
Inizio a percepire il richiamo di qualcosa di significativo da poche immagini sul web: colori molto lontani da quelli che sicuramente sono nella realtà, ma che sbucano dallo schermo e hanno qualcosa da dire… a me, come immagino a molte altre persone che in questo momento avrebbero bisogno di essere meno bersagliate dagli orrori quotidiani a cui materialmente non possiamo opporci.
Materialmente possiamo fare ben poco, ma con il pensiero, che è energia viva e creatrice, possiamo tenere lontano ogni forma di lacerazione che si insinua in noi assistendo alle oscenità quotidiane e mantenere quel radicamento nel profondo, foriero di Vita, vita vera.
Così chiedendo a Patrizia quale fosse stato il suo percorso formativo ho ricevuto la risposta più significativa che avrei potuto desiderare: in perfetta assonanza con ciò che avevo ricevuto dalle immagini che mi avevamo colpito…
La biografia di una persona è qualcosa di sacro, molto complesso e misterioso. I momenti significativi della nostra vita esulano da quello che gli altri vedono nell’apparenza del susseguirsi dei fatti.
Come definiresti la caratteristica principale della tua esistenza in questa vita?
La mia storia in questa vita è una continua metamorfosi, inserita nel mondo, perché vivo qui ora, ma nello stesso tempo in cammino, in evoluzione verso qualcosa che prescinde dallo spazio e dal tempo.
Le tue radici?
Sono nata in un paese della Val Serina in provincia di Bergamo, sono cresciuta nei boschi in un’abbondanza di verde e di acqua.
Quando ha avuto inizio il tuo rapporto con l’Arte?
Ho dipinto fin da bambina: avevo un talento naturale e riconosciuto, una sensibilità particolare per i colori.
Ti sei sempre dedicata alla pittura?
In realtà poi la vita mi ha indirizzato verso altro, quell’altro che ho accolto e sviluppato pur affrontando la fatica di qualcosa che sembra non appartenerci ma che nel conoscerlo ci fa sperimentare che le realtà sono tutte molto vicine. In effetti i colori la chimica i numeri e la musica erano già lì, nei miei boschi.
Cioè un percorso canonico con liceo, università ecc?
Ho studiato prima a Bergamo, poi a Padova dove mi sono laureata in chimica farmaceutica negli anni Ottanta; ho lavorato in Università, ho insegnato chimica ai medici, sono stata farmacista, ho lavorato per le multinazionali del farmaco per 20 anni. Nel 2010 ho lasciato l’azienda e mi sono messa in proprio, dedicandomi alla medicina alternativa fino ad arrivare all’antroposofia (2015) in cui mi sono riconosciuta. Oggi, in pensione, mi dedico a qualche consulenza biografica e al massaggio ritmico.
Direi un grande desiderio di conoscere a fondo il concetto di guarigione
La mia vita lavorativa è solo un ambito, sebbene molto significativo della mia storia. Non ho mai diviso vita e lavoro. Per me tutto è vita e ho messo e metto impegno interesse passione e amore in ogni istante.
Come è composta la tua famiglia?
Quando nell’86 sono diventata mamma, ho letto e studiato tutto ciò che era disponibile sulla Montessori; oggi sono arrivata alla pedagogia delle scuole Waldorf e oltre. Ho cresciuto il mio ragazzo con gli occhi rivolti al cielo, il cosmologo di famiglia, che oggi lavora a Granada con la moglie astrobiologa, la figlioletta e il bimbo in arrivo nel nuovo anno…
Non solo bambini, però…
Sì, Buddy e Nenè un cane e una gattina mi fanno compagnia… inoltre ai tempi, da appassionata cinofila – istruttrice per 10 anni in un rinomato club cinofilo a Torino – ho applicato il metodo Montessori alla prima e unica allora scuola cuccioli. Ovviamente derisa dai più, ma alla fine i miei cuccioli eccellevano non solo al saggio ma anche nella vita quotidiana.
Soddisfazioni?
Sono stati momenti significativi, quelli con i cuccioli! Nella vita bisogna imparare a camminare a prescindere dal giudizio della massa. È molto importante e devo dire che niente e nessuno è mai riuscito a distogliermi dai miei intenti.
Ma il primo amore è rimato tale…
Certo: tra un’esperienza e l’altra, ho continuato a dipingere da autodidatta. Mi sono sempre addentrata nella ricerca e devo dire che l’ultimo lavoro è stato per me molto interessante. Ho dipinto i 38 fiori di Bach oltre al rescue remedy, con l’intento di creare delle tavole particolari, per cui tramite il colore e la forma potessero avere la stessa azione terapeutica dei fiori. Ci ho lavorato tre anni e ritengo di esserci riuscita perché ho visto grandi risultati sulle persone a cui li ho proposti, persone emotive che avevano bisogno di un sostegno.
Sull’argomento l’Antroposofia l’ha sicuramente aiutata…
La vera madre dei colori è per Rudolf Steiner la luce da noi percepita in varie qualità-colore: quella luce che filtrava tra i rami dei miei boschi e che si rifrangeva sull’acqua del torrente quando da ragazzina abitavo in un paesino della Val Serina.
Il colore dei miei luoghi natii è un ricordo che mi porto nel cuore e lavora sulle emozioni, negli spazi più intimi, dove siamo più veri.
Trentanove tavole: adesso a cosa stai lavorando?
Ora invece mi sto dedicando a un lavoro sulla sacralità, sulla bellezza, sul piacere dell’amore tra un uomo e una donna
Non sono in linea con le mode del mondo. Ma non lo sono mai stata né mai lo sarò perché amo il cambiamento il divenire e l’essere costretta subire imposizioni, anche mentali dall’esterno mi è impossibile.
Oggi, con le follie che di giorno in giorno compaiono e scompaiono ovunque, incontrare una donna traboccante vitalità, gioviale, orgogliosa del suo impegno tra noi, è un momento di respiro e di gratitudine verso Chi, in questo magico scacchiere, decide che due persone si conoscano, si capiscano e diano vita a pensieri creativi per un mondo migliore.
Bellissimo quadro. E che personaggio interessante! Grazie per avermela fatta conoscere!
Mi fa molto piacere che il mio lavoro abbia questo gradimento! Se vuole le posso inviare altre mie opere via watzap così mi da il suo parere
Ne sarò molto lieta: contatterò Chicca, illuminata autrice dell’articolo, per i recapiti. Grazie ancora ad entrambe.
La prima cosa che mi ha colpito dell’immagine era il tono del rosso così accesso e vibrante , un colore che ho odiato da piccolo perché mi ricordava il sangue ma che ho amato poi con gli anni della giovinezza e maturità . Oggi uno dei miei colori preferiti . Poi la forma di questo pesce fantastico tra un gold fish ed un siamese fighting fish . Infine leggendo l’intervista ho anche amato le sue risposte anche se l’ultima mi ha lasciato con parecchia voglia di approfondimento . Mi piacerebbe chiederle anche cosa pensa dei rapporti omosessuali .
Intervista interessante.Puo’ essere un valido insegnamento per una migliore qualita’ della vita.zGrazie Chicca di averlo condiviso.