L’intervista ad Arnaldo Vitangeli.
Siamo abituati ad assistere a lunghi e pomposi discorsi di sedicenti professionisti in ogni campo, con termini tecnici dietro ai quali si nascondono concetti per lo meno inquietanti per chi ha ben presente la situazione economico sociale in cui ci troviamo.
Per chi non è un addetto ai lavori, questo linguaggio comunica immediatamente lo spazio che esiste tra il sé e l’interlocutore.
Con Arnaldo Vitangeli questo problema non sussiste perché i termini che usa sono accessibili a tutti o, altrimenti, spiega perfettamente quello che intende dire: forse perché parla rivolto al pubblico e non a se stesso.
Oggi pomeriggio lo troviamo alle 15,50 in piazza Castello, a Torino: manifestazione organizzata da giovani associazioni piene di sacro furore come Ancora Italia, No paura day, Liberiamo l’Italia e molte altre che hanno come intento il riappropriarsi della sovranità del territorio e della moneta.
Con buona pace di chi ci vorrebbe schiavi robotizzati e terrorizzati da una narrazione ormai clamorosamente priva di ogni sussistenza.
Arnaldo, nome di origine germanica, composto dai termini arn (o arin, “aquila”), e wald (o vald, walda, “potente”); può essere interpretato come “potente come un’aquila” o “potere dell’aquila”. Vit-angeli, vittoria degli Angeli: insomma, sempre con le ali…
È la prima volta che inizio un’intervista commentando il significato del mio nome, e devo dire che è davvero un bel modo di cominciare. In effetti sì, le ali sono una bella metafora in questo momento storico in cui tanti tra i nostri concittadini vivono schiacciati a terra.
Editoria: amore per la carta sin da piccolo? In che fascia di età individua il minimo di cultura per sopravvivere al marasma indotto con il “divide et impera”?
Sono sempre stato molto curioso, sin da piccolissimo mi ponevo domande per così dire filosofiche e cercavo delle risposte, e mi è sempre piaciuto scrivere. La passione per l’editoria è arrivata tardi però, insieme alla passione politica che ne è il presupposto. Dall’arrivo al governo di Monti, un banchiere direttamente responsabile della crisi finanziaria globale, catapultato a Palazzo Chigi nel tripudio dei media, ho sentito il bisogno di esprimere un punto di vista radicalmente diverso e di informare le persone sulla realtà che veniva loro nascosta dalla stampa di regime. Per rispondere alla domanda: non c’è una fascia di età, la maggiore o minore suscettibilità alla propaganda dipende da curiosità e coraggio.
Razzismo e pregiudizi sono diventati endemici con l’abbassamento del Q.I. oramai manifesto: come si comporta con persone (amici e parenti) da cui non si aspettava comportamenti simili?
Devo dire che sono molto fortunato, nella mia famiglia le mie idee sono condivise da tutti. Non era scontato, è stata una bella sorpresa scoprirlo. Tra gli amici qualcuno invece supporta la torsione autoritaria che il governo ha imposto con la scusa della situazione sanitaria, ma sono persone in buona fede e alla fine ci limitiamo a evitare il discorso.
I politici danno segni di squilibrio mentale preoccupante: chi fra di loro salverebbe?
Nessuno, tutti i partiti politici attualmente presenti in parlamento, senza distinzione, sono da condannare senza appello.
Djokovic ha combattuto e bloccato in Serbia le miniere di litio Rio Tinto, mandando all’aria un affare da 2,5 miliardi di dollari alla multinazionale straniera Rio Tinto… anglo-australiana! Che sia un caso?
Direi un esempio luminoso di cosa sia un campione e un uomo coraggioso. Siamo abituati a vedere i vip, dello sport, della musica, del cinema e della cultura, appoggiare totalmente la narrazione del potere dominante e sostenere le battaglie che il potere vuole, come quelle per l’immigrazione senza regole, per la lotta al riscaldamento climatico o per la cancellazione delle differenze di genere, e, ovviamente, ignorare gli interessi della propria Nazione. Djokovic è un caso raro e per questo ancora più prezioso.
Vizi capitali: quale non lo è e quale è il peggiore?
Per rispondere a questa domanda bisogna scomodare il Padre della lingua italiana, Dante Alighieri, che nella Commedia spiega chiaramente che il peccato può consistere nell’amare il male, ma anche nell’amare in modo smodato qualcosa che di per sé non è male, ma che lo diventa se ci fa dimenticare tutto il resto. Prendiamo la gola, mangiar bene è un valore, ma se si vive per mangiare si rinuncia a esprimere il vero potenziale umano. Anche la psicoanalisi ci dà una risposta simile: la dipendenza è patologica, si tratti di cibo, alcol o sesso, mentre le stesse cose se vissute serenamente sono positive.
È evidente l’accentuarsi delle differenze economiche e sociali anche a prescindere dalla Covid (che ha esasperato la situazione): si tratta di un fenomeno irreversibile?
Si tratta di un fenomeno irreversibile all’interno del paradigma economico neoliberista. Le differenze economiche sono diminuite nel corso di tutto il secolo scorso, poi all’inizio degli anni 90, senza che il popolo avesse voce in capitolo, il modello di economia sociale di mercato, che esisteva in Italia e in Europa, è stato sostituito con il neoliberismo globalizzato, e le lancette della storia hanno iniziato ad andare all’indietro.
Colpevolezza dei media asserviti a chi li paga: come avere possibilità di ottenere informazioni corrette?
La rete è l’unico luogo in cui è possibile trovare informazione indipendente, con editori che non hanno conflitti di interesse e non sono legati a doppio filo a interessi economici o politici. Questa è la ragione per cui i giornali e la televisione vedono assottigliarsi costantemente la propria audience, mentre la libera informazione in rete cresce costantemente.
Le tecnologie e l’intelligenza artificiale domineranno il mondo: chi dominerà l’intelligenza artificiale?
Quella dell’intelligenza artificiale è una questione importantissima, cruciale per il futuro dell’umanità. Se saranno gli Stati a controllare questa tecnologia, in base a processi democratici, sarà possibile affrancare l’umanità dal lavoro manuale e ripetitivo, ma se saranno i grandi interessi privati a controllarla allora precipiteremo definitivamente in un nuovo Medio Evo, con una minoranza esigua di super ricchi che dominerà una massa di nuovi servi della gleba.
Bitcoin e forme di finanza più indipendenti: che chances?
Non credo molto nei bitcoin, credo che la moneta che ci salverà debba essere emessa direttamente da istituzioni democratiche pubbliche.
Chi pagherà i debiti fatti oggi per “salvare l’economia”?
Dipenderà molto dal modello finanziario in cui vivremo, allo stato attuale sarà il popolo a farsi carico di restituire ai privati il denaro creato dal nulla, pagandolo con beni reali.
Inflazione: come proteggere i risparmi?
Una scelta sensata potrebbe essere il mattone. Acquistare un immobile, magari con un mutuo a tasso fisso, consente di mettere al sicuro i risparmi, e in più di vedere ridursi il proprio debito con la banca proprio grazie all’inflazione.
Ma la scelta più giusta è l’acquisto di terra coltivabile, andiamo verso un’epoca in cui le materie prime saranno sempre più preziose, comprese le derrate alimentari.
La moneta dovrebbe essere uno degli aspetti centrale alla sovranità degli stati: perché ci siamo fatti sopraffare?
Si è trattato di un vero e proprio tradimento alle spalle del popolo inconsapevole. In Italia il divorzio tra Tesoro e Bankitalia, voluto da Andreatta, il maestro di Prodi, è avvenuto con uno scambio di lettere. Su un tema vitale per il Paese il parlamento non è stato neppure consultato.
Di sicuro il modello economico e sociale è da rivedere dalle fondamenta.
Jacques Attalì, attuale Richelieu di Macron e già consulente di Mitterand, sottolinea il fatto che una persona dopo i 65 anni è un peso per la società perché consuma più di quanto abbia prodotto… è d’accordo?
Assolutamente no. Intanto perché oggi le persone di 65 anni sono sia fisicamente sia mentalmente perfettamente attive; poi perché il valore di un essere umano non si misura solo in base alla produzione di ricchezza materiale. L’esperienza e la saggezza sono le cose di cui abbiamo più bisogno in questo momento storico, e inoltre senza l’aiuto dei nonni non sarebbe possibile per molte famiglie avere due redditi. In un Paese che è afflitto da una natalità bassissima, il ruolo di baby sitter che i nonni spesso svolgono è essenziale.
Concentrazione di potere e ricchezza: possiamo sperare in uno scontro tra fazioni rivali?
È già in corso, ma il punto non è quale fazione delle élite vincerà, il nostro obbiettivo deve essere smantellarle.
L’immagine che Dante dà del popolo italiano è:
“Come le pecorelle escon del chiuso
a una, a due, a tre, e l’altre stanno
timidette atterrando l’occhio e ‘l muso;
e ciò che fa la prima, e l’altre fanno,
addossandosi a lei, s’ella s’arresta,
semplici e quete, e lo ‘mperché non sanno;”
Secondo lei come si può migliorare la situazione?
Con la cultura, l’informazione, la consapevolezza. Ogni uomo nel profondo vuole essere libero, solo non ha gli strumenti per comprendere quali siano le catene che lo rendono schiavo.
Posizione dell’Italia nel contesto internazionale: serva o padrona come avanguardia europea per “strategie vaccinali” (Renzi e Lorenzin da Obama 2014)?
Il fatto che l’Italia sia stata e sia ancora il laboratorio della nuova strategia vaccinale dimostra la sua condizione di Paese senza sovranità. Altro che leader, nessuno ha seguito il nostro esempio, ed è un bene.
Anche i poteri più forti sono destinati a cadere (Biden lo sta dimostrando alla grande): secondo lei quando cadranno i potenti della élite che dominano la scena mondiale attualmente?
Credo sia un processo che, se va bene, durerà qualche anno. Queste élite sono al potere da molto più tempo di quanto si pensi. Però tengo a sottolineare che Biden, come tutti i front man della politica, non rappresenta un potere: è, caso mai, un burattino nelle mani del vero potere, che non appare mai sulla scena pubblica. I Rothschild, per fare un esempio, non si candidano alle cariche pubbliche, ci mandano loro uomini, come il presidente francese Macron.
Egemonia americana è destinata a durare? Da chi potrebbe essere sostituita?
L’egemonia americana già oggi non c’è più. Gli Usa sono ancora una potenza militare economica e finanziaria di primissimo livello, ma il ruolo di padroni del mondo, ottenuto con la caduta dell’URSS, lo hanno perso con l’emersione della Cina a superpotenza.
La totale confusione di regole, ordini ed eccezioni a chi giova?
Al potere, come hanno mostrato gli esperimenti di Pavlov sui cani, più gli ordini sono contraddittori più il soggetto diventa passivo.
Qual è il peso del potere militare nell’attuale gestione del potere in generale?
Direi che il potere militare, soprattutto negli Usa, è dipendente dal potere finanziario. In America l’industria bellica, che ha un ruolo importantissimo, è direttamente posseduta dai grandi fondi di investimento. Anche in questo campo, come in quello monetario, gli Stati sono stati esautorati di loro prerogative vitali; è ora di tornare al controllo dei popoli su moneta, armi, salute e istruzione.
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Immagine in copertina, web, Byoblu.