
Torino; ricostruzione dell’interno del “Panorama” del 1906
Il giorno 28 ottobre 2024 presso l’Unitre Torino Metropolis, la prof.ssa Carla Amoretti ha ripresentato un suo studio ultradecennale su un “DIORAMA” costruito al parco torinese del Valentino nel 1906, intitolato “Panorama – Commemorazione bicentenaria della battaglia di Torino del 1706“.
Precisiamo che la trattazione originaria è molto più ampia e approfondita. L’Autrice, con i pochi dati di cui disponeva (6 fotografie e lo schizzo delle note esplicative del Panorama), è riuscita a ricostruire le scene dello svolgimento della battaglia. Tuttavia l’articolo che presentiamo è una sintesi in ogni caso esaustiva.
La presentazione ha suscitato vivo interesse da parte del pubblico presente, che ha posto, a fine conferenza, domande per ulteriori approfondimenti sul tema.
Civico 20 News ringrazia la professoressa per gli squarci di storia locale che ci offre, comunicandoci le curiosità e le emozioni che ha provato in questo complesso e affascinate percorso di studio.
Buona lettura (m. b.).
1906
Panorama
Commemorazione bicentenaria
della battaglia di Torino del 1706
Nel 1906 per il secondo centenario della battaglia di Torino del 1706 fu edificato al Valentino un Panorama che ricostruiva al proprio interno l’episodio centrale di questo importante evento militare che segnò la fine dell’assedio di Torino con la vittoria delle truppe imperiali giunte a soccorso della città al comando del Principe Eugenio di Savoia Soisson.
A partire dal 1904 si era costituito un “Comitato per la celebrazione bicentenaria“, con presidente Tommaso Villa e con capo della commissione artistica l’ingegner Riccardo Brayda, la cui famiglia ha poi donato al Museo Pietro Micca il disegno di una sezione e tre progetti della struttura del Panorama, (a sx) realizzati dal Brayda con stili diversi di ideazione
La foto trovata all’Archivio Storico della Città di Torino (ASCT) permette di comprendere la scelta costruttiva effettuata.
La battaglia di Torino del 1706
Il territorio ove si svolse la battaglia di Torino è la parte di pianura costellata di cascine e attraversata da strade e bialere, compresa tra i fiumi Dora Riparia e Stura.
I francesi avevano costruito, appena giunti, nel maggio 1706 per assediare la capitale del Ducato di Savoia, una lunga linea di controvallazione che si stendeva dal Parco Vecchio sino presso alla cascina Scaravella, appoggiandosi alle cascine Gioia e Pietro Brunero. Una seconda linea, che andava dalla Stura sino al castello di Lucento, fu fatta dagli assedianti poco prima della battaglia.
Osservando il quadro della battaglia di Torino del 1706 di Jacques Ignace Parrocel e la carta fatta realizzare dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II per documentare le fortificazioni francesi prima del loro abbattimento, ci si chiede quale parte di questo territorio sia stata rappresentata all’interno del Panorama del 1906.
Gli artefici del panorama
Per realizzare un Panorama occorrevano le competenze di varie figure professionali:
· Ingegnere per la struttura (Riccardo Brayda)
· Scenografo per il progetto dello schema figurativo (Eduard Detaille)
· Pittori per dipingere la tela (Giacomo Grosso con la collaborazione di augusto Ferrari, Carlo Gaudina, Giovanni Ciani, Filippo Omega, Oreste Pizio, Luigi Serralunga)
· Scultori per realizzare parti tridimensionali (Davide Calandra, Leonardo Bistolfi sostituito da Cesare Biscarra)
· Redattore delle “Note spiegative” (Riccardo Brayda)
· Capo cantiere per l’impresa di costruzioni (Nicola Gribaudo)
Costruzione del panorama
La foto del Panorama in costruzione conservata presso l’ASCT, fa ben comprendere la complessità della struttura del diametro di 40 metri.
Il pubblico poteva ammirare il panorama, in parte dipinto e in parte tridimensionale, dall’alto di una piattaforma sopraelevata utilizzando una doppia rampa elicoidale, una per la salita ed una per la discesa.
La tela venne applicata al cilindro in legno nell’autunno del 1905 . Il peso complessivo della tela superava le 4 tonnellate, dopo un pre-trattamento di colla e pittura.
Con l’asciugatura, la tela assumeva la forma arcuata di un iperboloide.
Il costo totale dell’opera fu di 91.500 lire del 1906, pari a 356.592 euro attuali (Storie di Panorama di A. Friedmann).
L’analisi del Panorama sulla battaglia di Torino del 1706 era stata iniziata dal Gen. Guido Amoretti, Direttore del Museo Pietro Micca, sui materiali da lui raccolti negli anni.
In occasione del terzo centenario della liberazione della città dall’assedio francese, una conferenza aveva illustrato in particolare lo studio su quale zona della battaglia e quali episodi erano rappresentati all’interno del Panorama La successiva lettura di un interessante libro di Alberto Friedmann “Storie di Panorama” in cui compariva una ulteriore sezione e pianta pubblicate in una rivista tecnica dall’architetto Frizzi nel 1906, ha permesso un approfondimento sulle conoscenze dell’interno della struttura, sintetizzate nell’almanacco sopra il 2016 dell’Associazione Amici del Museo Pietro Micca, dedicato a questa monumentale costruzione realizzata con grande bravura nel 1906.
Frizzi – Brayda a confronto
Metteremo a confronto i disegni del Brayda con sezione e pianta dell’Arch. Frizzi (rivista tecnica 1906) cercando di dedurre informazioni dell’interno del Panorama.
Da una prima analisi comparativa si comprende la posizione
· del velario sovrastante la piattaforma di visita, per creare un ambiente scuro ove era il visitatore (linee rosse)
· del lucernario sul tetto per diffondere la luce sulla scena (verde-azzurro, sia in pianta sia in sezione)
· della tela (blu) dipinta utilizzando un carroponte a 6 piani fuori terra
· del grosso palo di sostegno interrato e rinforzato
· del palco in pendenza (marrone), in legno ricoperto di terra (faux terrain) per posizionare le parti tridimensionali del panorama e dare un senso prospettico
· dell’angolo di visuale degli spettatori (giallo)
L’interno del panorama
Oltre ai progetti del Brayda e ai disegni del Frizzi, dell’interno del Panorama ci sono giunti: l’abbozzo della tela, allegato alle ”Note spiegative del Panorama” scritte dal Brayda nel 1906, sei fotografie (Casalegno) in bianco e nero di alcune scene che verranno i illustrate successivamente.
Riempiamo la tela
Nomi di riferimenti geografici:
· Torino
· Monte dei Capucci· Villa Ludovica (villa della regina)
-Superga
In primo piano la Dora
Una incisione dell’Huchtenburg permette di riempire un vuoto della tela e rappresentare ciò che il Brayda descrive nelle “Note spiegative del Panorama”: “a destra dell’ingresso, sulla piattaforma, si scorge la città di Torino, naturalmente quale esisteva nel 1706, limitata cioè dalla Porta di Po alla Porta Susina…..”
Foto 4 – Il soccorso ai caduti presso il parco vecchio
Testo del Brayda: “Al piede della collina si scorgono i fabbricati del Regio Parco … i prodi artiglieri francesi caduti accanto ai loro cannoni. Quivi scorgiamo l’opera pietosa dei frati di Madonna di Campagna e quella dei cittadini e delle ambulanze … per i vincitori e vinti caduti sulle trincee.”
Per capire questa immagine si sono messe a confronto parte del dipinto sulla tela e la carta. Si comprendono le corrispondenze attraverso i colori la strada rossa, la Cascina Gioia verde, la linea di controvallazione azzurra e il parco vecchio giallo
Foto 1 e 3 – L’incontro dei due cugini
Testo del Brayda “Importante è la scena dell’incontro del Duca Vittorio Amedeo con il Principe Eugenio….
Il Duca è seguito dai generali ai quali era affidato l’assalto dell’ala sinistra dell’esercito alleato….
Fanno seguito al Duca le Guardie del corpo ed il cornetta (porta insegna del Duca) che precede il reggimento dei Dragoni azzurri…. In primo piano il Colonnello Principe di Brunswich, che, ferito mortalmente, si solleva da terra per salutare, prima di morire, ancora una volta il suo Principe ed i suoi bravi corazzieri.”
Foto 5 e 6 – La milizia di Torino alla Scaravella
La milizia urbana, “con armi raccogliticce ma con molto slancio, volle concorrere con i soldati alla vittoria degli alleati; si avanzò … e tentò l’assalto della cascina [Scaravella] ….. Lo slancio dei popolani … e l’opera pietosa di quella donna che porta soccorso ai feriti sono chiaramente espressi sullo sfondo e nel primo piano di questa parte così interessante del ricordo della battaglia.” (testo del Brayda)
A fine percorso di visita la tela, essendo disposta circolarmente, si raccorda con la città ed il fiume del suo inizio. Ultimo riferimento geografico: M. Viso (Monviso)
Il Monviso
Le diverse scene, rappresentate linearmente dal Brayda, sono state distinte per colori, deve essere immaginate all’interno del panorama con una forma quasi cilindrica della tela.
Collochiamo il panorama sul quadro del Parrocel della battaglia di Torino del 1706, trovando conferma delle ipotesi fatte.
Scrutando il profilo dei monti si è ritrovato il Monviso proprio in corrispondenza della fine del percorso di visita.
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Dimenticare quei giorni tra la fine di agosto e i primi di settembre del 1706 e’ impossibile per Torino e tutte quelle istituzioni che hanno studiato a fondo quei momenti, ricordandolo nel tempo con grandi manifestazioni fino al 2006. Anche l’analisi degli oggetti utilizzati per quella memoria indicano ancora l’interesse per quel momento triste e glorioso della città. Encomiabile il lavoro della Amoretti nel percorso del Panorama anche se personalmente chiuderei il cerchio territoriale su un punto ben preciso : il luogo del voto di Vittorio Amedeo II in compagnia del Principe Eugenio sul colle di Superga che i torinesi e non solo, possono vedere e ricordare, tutti i giorni dall’alba al tramonto , sempre. Anche altri potrebbero ricordare quei momenti sul territorio quali i Comuni di Rivoli, Alpignano , Collegno e Pianezza, in cui si ricorda la presa del Castello e l’eroico episodio della popolana Maria Bricca avvenuto pochi giorni dopo quello di Pietro Micca e ricordato in quel luogo proprio nel bicentenario del 1906 con un importante intervento dell’On. Senatore del regno Boselli.
E.C. Ostellino
Ben raccontato fatto storico!