
Comunicato Stampa
Il dibattito si è aperto con un sentito ringraziamento a tutti i partecipanti e in particolare ai colleghi in servizio di ordine pubblico all’esterno e all’interno, i quali, nonostante gli attacchi subiti da parte di alcuni antagonisti che hanno pensato di imbrattare i muri dell’hotel in cui si teneva la riunione, hanno garantito il regolare svolgimento dell’evento.
Questo episodio, seppur spiacevole, non ha intaccato il clima di confronto e approfondimento su temi fondamentali per la sicurezza dei cittadini e la tutela dei diritti delle forze dell’ordine.
Il SIULP, sindacato democratico e aperto al dialogo con tutte le istituzioni e le forze politiche, ha registrato un’ampia partecipazione con oltre 500 persone presenti. Il dibattito ha visto il confronto tra l’onorevole Marco Rizzo e l’europarlamentare Generale Roberto Vannacci, chiamati a discutere delle problematiche legate alla sicurezza e in particolar modo come affrontare e intraprendere soluzioni nei confronti delle difficili condizioni in cui operano le forze dell’ordine.
La discussione, durata circa due ore e mezza, si è altresì concentrata in particolare sulle difficoltà che caratterizzano le periferie e le città, dove la criminalità – sia autoctona che legata a fenomeni migratori – sta creando situazioni di crescente insicurezza. Tra i temi più dibattuti vi è stata la necessità di un rafforzamento delle misure di contrasto alla delinquenza, con particolare attenzione alla gestione delle espulsioni dei pluripregiudicati extracomunitari. Su questo punto, è emersa l’urgenza di migliorare il funzionamento dei centri di permanenza per il rimpatrio, affinché essi possano garantire un’effettiva esecuzione delle espulsioni, evitando che soggetti pericolosi restino sul territorio nazionale senza controllo.
Un altro nodo centrale è stato il tema della certezza della pena, con tutti i limiti normativi che ne intaccano l’applicazione, ricordando le differenti funzioni della pena; un principio la certezza della pena che deve valere indistintamente per chiunque commetta reati, inclusi coloro che attentano alla sicurezza degli agenti di polizia e dei cittadini. È stato sottolineato come la tutela delle forze dell’ordine sia un elemento imprescindibile per garantire la sicurezza pubblica e il corretto funzionamento dello Stato di diritto.
Il dibattito ha poi toccato questioni di carattere europeo, con un’analisi delle politiche di sicurezza e difesa adottate a livello comunitario con gli aspetti più critici. Una delle problematiche emerse riguarda l’inadeguatezza delle attuali politiche comunitarie nel rispondere efficacemente alle esigenze future sia dell’Europa nel suo complesso sia dei singoli Stati membri, in particolare per quanto concerne la sicurezza e la politica estera.
In sintesi, la discussione ha evidenziato la necessità di un approccio più pragmatico e deciso da parte dell’UE, capace di rispondere alle sfide globali con politiche più efficaci e aderenti alle reali esigenze dei cittadini e dei singoli Stati.
In questo contesto, sono stati affrontati anche alcuni aspetti della politica estera, sui quali i due esponenti politici presenti hanno manifestato posizioni in molti casi convergenti.
Entrambi hanno comunque ribadito il loro sostegno alle forze dell’ordine, riconoscendone il ruolo centrale nella tutela della legalità, nello sviluppo economico del Paese e nella salvaguardia della democrazia.
È stato altresì respinto il concetto di “profilazione razziale” attribuito da una Commissione dell’Unione Europea, ritenendolo una lettura distorta del lavoro svolto quotidianamente dalle forze dell’ordine.
Al contrario, è stato ricordato come gli agenti di polizia siano spesso impegnati anche nell’aiuto di persone in difficoltà, indipendentemente dalla loro nazionalità o provenienza.
Un momento particolarmente significativo del confronto è stato quello in cui si è discusso delle difficili condizioni operative dei poliziotti, spesso costretti a lavorare con organici insufficienti e in situazioni di rischio elevato.
Da qui è scaturita la riflessione sulla necessità di riaffermare ilrispetto delle regole e dei valori fondanti del nostro Paese, un principio essenziale per garantire un’adeguata integrazione e per riconoscere pienamente la cittadinanza italiana a chi la merita.
L’evento ha rappresentato un’occasione di confronto libero e senza censure, andando oltre le barriere imposte dal politicamente corretto. La discussione ha permesso di conoscere punti di vista diversi, a prescindere dalle condivisioni, ma che hanno avuto il merito di essere espressi con chiarezza e lucidità.
In particolare, è stata apprezzata la capacità dei relatori di comprendere quanto sia fondamentale la vicinanza alle forze dell’ordine per il mantenimento della sicurezza e della legalità nel Paese.
In conclusione, è stata ribadita la necessità di intervenire con fermezza contro quei gruppi organizzati che, dietro la copertura di centri sociali, operano con il solo obiettivo di attaccare le forze dell’ordine e le istituzioni del paese, attraverso pratiche di lotta violenta, incompatibili con i principi democratici sanciti dalla Costituzione.
Il SIULP, nel ringraziare i due esponenti politici per la loro partecipazione, ha evidenziato il valore di un dibattito che ha rappresentato un momento di riflessione qualificata, libero da ipocrisie e schemi predefiniti.
L’incontro ha confermato l’importanza di affrontare con serietà e determinazione le problematiche legate alla sicurezza, riconoscendo il ruolo insostituibile delle forze dell’ordine nella tutela dei diritti di tutti i cittadini.
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Il Convegno si è tenuto presso l’Hotel Fortino: al tevolo dei Relatori l’Europarlamentare Gen. Roberto Vannacci, l’On. Marco Rizzo Coordinatore Nazionale di Democrazia Sovrana e Popolare, il Consigliere Comunale Giuseppe Catizone ed il Segretario Generale SIULP Torino Eugenio Bravo.
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