Ipotesi e ragioni di un momento logico e maturo. Possibili interferenze UE, ruolo della sorella Marina
Nel corso della sua dinamica esistenza Silvio Berlusconi ha sempre privilegiato la famiglia, proteggendo la privacy dei suoi cinque figli, avuti da due matrimoni diversi. Elvira Lucia Dall’Oglio, sposata nel 1965 e da cui divorzierà nel 1980, è la madre di Marina e Pier Silvio, mentre Veronica Lario, dapprima convivente, quindi presa in moglie nel 90, e dalla quale ha divorziato nel 2009, è la madre di Barbara, Eleonora e Luigi. Dopo la famiglia, la Fininvest e il Milan, sorvolando sul trabocchetto del gossip, l’altra passione di Berlusconi è certamente stata Forza Italia, il partito conservatore-liberale, atlantista e anticomunista fondato dal Cavaliere nell’imminenza delle elezioni del 1994, e che ha visto Berlusconi protagonista di quattro incarichi da Presidente del Consiglio, continuando a esercitare il suo credo politico fino alla vigilia della morte, avvenuta il 12 giugno 2023.
Pochi avrebbero puntato sulla sopravvivenza di Forza Italia dopo le esequie del suo fondatore, tanto che alcune figure di spicco hanno abbandonato la nave, cercando più solidi approdi, ma non è stato così. FI ha tenuto botta, e resiste al Governo. Molto del merito va ad Antonio Tajani, cofondatore di FI fin dagli albori del partito, giurisprudente, giornalista ex ufficiale dell’Aeronautica Militare, apprezzato e riservato politico di spessore internazionale, che parla correttamente almeno quattro lingue.
Notizie recenti riportano che, dopo la morte del padre e dopo aver declinato l’invito a prendere il posto di Silvio Berlusconi in FI, di recente, Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato della Fininvest, sembra aver cambiato idea, e sottovoce, anche la sorella Marina, prima azionista della holding, nominata nel 2024 Cavaliere del Lavoro dal Presidente Sergio Mattarella e valutata dalla rivista Forbes tra le 50 donne più influenti della società economica mondiale, dopo numerosi dinieghi in anni precedenti, pare che stavolta possa venir stimolata anche dallo “ius scholae” e da un dibattito nella maggioranza, che sarebbe sgradito al padre fondatore.
Un’ideologia che alla genesi variava dal liberismo all’economia sociale di mercato di ispirazione cristiano-democratica, tanto che a livello europeo FI, partecipe del Partito Popolare Europeo, era il maggiore membro italiano. La scelta di Pier Silvio sembra essere congruente su più fronti, dovuta anche a consolidare un Partito-Azienda, non solo a livello nazionale. Infatti, circolano voci che l’attuale governo voglia mettere mano alla legge Gasparri, così come gradito dalle direttive per una “uniformità” dell’informazione avanzate dalla nuova legislatura dell’Unione Europea.
Attualmente, Mediaset è un colosso a sé stante nel panorama d’opinione tra la press europea. A parte la vastità dei programmi, dettata dalle esigenze di un’azienda che deve mietere ogni gamma di telespettatori, essendo un monopolio unico in Europa, privato e libero anche di dissentire con l’informazione unificata, Mediaset, non è una voce “comoda” ai vertici dell’UE.
Ultimamente, ha aperto le porte anche a conduttori storicamente “a sinistra”; scelta non gradita a tutti i vertici dell’informazione, e in un panorama più ampio, resiste come primo concorrente umano e digitale all’Intelligenza Artificiale, che seduce e già fa capolino in altre piattaforme, nuova frontiera del battage secondo Tim, lanciata verso la transizione digitale. Infine, sul medesimo soggetto trapela che sia in atto un asse Giorgia Meloni–Elon Mask, per una piattaforma unica di multi informazione.
Indiscrezioni queste, sulle quali occorre approfondire con competenza e non per “sentito dire”. Notizie fresche però, indicano che già siano pronti i più fedeli sostenitori di Pier Silvio e che si stiano stilando le liste di quelli che scalpitano per la ventilata scesa in campo. Personaggi di spicco, da tempo affiliati a Forza Italia con incarichi di prestigio.
Si fanno i nomi di Deborah Bergamini e Giorgio Mulè, ex direttore di Panorama. Pronti a seguire Pier Silvio ci sono anche Alessandro Cattaneo, Paolo Emilio Russo, Andrea Orsini e altri volti noti del partito. Altrettanto in Senato, il numero dei sostenitori di Pier Silvio Berlusconi è numeroso ed entusiasta. Sarebbero già pronti Alberto Barachini, Adriano Galliani, Licia Ronzulli, Alberto Zangrillo e Francesco Paolo Sisto.
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