
Recenti, preoccupanti notizie che stanno rendendo “burrascose” le acque del Mar Baltico
Le frammentate notizie di fine maggio, relative al decreto della Federazione Russa sull’estensione dei confini marini antistanti l’enclave russa di Kaliningrad e alcune isole nel golfo di Finlandia, hanno “agitato le acque” della regione baltica, dopo successivi attriti iniziati con l’adesione alla NATO di Finlandia e Svezia e su più recenti sviluppi relativi all’isola svedese di Gotland, e non solo.
Dopo l’adesione della Finlandia, approvata il 31 marzo 2023, l’11 marzo 2024 anche la Svezia è ufficialmente diventata il 32º membro della NATO, dopo aver firmato il trattato di adesione, con la ratifica di tutti gli altri 31 Stati membri, affrettando l’adesione al Patto Atlantico dopo l’aggressione di Mosca all’Ucraina, definita “brutale” dal primo ministro svedese Ulf Kristersson.
Nelle settimane seguenti, in un’intervista al Financial Times il primo ministro Kristersson ha dichiarato che tornare a militarizzare l’isola di Gotland era un proposito ovvio e sviscerato con nuovi alleati della NATO.
L’isola, finora suggestiva meta turistica di radici vichinghe, si sviluppa su ben 3.184 km², ma conta soli 60.000 abitanti. Sita nel cuore del Mar Baltico però, militarmente ricopre una posizione strategica, a 50 miglia dalla Svezia, dista 120 miglia dalle tre repubbliche baltiche e 180 miglia dalla poderosa enclave russa di Kaliningrad. Ulf Kristersson ha quindi ribadito come adesso si tratti di un essenziale rinforzo dell’Alleanza nel Baltico.
Fortificare Gotland è stato uno dei primi temi di confronto dopo l’adesione della Svezia alla NATO. In seguito al “raffreddamento” della Guerra Fredda nel 2005, l’isola era stata smilitarizzata, ma dopo l’attacco della Federazione Russa all’Ucraina, la Svezia ha aumentato per gradi le strutture militari sull’isola.
Un prospetto sgradito all’esperto militare russo Vasily Dandykin, che ha definito il riarmo di Gotland come un “grosso intralcio” per Mosca, in quanto per posizione e dimensioni l’isola equivale a una fortezza al centro del Mar Baltico, di fronte alla enclave russa di Kaliningrad, isolata dalla grande madre Russia, ma armata fino ai denti e in grado di colpire rapidamente l’Europa. Dandykin ha quindi annunciato l’avvio di esercitazioni militari in quell’area del Baltico, sia dalla flotta di base a Kaliningrad, sia dalla Russia stessa.
A seguito delle esercitazioni russe, sabato 25 maggio il leader dell’esercito svedese Micael Bydén ha dichiarato i suoi timori sulle attenzioni di Putin verso l’isola di Gotland, da cui può dipendere il controllo del Mar Baltico.
Secondo Bydén, in quelle acque la Russia potrebbe interferire con gli interessi NATO: «direttamente o con tattiche subdole, tramite vecchie petroliere che offrono possibilità di spionaggio e sabotaggio sottomarino. Un intenzionale disastro ambientale, sarebbe poi spacciato per incidente dal Cremlino».
Bydén ha poi ribadito: «L’invasione di Gotland metterebbe fine alla pace e alla stabilità della regione nordica e baltica che non può diventare un trastullo di Putin da cui intimidire ben otto paesi della NATO».
Intanto, questa settimana, bozze di progetti unilaterali sono state pubblicate dalla Russia, con lo scopo di ridisegnare la mappa del Mar Baltico, estendendo l’area marina del territorio russo. La mozione sembra sia stata rimossa dal portale del Cremlino, dopo le accuse dei governi di Lituania, Finlandia e Lettonia, ma le intenzioni “dell’orso russo” sono tutt’altro che dormienti.
Info: https://www.fanpage.it/esteri/la-svezia-vuole-militarizzare-gotland-perche-questisola-rappresenta-una-minaccia-per-putin/
Foto della base navale di Kaliningrad: Google Maps.
Foto di Gotland: Costa crociere