Il rigassificatore di Vado-Savona potrebbe non salpare le ancore…
Un fulmine a ciel sereno ha colto di sorpresa tutti gli abitanti dei comuni interessati.
La notizia è rimbalzata su tutti i giornali, creando un misto di sconcerto ed entusiasmo presso la popolazione del savonese che da molti mesi sta combattendo senza risparmiarsi per far valere i diritti del proprio territorio.
La Regione Liguria, con la dichiarazione del suo presidente ad interim Alessandro Piana, ha ufficialmente dichiarato che dopo gli incontri con i sindaci del territorio interessato dalle opere legate all’ormeggio del rigassificatore e ai lavori che avrebbero coinvolto direttamente o indirettamente, con le prevedibili conseguenze negative di un impatto ecologico e ambientale, ha esplicitato in modo inequivocabile la nuova posizione dell’Ente: “La posizione della Regione cambia in seguito alle dichiarazioni dei sindaci. Non possiamo non tener conto della loro volontà”.
Piana, sollecitato da alcune domande, ha dichiarato che questa opera non è stata voluta dalla Regione Liguria, e che il governatore sospeso Giovanni Toti ha solamente dato la disponibilità della propria Regione a valutare con una serie di studi e valutazioni l’opportunità di installare nel porto di Vado-Savona la Golar Tundra.
Il cambio di rotta, è stato determinato dalla decisa e incondizionata opposizione di tutti i sindaci del territorio, che in modo assolutamente democratico hanno criticato con decisione i termini di un progetto considerato dalla maggior parte della popolazione totalmente negativo.
Sembra molto comprensibile che politicamente insistere sul progetto sostenuto da Toti sarebbe stato poco conveniente in termini di consensi elettorali e di immagine della giunta di destra.
Gli esponenti del Partito Democratico hanno richiesto immediatamente la verifica in aula della decisione di Alessandro Piana.
Il vicecapogruppo Roberto Arboscello in consiglio regionale in quota PD annuncia ho così dichiarato: “Per bloccare il trasferimento della nave rigassificatrice, che rimane una priorità, ho depositato un ordine del giorno che impegna la giunta ex Toti a fermare il trasferimento da Piombino a Vado-Savona.”
Viste queste premesse c’è da attendersi che il Governo accetti il cambio di rotta deciso da Piana e dalla giunta di centro destra e confermi il blocco del trasferimento.
Un doveroso ringraziamento deve essere riconosciuto a Marco Russo, sindaco di Savona, che ha ufficialmente dichiarato: “Finalmente è stata condivisa anche dalla Regione la richiesta compatta di fermare questo progetto”.
Russo, capofila del coordinamento dei 13 sindaci dei comuni interessati, ha ottenuto, da parte di Piana, l’impegno di richiedere al Governo la nomina di un nuovo commissario per gestire il progetto del rigassificatore e che dovrà essere savonese e seriamente impegnato a prendere in seria considerazione le esigenze del territorio.
L’incontro con Piana è stato così commentato dal sindaco Russo: “L’incontro è stato molto positivo, abbiamo portato avanti una posizione espressa da tempo, convinti della necessità di tutelare un ampio territorio, ed è stata finalmente condivisa la necessità di fermare questo progetto”
Sarà necessario ora attendere la prevista nomina del nuovo commissario nonché la valutazione di impatto ambientale. Nessuno intende abbassare la guardia o peggio fermarsi. Si procede. Tanto che il 27 luglio è confermata proprio la nuova catena umana, ad un anno di distanza dalla precedente, sul litorale savonese. Come vi ricorderete allora migliaia di persone si presero per mano sua riva del mare per difendere il proprio territorio. Questa volta l’appello è ancora più chiaro e determinato, rivolto proprio alla Regione “Se siete dalla nostra parte, dicono, unitevi a noi e dimostratelo non solo a parole”.
Link filmato:
ad un anno di distanza dalla precedente,
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