Cerimonia presso il Circolo Unificato dell’Esercito – Palazzo Pralormo – C.so Vinzaglio, n.6 – Torino; Venerdì 29 novembre 2024 – ore 11,00
Venerdì 29 novembre 2024 alle ore 11,00 presso il Circolo Unificato dell’Esercito – Palazzo Pralormo – Corso Vinzaglio, n.6 – Torino, ci sarà la cerimonia di intitolazione del tratto dell’attuale via F. G. Guicciardini compresa tra le vie Fratelli Ruffini e Severino Grattoni, a ricordo del Gen. Guido Amoretti.
Tale evento è stato deciso dalla Città di Torino, nella persona del Sindaco Stefano Lo Russo e del Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo.
Alleghiamo, per conoscenza, l’Invito ufficiale con la storia personale e pubblica del Gen. Guido Amoretti.
Ad integrazione riteniamo utile riportare la dichiarazione che la figlia prof.ssa Carla ha voluto rilasciarci a ricordo di suo padre.
Quando è scomparso Guido Amoretti, ho scoperto che targhe/intitolazioni, vie, possono essere deliberate dal Comune di Torino solo dopo dieci anni dalla dipartita di persone meritevoli di essere ricordate dalla collettività.
La motivazione è corretta, perché dopo il momento di lutto, il lasso di tempo di dieci anni dà la certezza che quella persona è ormai sconosciuta ai più o al massimo può permanere un ricordo confuso e sbiadito dei traguardi raggiunti o delle scoperte realizzate.
Nel caso di mio padre sono trascorsi 16 anni da che ci ha lasciati, ma proprio nel 2024, il Ministero ha accettato la donazione della parte documentale dell’Archivio Amoretti, ed il Comune di Torino ha deciso di dedicargli una via. Non una via qualsiasi, ma proprio la via davanti al Museo Pietro Micca.
I legami tra Guido Amoretti e la zona antistante al Museo era stata il centro dell’attacco francese durante l’assedio di Torino del 1706. Proprio qui si sviluppava il sistema sotterraneo di difesa della cittadella, qui c’era la mezzaluna del soccorso, che strenuamente fu difesa durante i due attacchi alla breccia, sferrati dai Galloispani per tentare di conquistare Torino prima dell’arrivo dei soccorsi imperiali.
Tutto stava per essere spazzato via, per la costruzione dei palazzi dell’Intendenza di Finanza, area che già dal 1956 le ruspe stavano sbancando per l’edificazione della nuova costruzione.
Iniziò in quel momento l’opera di Guido Amoretti di tutela e salvaguardia delle Gallerie Capitali alte e basse della mezzaluna del soccorso. Inascoltato per due anni, solo il ritrovamento della “scala di Pietro Micca” diede una svolta alla situazione.
Il futuro sindaco Anselmetti, allora assessore, capì ed appoggiò la non distruzione dei quei manufatti dalla fine della guerra caduti nell’oblio.
Un altro evento importante mise in moto la creazione del Museo: il centenario dell’unità d’Italia. Con il contributo di Esercito, Comune e Comitato Italia 61, esso sorse come opera temporanea. Ma la tenacia di un giovane ufficiale che amava quei luoghi, percorsi nel buio totale, da solo, in quei lunghi cunicoli, fece si che quel piccolo gioiello, così denso di storia restasse come importante testimonianza, per la cittadinanza, per i turisti, ma soprattutto per le giovani generazioni.
In questo contesto di memorie e di eventi bellici diventava un grande divulgatore e molti uomini adulti di oggi ricordano ancora con meraviglia la loro prima visita in quel luogo che porta nelle viscere della città, con il fascino degli eventi successi, degli uomini che vi combatterono e che qui persero la vita.
Con ammirazione e rimpianto ricordano la figura di quell’uomo burbero che li accoglieva e spiegava loro quello che vedevano apparire con stupore.
Sono grata al Comune di Torino di aver scelto proprio via Guicciardini per intitolarla a Guido Amoretti. Qui c’è ancora l’orma della sua indomita passione, di conoscenza, di comunicatore. Lo aveva capito il Gen. Cravarezza e, dopo la sua scomparsa, l’avvocato Rossotto che, con slancio e pazienza, hanno portato avanti la lunga pratica con il Comune.
Pertanto via Guiccirdini resterà solo come suo ricordo nel primo isolato, tutto il resto diventerà via Gen. Guido Amoretti, che a questo sito dedicò tutta la vita di uomo, archeologo, studioso.
Il 29 novembre 2024 saranno in tanti che si ritroveranno uniti nel suo ricordo e parteciperanno allo scoprimento della lapide viaria. Tutti quelli che passeranno leggendo quel nome si chiederanno con il passare del tempo, chi era? Il suo nome resterà per sempre legato alla “Scala di Pietro Micca” e al Museo dedicato al minatore di Andorno.
Voglio dire un grande “grazie!” al generale Guido Amoretti che con sapiente determinazione è riuscito a far ritornare alla luce gli eroi e la storia di Torino del 1706. Un grande “grazie” anche alla figlia del generale, Prof. ssa Carla che sta continuando a custodire l’archivio e il Museo arricchendolo giorno per giorno. 👏👏👏siamo orgogliosi di loro.
La costanza e la determinazione dimostrata in tutti questi anni per mantenere vivo il ricordo e l’opera di ricerca svolta dal padre meritavano questo riconoscimento. Complimenti e congratulazioni. R.D.
Riconoscimento dovuto e necessario in quella via della nostra città , nei confronti di Guido Amoretti, Generale, ricercatore indefesso, studioso e nume tutelare di quella “ Istoria sabauda “ tanto amata. “ un uomo tanto vale quanto sa” soleva dire Emanuele Filiberto, parole valide per il suo ricordo e con le parole del saggio Sabaudia Docet , lui rappresenta ancora oggi il continuatore di quel Genius sabaudo che rientrava nei caratteri del popolo e della Monarchia Piemontese. Con Onore
Ezio Claudio Ostellino
Amoretti era un grande amico di mio papà , Piero Lacchia.
Io non ero partecipe alle loro attività , ma ero affascinato dalla grande figura nobile colta e appassionata del Generale.
Persona giustamente memorabile che ha dato un grande contributo alla ricostruzione storica della nostra città
Lorenzo Lacchia
Bellissima Iniziativa, quella dell’intitolazione del Nome alla via nel luogo più giusto!!
E, della biografia del Generale Amoretti, sottolineo anche la NON adesione alla Repubblica di Salò, merito fondamentale!
Grazie!!