Di Alessandro Mella
Una vicenda triste, certo, ma da non dimenticare perché intrisa di una triste modernità e perché portatrice di un messaggio sempre attuale quale quello della prudenza in strada, alla guida.
Erano gli anni di poco prima della guerra mondiale, quando il regime era all’apice del consenso, ma anche quando lo stesso si rese colpevole di leggi infamanti. La vita nelle provincie, nelle campagne, tuttavia procedeva come se nulla fosse mantenendo una sua parvenza di normalità.
Il balilla Claudio Bisset era nato il 17 dicembre 1925 e l’avanguardista Lorenzo il 9 agosto 1922, entrambi unici figli di una modesta famiglia rurale piemontese.
Quel giorno d’aprile del 1938, il 9, una delle biciclette di Claudio e Lorenzo doveva essersi rotta ed i due ragazzini si erano fermati sul ponte Miradolo, sul Chisone tra Pinerolo e San Secondo, per provare a ripararla.
All’improvviso un’automobile, allora le auto non erano moltissime e meno che mai nelle campagne, giunse a velocità sostenuta, ma l’autista perse il controllo e la vettura travolse i due giovani malcapitati. I ragazzi restarono feriti così gravemente che non ci fu possibilità alcuna di salvare le loro vite:
Due fratelli morti in seguito a investimento Pinerolo, 11 aprile. Lungo lo stradale da Pinerolo a San Secondo un’automobile all’altezza del ponte Miradolo ha investito i fratelli Lorenzo e Claudio Bisset, rispettivamente di 17 e di 13 anni. I due poveri ragazzi riportavano ferite gravissime, in seguito alle quali decedevano poco dopo. Essi erano i due unici figli di una modesta e laboriosa famiglia. La loro tragica fine ha destato vivo cordoglio. Le cause dell’incidente non sembrano ancora accertate; tuttavia l’autista è stato fermato. (1)
L’incidente lasciò tutti sconcertati ed addolorati ed il procuratore volle subito tentare di capire cosa fosse accaduto e quali fossero le ragioni di un dramma così grande e dai risvolti così tristi:
L’investimento di Pinerolo. La ricostruzione della disgrazia e le indagini dell’Autorità. Abbiamo data notizia della tragica morte dei fratelli Lorenzo e Claudio Bisset rispettivamente di 17 e 13 anni, investiti giorni or sono sullo stradale Pinerolo-San Secondo. Le indagini immediatamente predisposte dal Procuratore del Re gr. uff. Aroca, dietro ordine del quale veniva spiccato mandato di cattura contro l’autista investitore, hanno accertato quanto segue:
I due fratelli erano fermi sul ponte di Miradolo sul Chisone a circa due chilometri e mezzo da Pinerolo. Sembra che fossero intenti a riparare una bicicletta. Si trovavano sulla banchina rialzata.
L’automobile procedeva a considerevole velocita sullo stradale benché questo in vicinanza del ponte descrivesse una curva accentuata. Infilando il ponte la macchina, sembra per eccesso di velocità, sbandava paurosamente andando a finire sulla banchina rialzata dove si trovavano i due fratelli che venivano investiti ed uccisi.
Lo sbandamento sarebbe avvenuto per causa della forza centrifuga esercitata dal veicolo che anziché mantenere la propria destra finiva a sinistra. Interrogato l’autista ha dichiarato invece che lo sbandamento a sinistra fu determinato dall’afflosciamento di un pneumatico della ruota posteriore sinistra.
Il (Omissis) non era stato subito arrestato ma il mandato di cattura lo raggiungeva mentre trovavasi a casa, avendo il Procuratore del Re personalmente ordinato il suo arresto per la emergenza di presunzioni di grave responsabilità a suo carico.
Il gr. uff. Aroca anzi ha provveduto ad inviare sul luogo della tragica sciagura il Sostituto Procuratore del Re cav. Di Lena con un perito allo scopo di far accertare elementi e modalità del fatto che ha profondamente impressionato gli abitanti della zona e che ha privato degli unici due figli una povera famiglia. (2)
Le indagini permisero di ricostruire, almeno in parte, la dinamica del fatale evento e l’autista dell’automobile fu mandato a processo. L’iter si concluse, con sentenza, due anni dopo circa:
PER UN DUPLICE OMICIDIO COLPOSO, in danno dei ragazzi Lorenzo e Claudio Bisset, rispettivamente d’anni 16 e 12, i quali, presso il Chisone, erano stati investiti mortalmente dal collaudatore della ditta Fratelli Pisani, di Pinerolo, l’autista (Omissis) veniva condannato ad un anno di reclusione condizionale ed alla corresponsione di una forte provvigionale alle famiglie.
La vertenza si è conclusa in sede civile col pagamento di lire 78.000 alle famiglie delle due vittime. (3)
Perché raccontare questa breve e melanconica storia?
Perché la memoria dei fratelli Bisset merita d’essere conservata così che i loro volti fanciulleschi rinnovino in noi tutti l’idea che quando si guida, in automobile, si deve sempre prestare attenzione.
La prudenza, per strada, non è mai abbastanza e da anni gli incidenti stradali devastano famiglie e spezzano vite. Forse la storia di questi due giovani potrà aiutarci a non dimenticare che correre non serve a nulla, se non a rischiare di non arrivare mai. E di procurare vittime innocenti come accadde quel triste 9 aprile 1938 nel pinerolese. Una storia che fa esempio, fa lezione morale, anche a distanza di tanto tempo.
Alessandro Mella
NOTE
1) La Stampa, 87, Anno LXXII, 12 aprile 1938, p. 8.
2) Ibid., 91, Anno LXXII, 16 aprile 1938, p. 6.
3) La Gazzetta del Popolo, 6, Anno XCIII, 6 gennaio 1940, p. 6.
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