L’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ancora a servizio delle Forze Armate.
Il Comitato Militare della NATO ha un nuovo presidente, nella persona dell’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, già Capo di Stato Maggiore della Difesa.
A deciderlo il Consiglio dei Ministri che – su proposta del Ministro della Difesa, Guido Crosetto – il 9 dicembre scorso ha deliberato il conferimento dell’incarico di Presidente del Comitato Militare della NATO al piemontese Giuseppe Cavo Dragone, Ammiraglio della Marina Militare.
L’alessandrino Ammiraglio Cavo Dragone, Ufficiale di straordinario valore, è stato eletto dal Comitato dei Capi di Stato Maggiore delle Forze Armate dei Paesi membri dell’Alleanza Atlantica e, per questo, è stato richiamato in servizio fino a luglio 2027.
Dal 16 gennaio 2025, dunque, l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone assumerà il comando del Comitato Militare della NATO portando, nei consessi internazionali, l’esperienza e la competenza delle Forze Armate italiane.
Il Ministro della Difesa, commentando l’importante decisione del Consiglio dei Ministri, ha detto: “Come Presidente del Comitato Militare della NATO, avrà il compito di tradurre le decisioni politiche in attività strategico-militari fondamentali per la sicurezza e la stabilità della NATO. Ora più che mai, la sua guida sarà cruciale per rafforzare la capacità collettiva di affrontare le sfide globali e promuovere la pace”.
Parole molto corrette applicate all’Ammiraglio Cavo Dragone che, pur indossando uniforme e stellette, è sempre stato uomo di pace e di pacificazione istituzionale.
Con Guido Crosetto si può dire che “questa nomina consolida ulteriormente il ruolo di primo piano dell’Italia nel contesto internazionale, confermando l’impegno del nostro Paese a garanzia della sicurezza e della stabilità internazionale”.
Chi conosce un poco l’ambiente militare e le sue declinazioni internazionali sa che “l’Ammiraglio Cavo Dragone metterà a disposizione dell’Alleanza Atlantica la sua leadership e la sua esperienza, frutto di una lunga e prestigiosa carriera militare, in un momento di grande complessità internazionale”.
La speranza che tutti hanno è che non si debba mai ricorrere alle Forze Armate per difendere il territorio. La guerra porta morte, distruzione e desolazione.
La pace, quella vera e giusta, deve essere la priorità pressante dei politici affinché il mondo intero possa vivere con serenità e spensieratezza.
In questo momento in cui tutti sembra che pensino solo a spararsi vicendevolmente ogni genere di ordigno e più devastanti sono meglio è, speriamo che questo ammiraglio non si faccia influenzare dalle manie di protagonismo e grandezza soprattutto degli USA, che sono molto bravi a scatenare guerre a casa d’altri