi ma molto chiare che hanno lo scopo di far riflettere sugli aspetti del proprio dolore, proponendo soluzioni che potrebbero essere utili per lenirlo.
Il tempo, come sappiamo, è sempre galantuomo e ci cura con amorevole pazienza, tuttavia quello che emerge dal Manuale per Vedove riguarda dei consigli che possono aiutare a ridurre il periodo dell’elaborazione dolorosa del lutto.
Un libro da leggere con il sorriso, se poi dovesse scendere una lacrima… non ne faremo un dramma…
Ringrazio Giancarlo Guerreri.
La sapienza con la quale coglie sempre l’essenziale mi fa sentire veramente rappresentata dalle Sue parole. Con grande stima e affetto.