Evoluzione o involuzione?
Il novecento con le sue invenzioni ha dato un’accelerazione inimmaginabile al progresso scientifico, l’evoluzione umana pur progredendo, non ha seguito la stessa velocità.
Il nostro cervello è un hardware complesso e per molti versi ancora poco conosciuto, per cui alla vertiginosa evoluzione delle scienze, molti cervelli ancora alle prese con gli abachi o con hardware ormai obsoleti, reagiscono scompostamente al progresso, esacerbandone o distorcendone le prerogative.
Oggi chiunque, con modeste attrezzature di bassissimo costo, può interloquire con tutto il mondo in tempo reale, per questo la comunicazione e l’informazione si sono sviluppate geometricamente.
Solo cento anni fa, gli scienziati per scambiarsi informazioni impiegavano settimane e a volte mesi e se volevano dialogare o ribattere, molto di più.
Oggi attraverso i telegiornali vediamo le guerre o le calamità naturali in diretta, gli spettacoli dal vivo, possiamo vedere paesi o animali che nessun gran tour ci avrebbe consentito conoscere.
Dov’è allora il regresso? Anche le violenze, le minacce, i ricatti possono seguire la stessa immediatezza, così come le notizie false, le famose fake news, le cose intime messe in piazza alla mercede di tutti, come gogne medioevali.
Nel girone degli ignavi nell’antinferno, Dante oggi avrebbe inserito i Testimonial e gli Influencer per i danni che procurano anche senza volerlo, credendo indirizzare, favoriscono inutili consumi e deprecabili comportamenti, nell’inferno dantesco sarebbero condannati ad inseguire uno spaventapasseri che al posto della paglia abbia un imbottito di banconote. Freud e Jung, sarebbero stupefatti ed anche un po’ disorientati nell’analizzare i Social e il devastante effetto che producono sulle labili menti di molti iscritti.
Da noi la politica tra le false notizie, gli insulti, le indagini per destabilizzare più che per condannare, vede le opposizioni contrapporsi più sul gossip che su economia, sviluppo, salute, educazione e costume, il progressismo è divenuto lassismo senza etica e morale.
A Torino si è da poco tenuto il Salone del libro, che oltre vetrina dell’editoria è anche un importante salotto con interventi di autori e personaggi famosi, uno di questi il conosciutissimo rapper Fedez, la cui presenza dilaga su tutto e su tutti, in un intervento dove lodava i centri sociali, in particolare Askatasuna che aveva tentato di forzare gli ingressi del salone per protestare a favore della Palestina, mi ha sollecitato una riflessione: da anni questo centro sociale occupa locali non suoi in pieno spregio delle leggi, senza indignare troppo le autorità che dovrebbero farle rispettare, si è distinto nelle proteste violente no tav, poi in scioperi studenteschi sempre dalla parte violenta della contestazione, così anche in scioperi sindacali, e tante altre proteste che neppure ricordo, salvo quest’ultima a favore della Palestina, nella ricerca del comune denominatore di tutti questi eterogenei comportamenti non trovo altro che violenza, da centro asociale e non è certo l’unico.
Percorrendo la via del regresso, che dire dei dormitori per strada che affollano le grandi città, o delle migliaia di mendicanti che quotidianamente occupano il loro posto assegnato, chissà da chi, quasi come una professione, stessa cosa per gli “impiegati” che popolano stazioni e mezzi pubblici per derubare e truffare poveri sprovveduti, spesso anziani indifesi, altri più creativi si inventano finti incidenti per carpire la credulità di poveri ingenui.
Si obbietterà che questi fatti sono sempre successi, solo che ora sono esponenziali, quindi incontrollabili.
Quando ho espresso in pubblico queste riflessioni dai più gentili mi è stato detto e allora! Allora dico ciò che nessuno mai dice: l’esplosione demografica che in poco più di un secolo ha trasformato la presenza umana sul pianeta da 800 milioni a 8 miliardi ha comportato e sempre più comporterà, l’inquinamento della terra e dell’acqua con le problematiche climatiche che sono solo all’inizio, con la fame, lo sfruttamento, le epidemie e le guerre inevitabili.
Perché il problema demografico che è alla base di tutto viene sistematicamente ignorato? Perché inciderebbe sui consumi, sulle vendite, sulla catena della fraternità delle pensioni che crollerebbero, allora, meglio mangiare i grilli, impegnarsi per ridurre di un grado le temperature, usare auto elettriche, o i demenziali provvedimenti dei burocrati dell’unione europea, elaborati senza considerare costi, tempi e fattibilità, provvedimenti che ridurranno poco o nulla, essendo minoritari e poco utili.
L’aver definito hardware il cervello ha forse stupito chi mi legge, chiedo venia e preciso il cervello è anche software, come i quark che possono essere particella o onda, solo pochi utilizzano il software in modo consapevole, tutti gli altri lo usano senza saperlo, attribuendo alla casualità o all’intuizione o alla fortuna certi risultati sorprendenti e del tutto inattesi, l’hardware viene così posto all’esclusivo servizio dei sensi e del veicolo materiale chiamato uomo con il quale si sono confusi pensando sia tutto ciò che esiste, ignorando la nostra natura cosmica, confondendo l’impermanente con il permanente.