
Di Alessandro Mella
La regina della carità, una donna amata immensamente dal marito, dalla sua famiglia e dagli italiani. Una donna che ha attraversato i drammi della prima metà del novecento con una discrezione solenne e piena di soavità e dignità. Elena, nata principessa del Montenegro e diventata per matrimonio prima principessa di Napoli e poi regina d’Italia, fu una figura eccezionale della nostra storia nazionale. Capace di conciliare il ruolo aulico istituzionale con la figura materna cara a tutti.
Per ricordarne la figura si è tenuto, in Roma presso la Sala Sant’Antonio di via Merulana, il 25 marzo, un convegno organizzato dall’Associazione Regine Elena, dal comitato per la sua beatificazione e dalla Pontificia Accademia Mariana Internationalis.
L’evento è stato aperto da un saluto di SAR il Principe Sergio di Jugoslavia, in quanto presidente del comitato, cui è seguito un saluto di SAR il Principe Aimone di Savoia, Duca di Savoia, Capo della Real Casa d’Italia.

Moderato da Francesco Di Bartolomei, penna prolifica de “Il Giornale d’Italia”, l’evento ha visto diversi relatori susseguirsi con le loro relazioni. Nomi di primissimo piano come Luciano Regolo, Padre Stefano Cecchin, Don Flavio Peloso, Miograd Lekic, Paolo Mazzarello, Lorella Salce, Ilaria Scalzo ed Ilario Bortolan.
Nel corso dei numerosi interventi si sono analizzate ed esplorate le vicissitudini della bella figura di Elena di Savoia ripercorrendone la vita, la fede, le esperienze e le opere umanitarie e sociali cui si dedicò con spirito amorevole.
L’importante pomeriggio di studio ha quindi assunto un alto valore storico ed è stato senz’altro propizio per la causa di beatificazione da tempo perseguita con amorevole dedizione dal comitato dedicato.
Alessandro Mella
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